Raffaele Palladino (20 Viewers)

CORVETTE

Malato di Juve , , 29
Oct 13, 2005
2,935
Palladino: "Per la Juve sarei andato anche in C"

Tra Livorno in A e Juve in B cosa scegli?
"Tutta la vita la Juventus, perché è la mia squadra del cuore fin da bambino. Ma la scelgo anche per la sua storia prestigiosa e il prestigio di cui gode in tutto il mondo. Star qui è per me un sogno che si sta avverando, visto che già da piccolo ho sempre sperato di poter indossare un giorno questa maglia".

Toglimi una curiosità: ma come fa un napoletano cresciuto nella città adottiva di Maradona a tifare Juventus?
"E' un amore che ci tramandiamo da anni in famiglia, dove siamo tutti tifosi della Juve, papà e fratelli. Certo, mi ricordo di Maradona, anche se a quei tempi ero davvero molto piccolo, però non mi dimentico neppure di quello che più avanti fece Del Piero. E per me Alex è sempre stato meglio persino di Diego".

Ma la Juve, cosa rappresenta per te?
"Uhmm, non è una domanda facile. Ti posso dire che, per me, rappresenta la storia ma anche il futuro del calcio, perché è il club più importante di tutti e continuerà ad esserlo sempre. Anche adesso che manca alla Serie A".

Per uno come te la Serie B va quindi bene lo stesso.
"Con la Juve sarei rimasto anche in C".

Eppure, all'inizio della stagione, stavi meditando di andare di nuovo via. Poi, cos'è successo?
"A dire il vero, io volevo restare. In ritiro l'allenatore aveva subito puntato su di me e devo dire che ero partito abbastanza bene. Poi, a Pinzolo, durante un'amichevole, mi sono infortunato a una caviglia ed ho dovuto trascorrere più di un mese prima di tornare abile e arruolato. A fine agosto, quando stava per chiudersi il mercato, c'erano parecchie squadre interessate al sottoscritto e, dopo averne parlato col mister e con i dirigenti, capii che c'era l'intenzione di darmi all'Udinese. Deschamps venne però da me e mi chiese se ero disposto a restare, ed io gli risposi di si".

Ora Raffaele sei titolare nella Juve e sei pure molto apprezzato dalla tifoseria. Quanto ti pesa questa maglia?
"Non tanto. Io vado in campo per divertirmi, e mi diverto. Dirò pure una cosa banale, però quando gioco cerco di trovare soddisfazione in ogni azione, e di divertirei il pubblico. Non sono mai teso, ma sempre rilassato. Per me scendere in campo è sempre una gioia, che ci siano 90 mila o 500 persone a guardarmi, non fa differenza. Certo, indossare quella maglia, mi rende orgoglioso, però io non sono un tipo grintoso, affronto le partite con molta tranquillità. Entrassi caricato a pallettoni, non renderei come so. Chiaro che la maglia della Juve non è quella del Livorno, quella bianconera è un'altra cosa".

Ibra e Del Piero. Chi è meglio tra i due?
"Ibrahimovic è un giocatore duttile, può fare la prima e la seconda punta. Credo però che in Italia, per arrivare a fare ciò che ha fatto Del Piero ce ne vuole. Perché Alessandro è la bandiera della Juve, è un grandissimo campione di livello mondiale. Di Ibrahimovic copio solo qualche numero, però giocatori come Del Piero, dentro e fuori dal campo, ne esistono pochi al mondo. In tutti i sensi, anche come persona".

Da quando ti soprannominano Pallaibra, non è che ti sei montato la testa e quando vai in campo pensi troppo a giocare di fino, perdendo in concretezza?
"Mi stai dicendo che cerco di fare sempre il fenomeno (ride)? Sai, anche il mister mi raccomanda spesso di giocare semplice e di non esagerare con le giocate, quindi adesso sto cercando di essere meno lezioso ma più concreto, come dici tu. Cerco comunque di fare sempre qualche numero a effetto, ma senza esagerare".

A giugno prossimo, dopo essere stato valorizzato per bene, temi di poter essere ceduto?
"La società potrebbe decidere infatti di raggranellare un bel po' di soldini con la tua cessione, non trovi? Questa è un'ipotesi che non ho mai considerato. Credo però che se alla Juve puntino su una politica dei giovani, non credo decidano di vendermi per tirar su dei soldi, non penso ne abbiano bisogno. Se in casa hai un giovane di 20 anni bravo, penso sia interesse della società tenerlo e valorizzarlo ancora di più, e magari lasciarlo lì per l'intera sua carriera. Poi però si sa, nel calcio si fa in fretta a cambiare. Personalmente una cessione la prenderei molto male, ma spero comunque di restare qui".

Francamente: te la saresti mai immaginata la Juve in B?
"Mai e poi mai. Quest'estate non volevo crederci a tutto quello che stava succedendo, perché mi parevano tutte cose surreali. Quant'è capitato è davvero un peccato. Mandarla in B, con tutta quella storia prestigiosa alle spalle, dai..."

Che idea ti sei fatto di Calciopoli? Ti capita di parlarne talvolta coi compagni?
"Noi giocatori, così come i tifosi, non sapevamo nulla di tutto quello che poteva esserci sotto. Certo, nello spogliatoio si parla spesso di questo e tutti concordiamo sul fatto che la Juve sia stata penalizzata troppo rispetto alle altre squadre coinvolte nello scandalo. All'inizio si è parlato addirittura di Serie C, e pure questo ci è sembrato esagerato. Tutti, nella squadra, ci siamo fatti quest'idea. Eppoi, il fatto di aver assegnato quello scudetto all'Inter mi sembra davvero una cosa pazzesca. Fossi stato un giocatore interista non lo avrei accettato, perché non lo avrei considerato un titolo vinto sul campo dalla mia squadra e quindi un motivo d'orgoglio scendere in campo con quel tricolore. Sapendo bene che non l'hai vinto e che la Juve la scorsa stagione ha totalizzato ben 90 punti e passa, conquistandolo quindi meritatamente".
 

Vidocq

Senior Member
Sep 9, 2006
1,332
Palladino: "Per la Juve sarei andato anche in C"

Tra Livorno in A e Juve in B cosa scegli?
"Tutta la vita la Juventus, perché è la mia squadra del cuore fin da bambino. Ma la scelgo anche per la sua storia prestigiosa e il prestigio di cui gode in tutto il mondo. Star qui è per me un sogno che si sta avverando, visto che già da piccolo ho sempre sperato di poter indossare un giorno questa maglia".

Toglimi una curiosità: ma come fa un napoletano cresciuto nella città adottiva di Maradona a tifare Juventus?
"E' un amore che ci tramandiamo da anni in famiglia, dove siamo tutti tifosi della Juve, papà e fratelli. Certo, mi ricordo di Maradona, anche se a quei tempi ero davvero molto piccolo, però non mi dimentico neppure di quello che più avanti fece Del Piero. E per me Alex è sempre stato meglio persino di Diego".

Ma la Juve, cosa rappresenta per te?
"Uhmm, non è una domanda facile. Ti posso dire che, per me, rappresenta la storia ma anche il futuro del calcio, perché è il club più importante di tutti e continuerà ad esserlo sempre. Anche adesso che manca alla Serie A".

Per uno come te la Serie B va quindi bene lo stesso.
"Con la Juve sarei rimasto anche in C".

Eppure, all'inizio della stagione, stavi meditando di andare di nuovo via. Poi, cos'è successo?
"A dire il vero, io volevo restare. In ritiro l'allenatore aveva subito puntato su di me e devo dire che ero partito abbastanza bene. Poi, a Pinzolo, durante un'amichevole, mi sono infortunato a una caviglia ed ho dovuto trascorrere più di un mese prima di tornare abile e arruolato. A fine agosto, quando stava per chiudersi il mercato, c'erano parecchie squadre interessate al sottoscritto e, dopo averne parlato col mister e con i dirigenti, capii che c'era l'intenzione di darmi all'Udinese. Deschamps venne però da me e mi chiese se ero disposto a restare, ed io gli risposi di si".

Ora Raffaele sei titolare nella Juve e sei pure molto apprezzato dalla tifoseria. Quanto ti pesa questa maglia?
"Non tanto. Io vado in campo per divertirmi, e mi diverto. Dirò pure una cosa banale, però quando gioco cerco di trovare soddisfazione in ogni azione, e di divertirei il pubblico. Non sono mai teso, ma sempre rilassato. Per me scendere in campo è sempre una gioia, che ci siano 90 mila o 500 persone a guardarmi, non fa differenza. Certo, indossare quella maglia, mi rende orgoglioso, però io non sono un tipo grintoso, affronto le partite con molta tranquillità. Entrassi caricato a pallettoni, non renderei come so. Chiaro che la maglia della Juve non è quella del Livorno, quella bianconera è un'altra cosa".

Ibra e Del Piero. Chi è meglio tra i due?
"Ibrahimovic è un giocatore duttile, può fare la prima e la seconda punta. Credo però che in Italia, per arrivare a fare ciò che ha fatto Del Piero ce ne vuole. Perché Alessandro è la bandiera della Juve, è un grandissimo campione di livello mondiale. Di Ibrahimovic copio solo qualche numero, però giocatori come Del Piero, dentro e fuori dal campo, ne esistono pochi al mondo. In tutti i sensi, anche come persona".

Da quando ti soprannominano Pallaibra, non è che ti sei montato la testa e quando vai in campo pensi troppo a giocare di fino, perdendo in concretezza?
"Mi stai dicendo che cerco di fare sempre il fenomeno (ride)? Sai, anche il mister mi raccomanda spesso di giocare semplice e di non esagerare con le giocate, quindi adesso sto cercando di essere meno lezioso ma più concreto, come dici tu. Cerco comunque di fare sempre qualche numero a effetto, ma senza esagerare".

A giugno prossimo, dopo essere stato valorizzato per bene, temi di poter essere ceduto?
"La società potrebbe decidere infatti di raggranellare un bel po' di soldini con la tua cessione, non trovi? Questa è un'ipotesi che non ho mai considerato. Credo però che se alla Juve puntino su una politica dei giovani, non credo decidano di vendermi per tirar su dei soldi, non penso ne abbiano bisogno. Se in casa hai un giovane di 20 anni bravo, penso sia interesse della società tenerlo e valorizzarlo ancora di più, e magari lasciarlo lì per l'intera sua carriera. Poi però si sa, nel calcio si fa in fretta a cambiare. Personalmente una cessione la prenderei molto male, ma spero comunque di restare qui".

Francamente: te la saresti mai immaginata la Juve in B?
"Mai e poi mai. Quest'estate non volevo crederci a tutto quello che stava succedendo, perché mi parevano tutte cose surreali. Quant'è capitato è davvero un peccato. Mandarla in B, con tutta quella storia prestigiosa alle spalle, dai..."

Che idea ti sei fatto di Calciopoli? Ti capita di parlarne talvolta coi compagni?
"Noi giocatori, così come i tifosi, non sapevamo nulla di tutto quello che poteva esserci sotto. Certo, nello spogliatoio si parla spesso di questo e tutti concordiamo sul fatto che la Juve sia stata penalizzata troppo rispetto alle altre squadre coinvolte nello scandalo. All'inizio si è parlato addirittura di Serie C, e pure questo ci è sembrato esagerato. Tutti, nella squadra, ci siamo fatti quest'idea. Eppoi, il fatto di aver assegnato quello scudetto all'Inter mi sembra davvero una cosa pazzesca. Fossi stato un giocatore interista non lo avrei accettato, perché non lo avrei considerato un titolo vinto sul campo dalla mia squadra e quindi un motivo d'orgoglio scendere in campo con quel tricolore. Sapendo bene che non l'hai vinto e che la Juve la scorsa stagione ha totalizzato ben 90 punti e passa, conquistandolo quindi meritatamente".

This guy loves Juve.. :tup:
 

Seven

In bocca al lupo, Fabio.
Jun 25, 2003
39,327
The part where he says "I copy some tricks from Ibrahimovic, but players like Del Piero.. there aren't too many like that on and off the pitch." is awesome. It makes Zlatan look like a clown :D.
 

Maher

Juventuz addict
Dec 16, 2002
13,521
he was good in vecenza game , he scored and could have scored another 2 goals if he was faster in response like dp in the second goal
 

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