FACCIA A FACCIA CON DESCHAMPS
Nedved non lascia, raddoppia
Giura: gioco ancora un anno, poi alleno i baby
TORINO. Pavel Nedved non è più arrab*biato. Il campione ceco ha ritrovato il sor*riso e la voglia di continuare: giocherà an*cora una stagione e poi entrerà a far par*te dello staff tecnico del settore giovanile. Ciro Ferrara ha pronta per lui una squa*dra di bambini. L’ex Pallone d’Oro, dun*que, insegnerà calcio ai più piccoli a meno che non decide di giocare ancora una sta*gione, magari part- time, soprattutto se la squadra dovesse conquistare un piazza*mento per la Champions League. Dettagli, comunque. La notizia è che il campione ce*co continuerà a lavorare per il club bian*conero.
Nedved, dunque, ha ritrovato l’abituale serenità. Martedì sera a Venaria, invitato ad una cena di club, assieme ad Antonio
Mirante e Raffaele Palladino, è stato portato in trionfo. E’ stato il più applaudi*to, ha firmato centinaia di autografi e po*sato per decine e decine di flash. Un idolo nel vero senso della parola. Nedved si è mostrato disponibile, ha regalato disponi*bilità a tutti nonostante ad un certo pun*to l’abbraccio della gente fosse diventato troppo caldo.
Prima dell’incontro con i tifosi il cam*pione ceco ha avuto un breve faccia a fac*cia con Didier Deschamps dopo le dichia*razioni di domenica sera: « Non mi sono di*vertito, forse non mi sono riusciti i movi*menti che mi ha chiesto l’allenatore » . Fra*si buttate lì con la solita schiettezza per*ché il centrocampista è fatto così. Dice sempre quello che pensa. Piuttosto sta zit*to ma quando parla esprime con chiarezza i concetti, comodi o scomodi che possano essere. L’allenatore francese gli ha ribadi*to la fiducia e, probabilmente, è entrato meglio in situazioni tecnico- tattiche. Il confronto è servito ad appianare le even*tuali incomprensioni. Nedved, allora, ha deciso di giocare ancora una stagione e ri*spettare il contratto che scade nel giugno del 2008: è convinto di poter ancora fare la differenza come prima e, perché no, come ha fatto in più di una circostanza in que*sta stagione. Ricordiamo che il ceco in più di una circostanza ha realizzato reti d’un certo peso. Certo che dovrà essere gestito con oculatezza, nei suoi confronti biso*gnerà usare il bilancino del farmacista: in una ventina di partite può risultare l’uomo in più.
Il campione, inutile nasconderlo, è mol*to legato alla Juventus. Quest’anno poteva andare al Monaco ed evitare la mortifica*zione della serie B eppure è stato il primo a giurare fedeltà alla causa. Non ha tradi*to, non se n’è andato. Anzi: ha dato l’e*sempio. Lui, Del Piero e Buffon si sono stretti attorno alla Juventus e la stanno riportando in serie A nonostante una for*te penalizzazione. Nedved non vede l’ora di tornare nel campionato più prestigioso, di riprovare a vincere la Champions Lea*gue. Ecco il motivo per cui, a priori, non escludiamo che alla scadenza di contratto ( 2008) chieda ai dirigenti di continuare ancora per una stagione se la Juventus do*vesse ottenere la qualificazione alla mani*festazione più importante d’Europa. Poi, una volta conclusa la carriera agonistica, si occuperà di ragazzini. Nessuno meglio di lui può insegnare calcio, costruire altri campioni. La Juventus ha deciso di per*correre questa strada e lo dimostra la no*mina di Ciro Ferrara in qualità responsa*bile del settore giovanile della società. L’o*biettivo è quello di portare dei campioni in prima squadra: sino ad oggi il lavoro degli anni scorsi ha dato buoni risultati ma manca la ciliegina sulla torta, il ragazzo cresciuto in casa che possa diventare la stella della prima squadra. Un po’ come è successo alla Roma con Totti e De Rossi.
Solo tra quattro o cinque anni sapremo se il traguardo sarà stato raggiunto. Per ora non resta che aspettare. E vedere ancora Nedved in campo per qualche stagione. Magari riprendersi tutto quello che è sta*to tolto alla Juventus quest’estate. Adesso Nedved pensa alla promozione in serie A che si sta avvicinando sempre più, ancora qualche successo e anche la matematica premierà la Juventus del nuovo corso.
C.F.