Ascoli, Paolucci: "La Juve? Ci sono cresciuto, mi piacerebbe tornarci"
30.03.2007
Uno dei giovani italiani che si stanno pian piano affermando nel nostro campionato grazie a positive prestazioni in questa stagione è sicuramente Michele Paolucci, al primo anno in serie A nelle file dell'Ascoli dove si trova in prestito dalla Juventus. Insomma a lui il bianconero piace proprio... TMW lo ha sentito in esclusiva.
Mancano poche giornate alla fine del campionato, quante possibilità pensi abbia l'Ascoli di salvarsi?
"La classifica è sotto gli occhi di tutti e quindi sappiamo che non sarà così facile riuscire a centrare questo obiettivo. Abbiamo però dentro di noi tantissime motivazioni e dopo un inizio di campionato difficile abbiamo raggiunto un certo equilibrio, grazie anche alle grandi capacità di Mister Sonetti che ha saputo farci tirare fuori le nostre capacità e qualità, ma soprattutto l'orgoglio".
Quali avversari temi di più nella lotta alla salvezza?
"Le avversarie più temibili direi che sono quattro o cinque: Cagliari, Messina, Reggina e Chievo, senza dimenticare il Parma, che ci è davanti in classifica di qualche punto. Mancano dieci giornate alla fine del campionato e sappiamo che per noi saranno tutte finali, ma abbiamo dalla nostra il fatto che gli scontri diretti li giocheremo in casa. Basta perdere qualche punto e tutto può cambiare da una giornata all'altra. Noi daremo tutto, i conti li faremo alla fine".
Il tuo cartellino è di proprietà della Juventus, per la prossima stagione ti piacerebbe tornarci?
"Con la Juventus ho rinnovato il contratto fino al 2011 e l'ultima volta che ci siamo parlati abbiamo visto che c'è unità d'intenti da entrambe le parti. Non nego che mi piacerebbe tornarci perchè è la società dove sono cresciuto, ma è ancora più importante finire la stagione al meglio per rispetto di questa squadra".
Che sensazione ti fa vedere la Juventus in serie B?
"Sicuramente è una sensazione stranissima perchè parliamo di una società importante, probabilmente la più forte del mondo, una cosa che non era mai capitata in più di 100 anni di storia. Per me è triste vederla in un altro campionato ma sarà sicuramente una parentesi".
Pensi che per un giovane della tua età sia più importante giocare in una squadra con minori ambizioni o stare in una grande squadra giocando poco dove puoi imparare da campioni più affermati?
"Penso che all’inizio quando si è appena usciti dal settore giovanile, specialmente per i primi due anni sia importante per ogni giovane avere la possibilità di giocare per poter fare esperienza indipendentemente dalla categoria del campionato. Questo comunque dipende dalle qualità di ognuno e dalla crescita mentale e fisica. Dopo una o due stagioni in cui si è giocato con continuità penso si sia pronti per la grande squadra".
Complessivamente sei soddisfatto della tua esperienza ad Ascoli?
"Direi che sono abbastanza soddisfatto perché sono al primo anno di serie A e finora ho giocato 22 partite di cui la metà da titolare e sono riuscito anche a segnare qualche gol. Sono convinto però che posso anche sempre migliorare".