Pessotto Rushed To Hospital!!! Pessotto out of danger (4 Viewers)

isha00

Senior Member
Jun 24, 2003
5,114
From La Stampa:

LA STANZA IN OSPEDALE L’EX CALCIATORE E’ ANCORA INTUBATO
Pessotto: sul letto i disegni delle figlie e una sciarpa della squadra
TORINO. I raggi di Federica e Benedetta illuminano gli occhi finalmente aperti di papà, che non è più completamente steso nel suo letto di Rianimazione alle Molinette. I medici gli hanno alzato un po’ lo schienale, ora che è lui a dare il ritmo al respiratore e alla vita. Così Gianluca può vedere in ogni momento i disegni delle figlie appesi uno accanto all’altro alla parete di fronte, quei due soli dai raggi tanto lunghi, e lui steso con loro su una sedia a sdraio in spiaggia anziché da solo in un letto d’ospedale: «Ti voglio tanto bene, papà». L’affetto più grande, accanto a quello degli amici che in Germania hanno dedicato a lui la vittoria contro l’Ucraina, e dei tifosi. Vicino ai disegni i medici hanno appeso la sciarpa bianconera portata in ospedale dai Drughi, e, sotto, ingrandita, la foto scaricata da Internet del tricolore tenuto da Gianluca Zambrotta e Fabio Cannavaro: «Pessottino siamo con te».

Si può ricominciare a vivere sentendo l’amore che arriva da oltre questa stanzetta dalle pareti e dalla temperatura così fredda. Si può ricominciare dai colori dei disegni di Federica e Benedetta, da quelli della nostra bandiera, e da una sciarpa a righe contro una parete bianchissima.

Gianluca ha aperto gli occhi. Non significa che sia fuori pericolo, ma ha segnato probabilmente il gol partita a pochi minuti dalla fine. Non è più in coma farmacologico. Si è svegliato, a volte si riassopisce, ma si riprende appena i medici e gli infermieri lo chiamano: «Gianluca...». Giornate ancora scandite dai bip del monitor alla destra del letto, e a sinistra dal soffio del respiratore che fino a ieri gli ha fatto da polmone. Sopra la testiera la schiera di siringhe che, elettricamente, infondono di continuo oppiacei, sostanze indispensabili per non sentire un dolore insopportabile.

«Come stai?», domanda Reana, che ha le lacrime agli occhi, ma adesso spera. «Non devi muoverti». Attorno c’è il groviglio di tubi delle flebo e dei sensori dei monitor che lei ha ormai imparato a dribblare. Gianluca tiene le mani incrociate sul lenzuolo che i medici non tolgono mai quando entra qualcuno, perché sul corpo ci sono i segni terribili del volo da 15 metri: i lividi, il gonfiore, e il fissatore esterno che gli tiene unito il bacino e provoca smorfie di sofferenza.

Gianluca non parla. Non può, finché avrà il tubo in gola. Ma è lucido, capisce e si fa capire. Quando il primario di Rianimazione, Pier Paolo Donadio, gli spiega che fuori dalla stanza c’è qualcuno che vorrebbe vederlo, lui fa «sì» o «no» con la mano. E con le dita unite chiede cos’è quel tubo in gola. Adesso prende la mano di lei, della moglie che ha spiegato a Federica e a Benedetta che papà ha avuto un incidente in Germania, troppo lontano per andarlo a trovare, ma presto tornerà a casa.

Le visite sono concesse ma pochi minuti a testa. L’ordine vale per tutti. Gianluca è ancora così debole. Devono essere brevi, e i fiori stanno fuori, li porta a casa ogni sera Reana.

«Hai caldo?», chiede lei. «Hai sete?». Forse vorrebbe domandare altro: «Perché?». Forse vorrebbe sapere altro, o stringerlo a sé, ma non può con tutti quei tubicini. I medici hanno spiegato a Gianluca che è lì dopo un incidente, e nessun dettaglio in più. Lui ha fatto «sì». Che cosa ricorda? «Non saremo noi a spiegargli cosa è successo». Chissà se ha già memoria. «E’ un problema che affronteremo poi». Papà Remigio è seduto in una stanzetta del reparto, oltre il corridoio e la vetrata dalla quale si vede la stanza di Gianluca. Ha un grazie per chiunque si avvicini a suo figlio, gli cambi una flebo, controlli il monitor, risitemi il lenzuolo, faccia anche solo un sorriso. In reparto è entrato anche il padre di Reana, e ieri mattina è arrivato Attilio Lombardo, compagno di Pessotto in bianconero. Gianluca ha detto sì, fatelo entrare. Lo guarda, tenta un sorriso, poi indica con un dito i disegni di Federica e Benedetta.

IL QUADRO CLINICO E’ ANCORA IN PROGNOSI RISERVATA, MA NON CI SONO COMPLICAZIONI
Pessotto: parla a gesti
I medici: ora vuole vivere
La moglie: ha un bell’aspetto, presto gli porterò le bambine
TORINO. Due a zero per Gianluca Pessotto contro il rischio di morire. Non solo riconosce e dialoga a gesti con le persone intorno a lui, ma a tratti riesce anche a respirare da solo. È sempre attaccato al respiratore artificiale, è sempre in prognosi riservata, ma in alcuni momenti resiste anche senza ventilazione meccanica. E soprattutto tra lui e il mondo non c’è più la barriera dell’incomunicabilità.

La sorpresa più bella però, è che Gianluca ha voglia di vivere. Nonostante quel gesto disperato di martedì scorso per cercare di farla finita, adesso fa di tutto per guarire. «È molto collaborativo con noi» spiega il primario della Rianimazione delle Molinette Pierpaolo Donadio. Mai il gesto di strapparsi i tanti tubi che lo tengono in vita, mai il rifiuto ad obbedire ai medici. Anzi, sta facendo di tutto per dimostrare che si è pentito di quel volo dal tetto della Juventus. Se tutto va bene, se non sorgeranno complicazioni a causa di infezioni ai reni e ai polmoni, domani o mercoledì potrebbe finalmente essere liberato dal tubo del respiratore che gli impedisce di parlare. Ma anche ora si da fare. E dimostra, ancora una volta, di essere l’uomo sensibile e pacato che definiscono amici e parenti.

«Quando gli chiedo se sta male, oscilla la mano come dire “così così” - racconta la moglie, Reana -. In viso ha un bellissimo aspetto: gli fanno la barba, gli lavano i denti e in più gli fanno il bagno a letto tutti i giorni. Come succede agli altri pazienti. La trovo una cosa straordinaria, prendersi cura di lui in quel modo. Appena gli tolgono i tubi e lo staccano dal respiratore porterò qui le nostre bambine. Federica e Benedetta vedranno il loro papà bello come sempre: sul volto ha solo un piccolo livido accanto all’occhi sinistro. Non c’è pericolo che rimangano impressionate». Un’altra persona, tra le tante che ogni giorno alle Molinette, a trascorrere molto tempo con il difensore juventino è l’ex compagno di squadra, Pablo Montero.

«Ogni volta che gli chiediamo se vuole vederlo, Pessotto risponde di sì con la testa»
conferma il dottor Donadio. Arrivato appositamente dall’Uruguay per stare accanto all’amico, Montero gli parla a lungo. Delle partite giocate insieme, della sua decisione di lasciare l’Italia per l’Uruguay, delle discussioni avute in passato. «Solo da lui accettavo i rimproveri - ricorda Montero -, siamo molto legati. Resto a Torino fino a quando non sono sicuro che si è ripreso davvero. Per ora sono contento perché quando gli parlo, lui mi risponde a gesti».
Per la maggior parte del tempo Gianluca sonnecchia, ma quando è sveglio l’interazione con l’ambiente è buona. «Le complicanze sono ancora possibili, perché c’è una casistica infinita - precisa il responsabile del risk management delle Molinette, Marco Rapellino - considerato che con il passare dei giorni esse non sopravvengono, possiamo tranquillamente parlare di discreto ottimismo». L’esito positivo del graduale «svezzamento» dal ventilatore meccanico sorprende positivamente i sanitari. Le ottime condizioni atletiche del giocatore hanno probabilmente contribuito ad annoverarlo nel 10% dei pazienti che reagiscono bene alle terapie.

Ieri mattina è passato a visitarlo l’arcivescovo di Loreto, di passaggio in Piemonte per recarsi in Valle d’Aosta, «Mio marito è molto religioso, ha molto apprezzato la sua presenza» dice Reana Pessotto. Tra oggi e domani dovrebbe arrivare dal Friuli la mamma del calciatore bianconero, Rina. «Non sta tanto bene, non avrebbe retto di vedere mio fratello in coma farmacologico - dice Vanni Pessotto - ma ora il peggio sembra passato».


To light Gianluca's room there are the drawings of his daughters, a Juve's scarf and the "Pessottino siamo con te" picture. He spends most of his time sleeping and when he's not and there is someone who wants to see him, he communicates with his hands whether he wants them in or not. When it's Montero, he always gestures that he wants him in. Apparentely as soon as someone new enters he indicates the drawings hanging on the wall, that say "daddy we love you".
He asked what that tube (ventilator) in his mouth was. They told Gianluca that he's there because of an accident and he nodded. No one knows he if remembers what really happened. Sure is that he's totally collaborative and is doing the little he can do to recover, he never attempted to take off the tubes that keep him alive.
Yesterday the archibishop of Loreto went to visit him and Gianluca appreciated it a lot, since he's very religious.
Anyway Gianluca is still not out of danger, but his athletic body is helping him to be in that 10% of cases that react well to the therapies.
 

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Eddy

The Maestro
Aug 20, 2005
12,645
Seven said:
Oh but you don't get it. Pessotto was pushed because he didn't want to hide something ;). Now his wife is obviously ensuring that Pessotto will:

a) quit his job
b) not tell anything related to the scandal
c) live a long and happy life
How can you be so sure of yourself though Sev ? :eyebrows:
What could he hide...if he says what he is hiding, can't he go to some witness protection or something..I can't think of any reasons of what he could possibly hide.
 

ZAF3000

Senior Member
Feb 14, 2005
5,348
Forza Montero.. Great player and great man.. I am sure that all Juve fans are thankful for what you are doing..

The latest news is promissing. His recovery road is way long and tough but Pessotto will survive.. I know it :) ..
We love you Pessotto.. Our hearts are with you..

Forza Gianluca.
 

Seven

In bocca al lupo, Fabio.
Jun 25, 2003
39,031
mnementh said:
I think you've seen too many movies mate :)
Oh I forgot, nothing fishy about a guy who just got an important job and "tried to kill himself" in the midst of the biggest football scandal ever. My bad.
 

ReBeL

The Jackal
Jan 14, 2005
22,871
Doctors remain hopeful for Pessotto



Doctors treating Gianluca Pessotto have noted a slight deterioration in his health, although they insist there is no cause for concern.

Pessotto, who suffered multiple fractures when he fell from the second floor of Juventus' headquarters last week, underwent surgery to ease a blood clot in his foot on Friday.

But doctors are confident the latest developments are a normal reaction to the surgery that has been carried out.

The latest medical update from Le Molinette hospital in Turin states: "(He has) a slight temperature and his liver is feeling the after-effects of the trauma, of the sizeable haemorrhage, and the reabsorption of the hematoma, as well as the artificial nutrition and the medicines.

"These problems are part of the normal healing process of such a big trauma and thus are not, right now, a cause of particular concern
."

Pessotto continues to be able to open his eyes and display some reactions, although doctors admit it could be up to a month before they can be sure he will survive.

Former Juve coach Fabio Capello, who resigned earlier on Tuesday, was due to make a visit to his bedside on Tuesday afternoon. :pumpkin: :pumpkin:

http://uk.sports.yahoo.com/060704/1/l7cm.html
 

Eddy

The Maestro
Aug 20, 2005
12,645
Pessotto ‘celebrates’ Italy win

Hospitalised Juventus team manager Gianluca Pessotto has reacted with pleasure to last night’s World Cup semi-final win for Italy.

Former Juve colleague Antonio Conte revealed the news after visiting the 35-year-old after he fell from a window at the club’s headquarters last week.

“I told him about Italy’s win and he subsequently clenched his fist,” said the Italian 1994 World Cup player.

“He made me understand that he was very, very happy. He clenched his fist as if to underline that the players were fantastic.”

Alessandro Del Piero dedicated his goal in the 2-0 win over Germany to Pessotto who remains in a serious yet stable condition, but who seems to be on the slow road to recovery.

“He recognised me and smiled,” added Conte, who was assistant boss at Siena last term. “The visit went well, where we also joked a little.

“I told him that I had finished by coaching badge course and invited him to keep an eye on me as a future Juventus boss…”

Former Juventus Coach Fabio Capello, who quit the outfit on Tuesday as he heads off to Real Madrid, also visited Pessotto last night.

“He was awake and I got very emotional, he recognised me and I just spoke to him for a while,” Capello stated.
 

swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
84,142
edpiero said:
Alessandro Del Piero dedicated his goal in the 2-0 win over Germany to Pessotto who remains in a serious yet stable condition, but who seems to be on the slow road to recovery.
:touched:
 

isha00

Senior Member
Jun 24, 2003
5,114
CALCIO: PESSOTTO; MOGLIE,CONTENTO GOL DEDICATO DA DEL PIERO
(ANSA) - TORINO, 5 LUG - "Stamattina gli ho detto che Alex
gli ha dedicato il gol e Gianluca ha capito e mi ha fatto cenno
di essere contento"
. E' quanto ha raccontato oggi Reana
Pessotto, moglie dell' ex calciatore della Juventus Gianluca
Pessotto.
Ha riferito di avergli parlato raccontandogli della vittoria
dell' Italia nella semifinale dei Campionati del mondo in
Germania e di quel secondo gol di Alessandro Del Piero, che il
compagno di squadra gli ha dedicato con affetto. Reana Pessotto
poi e' salita con Vanni, fratello di Pessotto, nel reparto di
rianimazione dell' ospedale Molinette per chiedere ai medici
aggiornamenti sulle condizioni del marito e per stargli accanto.

CALCIO: PESSOTTO; FORSE GUARDERA' IN TV FINALE MONDIALI
I MEDICI LO VALUTERANNO VENERDI'. IERI SERA INVECE DORMIVA
(ANSA) - TORINO, 5 LUG - Forse domenica sera Gianluca
Pessotto potra' guardare in televisione la finale dei Mondiali
di calcio, ma i medici prenderanno una decisione in proposito
soltanto venerdi'. E' certo, invece, che ieri sera dormiva
mentre si disputava Italia-Germania.
La possibilita' che l' ex calciatore possa seguire la partita
domenica prossima e' data dal fatto che le sue condizioni sono
sostanzialmente stazionarie e che questo fa ben sperare. L'
ennesimo bollettino medico fornito nel primo pomeriggio da Pier
Paolo Donadio, direttore della Rianimazione dell' ospedale, va
in questo senso.
"Non abbiamo ancora certezza - ha comunque sottolineato
Donadio - che Pessotto possa guardare in televisione la finale
dei Campionati del mondo. Potremo dirlo con maggiore certezza
intorno a venerdi'. I problemi sono la fatica nello stare a
lungo in stato di veglia e in posizione tale da poter vedere lo
schermo. Ieri sera, durante Italia-Germania, Pessotto dormiva -
ha concluso il medico - Lo so perche' ho chiamato durante l'
intervallo per accertarmi sulle sue condizioni". (ANSA)

----------------------------------

His wife told him about the match and that Del Piero dedicated the goal and the victory to him and he he was happy about it.
The doctors will decide on Friday if he will be able to see the final. He was sleeping yesterday night.
 

giovanotti

ONE MAN ARMY
Aug 13, 2004
13,725
Great news!!!
Del Piero's dedication certainly meens a lot to Pessottino :touched:...
Montero,Appiah,Ferrara,Zambro,Del Piero,Conte....they all have a strong connection with Juve...that only shows what kind of a club Juve are.
 

ReBeL

The Jackal
Jan 14, 2005
22,871
Players need more challenges



Perceptions versus reality is a constant theme with today's footballers.

On television and newspapers, we often see and read about players travelling in flashy cars, accompanied by top models and with fans chasing behind for an autograph.

That's the way to go, most of us might think. Everyone relishes such life. By today's standards, a top-drawer player can retire at a relatively young age with several millions of dollars under his belt and with a guaranteed future for himself and his immediate family to say the least.

Indeed, life seems to be very kind with footballers - the consummate entertainers of the game. Ironically enough, in most cases, they get paid more than their coaches, thus making life more difficult for the latter.

Over the past 15 years or so, football in Europe's top leagues has steadily become a game played by mega rich players.

With all this going on, the true spirit of the game diminished significantly. Focus has now shifted in favour of purely commercial interests. Football is a money-making machine as some top players also venture into TV promotions to 'supplement' their already-inflated salaries from their clubs with money from sponsorships.

In a recent survey carried out in Italian colleges, it resulted that students are more inclined these days to choose the career of a professional footballer at the expense of reading a University degree and become a medical doctor, a lawyer or an accountant to mention three renowned and financially rewarding professions.

And that says a lot.

One might ask why did I delve so long with these thoughts at a time when the World Cup final is looming large on the horizon?

All the facts referring to footballers' cushy life become merely an irony when one hears about Gianluca Pessotto's tragic story.

Pessotto, 35, was one of the most down-to-earth players still in circulation until last May. Unlike others, he was approachable and very modest... as if he had never forgotten about his humble start from Fourth Division side Varese.

At the end of the 2005/06 season, the midfielder-cum-defender, who also played for Torino, hung up his boots and was appointed Juve's new team manager after having played for the Bianconeri since 1995.

That was a clear indication of the huge respect the club has in Pessotto. With Juventus, he won practically everything there was to win.

Perhaps, from a purely tactical point-of-view, Pessotto's best performance ever for the national team came against France on July 3, 1998.

Then Italy coach Cesare Maldini had deployed Pessotto in such a way as to shadow his team-mate at Juventus, Zinedine Zidane, for the entire game.

Only last year, when Juventus hosted mighty Real Madrid in a crunching Champions League encounter in Turin, Juve coach Fabio Capello emulated Maldini in that he utilised a veteran, though still reliable, Pessotto as a direct marker of the 1998 Golden Ball winner.

On both occasions, Zidane was left with little, if any, space where to manoeuvre.

From outside, Pessotto was seen as having everything one could aspire for in life. He was settled, had a family and a distinguished career behind his back. No financial constraints. He was highly regarded by his bosses and respected immensely by his team-mates.

"But that's not all in life," stressed Lazio coach Delio Rossi when I had the opportunity to have a chat with him while on a visit here last week.

"It is also important to have challenges ahead of you all the time. Without challenges, life becomes boring. Money is not everything.

"There are people out there who have everything but, at the same time, they are not at peace with themselves. I keep hearing of wealthy people who resort to such an extreme act because of problems associated with low self-esteem and lack of motivation
."

Nowadays, we are living in a society that has made an art form of disguising vulnerability and camouflaging emotion at all costs.

In this regard, players have to be very careful not to enter a vicious circle of becoming robots or resort to alcohol or drugs for instance. We see players who suppress all their feelings because they are fearful of the press and they do not show any emotions.

In the not so distant past, we heard of top-notch players, like Tony Adams, Paul Merson and Diego Armando Maradona, who kept pressing the self-destructive button for years and nowadays, thanks to intensive rehabilitation, they are leading a normal life.

One augurs that Pessotto will be strong enough to overcome this difficult moment and gets back to normal life because he merits a second chance.

One of the joys of seeing Pessotto getting his life back into focus would be to have the opportunity to pause and reflect on the sport he used to play until two months ago with such dexterity.

I am convinced that Pessotto's inner values would help him replace the blur with clarity in his life.

Let us hope for the better.

By Antoine Dalli
 

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