More scandals?? (25 Viewers)

Mark

The Informer
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Dec 19, 2003
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Which guy are we talking about? Every week a new 'insider' speaks out.
again, in Italian. You just wanted the name so it's at the bottom of the article.




Juventino Godot
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Le curiose amnesie del dirigente juventino che accusa Moggi

Il testimone dell'esecuzione (sommaria) della Juventus si chiama Maurizio Capobianco, uomo per una stagione sola, quella del dopo Calciopoli, degli improvvisi ritorni di memoria e, molto probabilmente, delle vendette. Il pretesto è un'intervista ad opera di Marco Mensurati apparsa su "Repubblica" venerdì scorso, nella quale l'ex dirigente juventino Capobianco racconta le sue verità da insider.

Il titolo ("Così Moggi comprava gli arbitri") è perentorio, i contenuti quantomeno controversi, ma tanto è bastato per scatenare i pruriti dei campioni dell'esegesi unilaterale. Tuttavia, laddove ci si illude di leggere le prove del condizionamento moggiano, si potrebbe in realtà smascherare l'ennesimo tentativo di giustificare gli esiti - sempre più traballanti - delle sentenze rupersandulliane. Capobianco fu licenziato dalla Juventus giraudiana nel settembre 2005 - circostanza che lo ha spinto a citare la società in giudizio per mancanza di giusta causa - ed è curioso che sciolga la lingua soltanto ora, a dodici mesi dallo "scandalo", per raccontare birbantaggini di molti anni addietro.

Singolare poi il risalto mediatico e l’immediato credito concesso ad accuse provenienti da chi, preparando un’udienza in Tribunale, dovrebbe scegliere il silenzio invece che captar benevolenza e seminare zizzania

Scorrendo tra le domande e le risposte dell’intervista si incontrano persone, si toccano temi e si formulano accuse che, a guardarle bene, tutto paiono fuorché illeciti sportivi. Si comincia con i giornalisti («la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione») e sorprende che il reo confesso, penna del Messaggero Veneto – il quale, coincidenza, figura nel medesimo gruppo editoriale di Repubblica – si dica ignaro di certi meccanismi che governano oggi le logiche di comunicazione. E converrebbe comunque sempre fare nomi e cognomi, anziché parlare di società “vicine” ad “alcuni” giornalisti che, giova ricordarlo, non scendono in campo né in veste di arbitri né di goleador.

Dalla carta stampata si passa ai tifosi, medaglia e rispettivo rovescio dello showbusiness calciofilo, sotterraneamente finanziati dalla Semana srl, società di engineering e management secondo Capobianco facente capo ad Antonio Giraudo. Peccato che, rovistando nel mare delle visure camerali e nel gorgo delle fiduciarie, si apprenda come tale impresa sia controllata e gestita da Franzo Grande Stevens (e dai suoi figli), persona assai poco in sintonia con il manager torinese. L’esistenza di flussi di denaro tra (tutte) le società sportive e i gruppi ultrà non è certo notizia che coglie impreparati né, ulteriore memorandum, è pratica che consente di ottenere vantaggi in termini di gioco e di classifica. Il tutto condito da un sospetto lapsus temporale che intervistato (o intervistatore?) si lascia sfuggire sull’argomento: come può uno che ha ricevuto il benservito nel settembre 2005 raccontare fatti relativi all’anno seguente («fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006»)?

Nel mazzo delle accuse non manca ovviamente la carta Gea World (250.000 euro pagati attraverso una società di comodo), il jolly da sfoderare in caso di impaccio, e nemmeno un riferimento alle schede svizzere: la potentissima Juventus che, non riuscendo a giustificare l’uscita di poche migliaia di euro per l’acquisto delle tessere – neppure questo è un reato - si trova costretta a commerciare in orologi per pareggiare l’ammanco. C’è poi una macchina in regalo al dirigente messinese Fabiani (gli amici esistono, o no?) che, caso davvero unico al mondo, è con Luciano Moggi la sola persona considerata colpevole prima ancora di essere non solo giudicata, bensì processata.
Ma manca ancora la pistola fumante, la mano nella marmellata, il riscontro inequivoco del peccaminoso vortice di illeciti in cui roteava la Juventus pre-cobolliana. Ed eccola servita, la prova:

«quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc». Sembra il momento decisivo, ma sul più bello il climax si interrompe, per lasciare spazio alle rettifiche. I nomi delle persone coinvolte sono ignoti, i beni di “ingente valore” anche, il periodo indefinito (pare il 1995), le modalità di recapito per lo meno nebulose: beni monetizzabili “consegnati” da società “terze” a soggetti “terzi”, legati ad arbitri (sine nomen) da “rapporti di parentela” (fratelli? Cognati? Zii? Bisnonni?). Un percorso da far invidia alla teoria dei sei gradi di separazione. C’è spazio anche per Pairetto, che “era di casa alla Juventus” (niente di nuovo, Facchetti lo era con Bergamo, Paparesta e Collina con Galliani, Carraro con Berlusconi, Petrucci con Moratti), il quale avrebbe “ricevuto” una moto che “pare” non sia stata restituita. Correva il 1999. Da premiare il tempismo dei dirigenti juventini: da lì in avanti uno scudetto al Milan, uno alla Lazio (con l’ombra di Veron e il pantano di Perugia) e uno alla Roma (con le regole cambiate in corsa e una certa compiacenza arbitrale).


Ed eccoci al punto di partenza, con i soliti dubbi, le medesime perplessità e la pistola ancora fredda, immobile: qualcosa, in Calciopoli, continua a lasciare l’amaro in bocca, come una sensazione di conti che non tornano. Perché questo indefesso accanimento nella ricerca della prova, della dimostrazione inattaccabile e inconfutabile? Non avevano forse già tutto provato, sancito e ceralaccato le sentenze dei tribunali sportivi? Delle due l’una: o è spuntata una coda di paglia oppure, alla fine, il seme del dubbio ha preso a maturare anche nella testa degli accusatori.

Emilio Cambiaghi
 

Dostoevsky

Tzu
Administrator
May 27, 2007
88,980
Paparesta: Punished Because I Did Not Help Juventus

The referee spoke to the prosecuting attorneys on the 7th of June and revealed how he was suspended for a whole month following a Coppa Italia final match which hindered the Bianconeri.

In the Calciopoli investigations, referee Gianluca Paparesta told the prosecuting attorneys Filippo Beatrice and Giuseppe Narducci about when he was suspended for a whole month by Bergamo, just because he did not favour Juventus in the second leg final of the Coppa Italia final which ended in a 2-2 result and helped Lazio win the trophy.

"I was convinced, and still am, that the reasons for my forced period of inactivity are due to the fact that I did not guarantee favours to Juve in that match and, on the contrary according to others, I damaged them."

Paparesta also went to explain why his father, former referee Romeo Paparesta, received mobile phones and SIM cards. According to the Italian international referee, Luciano Moggi wanted a help to have duties in the designation sector
 

Badass J Elkann

It's time to go!!
Feb 12, 2006
68,904
Paparesta: Punished Because I Did Not Help Juventus

The referee spoke to the prosecuting attorneys on the 7th of June and revealed how he was suspended for a whole month following a Coppa Italia final match which hindered the Bianconeri.

In the Calciopoli investigations, referee Gianluca Paparesta told the prosecuting attorneys Filippo Beatrice and Giuseppe Narducci about when he was suspended for a whole month by Bergamo, just because he did not favour Juventus in the second leg final of the Coppa Italia final which ended in a 2-2 result and helped Lazio win the trophy.

"I was convinced, and still am, that the reasons for my forced period of inactivity are due to the fact that I did not guarantee favours to Juve in that match and, on the contrary according to others, I damaged them."

Paparesta also went to explain why his father, former referee Romeo Paparesta, received mobile phones and SIM cards. According to the Italian international referee, Luciano Moggi wanted a help to have duties in the designation sector
bloody disgrace of a match, its about time it was unearthed
 

ZAF3000

Senior Member
Feb 14, 2005
5,348
What is happening now? Inter are getting shaky :D feeling its impossible to beat us :D .. First this, then Mancini's father come out talking about how it is impossible for mancini to join Juve and how his son likes to be the looser then finishes up as the honest one..
All bunch of crap.. Though his father was spot on in one thing, he said Mancini is very similar to Moratti.. THEY ARE ALL BUNCH OF CHEAP $HIT.
 

swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
84,749
What happened to the people who loved Paparesta because he "helps Juve"? That guy was always a dodgy, shitty referee. You can tell just by looking at his nose. He even has his own website... what sort of fucking referee has his own website?
:lol: Well said, really. Talk about someone whose self-image needs a little whittling down.

ßömßäяdîëя;1409772 said:
I love colina
Who doesn't love a good colina? Bowel irrigation can be a healthy thing. :smoke:
 

Badass J Elkann

It's time to go!!
Feb 12, 2006
68,904
I was at that match:
http://www.juventuz.com/forum/showthread.php?t=6889

Trib. Est, 2º livello, settore P03, fila 9, posto 7 in fact. It was a pretty disgraceful job of officiating -- or so at least I thought at the time.

Paparesta had some "esplainin'" to do...
unfortunatly i remember it likes yesturday :(

p.s its funny how paparesta's site doesnt have a guest book and its also funny how in his pics the matches involving juve mostly involve our players protesting
 

Cuti

The Real MC
Jul 30, 2006
13,517
Moggi "Solo io ho difeso veramente la Juve'

12:20 del 04 agosto

Luciano Moggi non smette di stupire, in un incontro a a Montefiore Conca, l'ex dirigente bianconero si è scagliato contro i suoi ex colleghi: "Solo io ho difeso davvero la Juve. Si sono fatti processare ammettendo in partenza tutte le colpe dell’accusa. Così sono capace anch’io a fare l’avvocato". Stilettata anche per Montezemolo: "Se avesse difeso la Juventus come ha difeso la Ferrari, non ci sarebbe stata la serie B"

Moggi says only he defended Juve. The board started by saying that they accept all charges accused to Juve. Like this even I would be able to be the lawyer. He attacked Montezemolo as well:" If he had defended Juventus like he defended Ferrari, we wouldn't have been relegated to B
 

AngelaL

Jinx Minx
Aug 25, 2006
10,215
Somebody should have locked Paparesta in the referee's changing room and left the stadium with the keys.
Moggi did! Someone had to go after him to get the keys, whilst Paparesta had to wait for them to come back. I think he was locked in for at least an hour.:D
 

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