Luciano Moggi (6 Viewers)

Shall we move Moggi's thread to the [Legend] section?

  • Yes, move it to the legend section

  • No, it shouldn't, keep it as it is

  • I don't care/Undecided


Results are only viewable after voting.

.zero

★ ★ ★
Aug 8, 2006
80,373
@Mark

It seems tomorrow is final Moggi's trial. If he wins we'll have more arguments to use in our case. Moggi seems to be confident but he's always like that I guess.
Can you guys believe it's been nearly 9 years since the first major set of allegations and indictments?

there's also the chance of it going to statute of limitations. Some say tomorrow they could postpone the decision. We'll see. I was always positive about having the right decisions made before and that didn't happen so I won't get my hopes up.
If the statue of limitations kicks in then he cannot get reversal to clear his name, right?
 

Mark

The Informer
Administrator
Dec 19, 2003
96,016
Can you guys believe it's been nearly 9 years since the first major set of allegations and indictments?



If the statue of limitations kicks in then he cannot get reversal to clear his name, right?
In not sure if everything involved can go to statute of limitations. :boh:

- - - Updated - - -

Hope you understand Italian. :p

Calciopoli, il giorno della verità: ecco cosa può accadere


In Cassazione si chiude la storia processuale dello scandalo dell'estate 2006. Moggi, Giraudo, Juventus, Inter e Figc: gli scenari possibili

Il giorno della verità è arrivato, anche se sarà una verità a puntate perchè quello del 22 gennaio è l'appuntamento con l'udienza e non è scontato di arrivi già al pronunciamento e, soprattutto, perché soltanto la pubblicazione delle motivazioni chiarirà quali sono le carte sul tavolo. In Cassazione, però, si scrive l'ultimo atto della vicenda processuale di Calciopoli e dopo questo verdetto nulla sarà come prima, sia per chi insegue le tesi colpevoliste, sie per chi negli ultimi otto anni ha disegnato una nuova verità, recuperando da cd e faldoni le telefonate e i brogliacci dimenticati nel 2006 e tracciando un quadro diverso da quello giudicato in quelle torride settimane in cui la Juventus fu spedita in serie B. A seconda di quanto decideranno i giudici a Roma si apriranno nuovi capitoli e confronti, dialettici ma soprattutto legali con la società di Andrea Agnelli che è pronta ad affondare il colpo e scatenare l'artiglieria pesante pazientemente messa a punto dal momento dell'arrivo alla testa del club.

Vale la pensa ricordare che, per la prima volta dall'inizio del procedimento penale, in Cassazione saranno giudicati insieme sia Luciano Moggi e gli imputati del filone principale del processo, quello che a Napoli si è chiuso con una serie di condanne, prescrizioni e assoluzioni in appello, sia Antonio Giraudo e i protagonisti che hanno scelto il rito abbreviato, passando anch'essi da due gradi di giudizio. Un verdetto unico che terrà fuori il solo Paolo Bergamo, ex designatore, per il quale è stata disposta la ripetizione del processo di primo grado che aveva portato a una condanna a 3 anni e 8 mesi. Il quadro che emergerà dalla Cassazione sarà, dunque, il più completo possibile pur nella consapevolezza che la vicenda avrà ulteriori strascichi legali in ricorsi in sede europea o eventuali impugnazioni.

Rischio prescrizione per i reati di associazione

Non sarebbe una novità, considerato che nella sentenza d'appello del dicembre 2013 il Tribunale di Napoli ha già dovuto chiudere con un nulla di fatto le posizioni di una lunga serie di imputati, salvati dal trascorrere del tempo per il reato di frode sportiva. Personaggi di spicco nell'inchiesta e che si sono visti cancellare in tutto o in parte le condanne in primo grado: Moggi, Pairetto e Mazzini (con sconti di pena), i fratelli Della Valle, Lotito, Fabiani, Mazzei, Racalbuto, Foti, Mencucci, Meani, Puglisi e Titomanlio, usciti senza alcuna condanna grazie alla prescrizione. C'è chi vi ha rinunciato, come l'ex arbitro De Santis, ma in linea di massima il rischio di mandare agli archivi un processo senza una conclusione certificata da una sentenza di assoluzione o condanna esiste.

Prescrizione non significa assoluzione e un eventuale soluzione di questo genere lascerebbe in eredità uno strascico di libere interpretazioni tra garantisti e colpevolisti. Non il migliore viatico, considerato che il tema è tuttora caldissimo ed è alla radice dello scontro tra la Juventus e la Figc. Sul tavolo, infatti, rimane sempre il ricorso presentato al Tar dal club bianconero con la richiesta di danni per 443.725.000 euro; una cifra pazzesca che manderebbe in default il calcio italiano. Agnelli e i suoi legali hanno atteso sin qui per avere in mano tutte le carte e le risposte della giustizia ordinaria. Poi si muoveranno e pensare a una mediazione è oggi irrealistico.

La posizione della Juventus e i 444 milioni del Tar

Ufficialmente la Juventus è arrivata al conto di 444 milioni di euro sommando i danni subiti per il calo azionario in Borsa (133 milioni), i mancati ricavi da partecipazione alla Champions League (79), la svalutazione del marchio (110), gli introiti ridotti per la cessione frettolosa di grandi giocatori come Ibrahimovic, Vieira, Cannavaro, Zambrotta e altri (60), il calo dei diritti tv (41) e i ritardi nel progetto del nuovo stadio (20). Un conto che, ovviamente, dovrà passare al vaglio dei giudizi amministrativi e l'udienza non è ancora nemmeno stata fissata. Il punto, però, è un altro. La Figc sin è finora rifiutata anche solo di accantonare a bilancio parte di quella cifra; il presidente Abete ha sempre ritenuto di essere dalla parte della ragione e Tavecchio ha appena preso in mano la patata bollente.

Dovesse uscire una sentenza di assoluzioni totali o anche parziali, la Juventus avrebbe la strada spianata. In caso di condanne confermate, le armi sarebbero un po' spuntate anche se il processo di Napoli ha escluso la responsabilità civile della società e già con questa carta in mano Agnelli può tentare di riscrivere la storia di Calciopoli. In caso di prescrizione si tornerebbe all'interpretazione del verdetto e, in generale, vale anche per l'ipotesi di revisione del processo sportivo per tentare di farsi restituire i due scudetti, uno revocato (2004-2005) e l'altro assegnato all'Inter (2005-2006).

L'articolo 39 e un nuovo processo sportivo su Calciopoli

Questo è l'aspetto che interessa di più milioni di tifosi e che spedirà sulle barricate juventini e interisti. L'articolo 39 del Codice di Giustizia Sportiva prevede la possibilità di riaprire anche procedimenti già chiusi e inappellabili in presenza di determinate condizioni. Un dedalo di ipotesi che si possono riassumere nella sopravvenuta presenza di nuovi elementi omessi o scoperti dopo la sentenza, oppure nell'esistenza di prove rivelatisi poi non veritiere. Con in mano tutte le carte dei processi di Napoli, le intercettazioni portate alla luce dalla difesa di Moggi, i brogliacci e con due sentenze che hanno smontato alcuni capisaldi del processo sportivo del 2006 (ad esempio le ammonizioni 'preventive' pro-Juventus e le punizioni agli arbitri nemici per non parlare del sistema dei sorteggi non truccato) arrivando ad affermare che non vi è prova di "avvenuta alterazione" del campionato 2004-2005, Agnelli potrà chiedere l'articolo 39.

Ha certezze di successo? No. un po' perché già in passato si è scontrato contro l'intreccio di competenze e la prescrizione che ha congelato la relazione del procuratore Palazzi (72 pagine contro l'Inter a altri nelle quali va, però, ricordato lo stesso Palazzi ha messo nero su bianco che l'illecito contestato al club di Moratti sarebbe probabilmente finito derubricato come accaduto ad altre società nell'estate 2006) e in parte perché la stessa sentenza di Napoli ha tratteggiato l'esistenza di un sistema collaudato, retrodatandolo addirittura al 1999. E fino a prova contraria Moggi e Giraudo erano all'epoca dirigenti ai messimi livelli della Juventus. In assenza di una assoluzione piena, dunque, la giustizia sportiva potrebbe limitarsi a confermare che il comportamento di amministratore delegato e direttore generale bianconeri era contro le regole.

Lo scontro politico con la Figc di Tavecchio (e Abete)

In ogni caso, qualunque sia la decisione della Cassazione, tra la Juventus e la Figc è arrivato il momento della resa dei conti. Inutile nascondere che si tratta anche di una partita politica e che Agnelli è dall'inizio della sua avvenutura da presidente all'opposizione rispetto al palazzo. Prima con Abete, accusato di essersi lavato le mani sulla vicenda Calciopoli. Ora con Tavecchio, duramente osteggiato nelle settimane caldissime dell'elezione quando la Juventus ha preso apertamente le parti contro l'attuale numero uno della Figc chiedendo una scelta di rottura e cambiamento. Nelle urne Agnelli è uscito sconfitto, così come era accaduto nella battaglia per il controllo della Lega all'epoca dello scontro Beretta-Abodi. Uno scenario che rende impensabile un accordo preventivo su come gestire la strategia post-Cassazione. Si andrà allo scontro e solo il verdetto dei supremi giudici dirà quali saranno i rapporti di forza. La guerra intorno allo scandalo del 2006 è appena iniziata.

Panorama
 

LiquidPLP

Senior Member
Jun 9, 2012
12,237
That's not a continent.
Oh, and :lol:
You started with the continent thing. It wasn't what I meant previously.

No point in laughing, in the US they actually solve their cases much faster. Once it's opened up they carry it till the end. In most EU countries judges tend to forget what was a case all about, it takes so long :lol:
 
Apr 29, 2006
3,158
In Bulgaria there was an old communist leader Todor Zhivkov. After 'democracy' inc. came in they started a trial against him that obviously went nowhere. He used to say he has a semi-legal status, meaning he was hiding, but they weren't looking for him either.

Moggi is the second.
 

Ronn

#TeamPestoFlies
May 3, 2012
19,563
Wonderful interview from Moggi

Moggi: 'Calciopoli is not over'
By Football Italia staff


Luciano Moggi insists his Calciopoli fight “is not over” and joked Inter didn’t win “because they were incapable idiots.”

This week the civil trial into the 2006 scandal ran out of time, so those involved were either cleared or their cases fell beyond the statute of limitations.

“At the end of the day, I was banned from football because I locked referee Gianluca Paparesta in the toilet in Reggio Calabria,” ex-Juventus director general Moggi told Radio 24 and La Repubblica newspaper.

“Yet the prosecutor in the Cassation trial said I did not lock him in there. That’s what the sporting justice system punished me for. I might’ve threatened him with libel, but Paparesta never accused me.

“The truth is that Paparesta was afraid of what he had done, as he made us lose the game with Reggina with his mistake.”

The trial declared Moggi was not cleared, but could not be penalised because the incidents had gone beyond the statute of limitations.

“I feel innocent and indeed was not declared guilty. In nine years they have been totally unable to find proof of me colluding with a referee or anyone else. It’s ridiculous. The justice system took too long, it wasn’t us.

“Calciopoli isn’t over and it won’t be over until they cancel my ban from football. I will demand money for all I’ve lost over these years. I’ll take this to the European Court.”

Moggi blasted Inter, who received the 2005-06 Scudetto that was revoked from Juventus and claimed there was a 'plot’ to pick referees for certain games.

“Inter didn’t win because they were incapable idiots. I wasn’t the one who bought Vampeta, Taribo West and Hakan Sukur.”

Moggi picked apart the vast differences between the Calciopoli cases in the sporting justice system in the summer of 2006 and all the following civil court findings.

“They said we had an exclusive rapport with the refereeing designators, then even Massimo Moratti admitted that wasn’t true, as Inter spoke to them too.

“They said my visits to the referees locker room were 'breaking in,’ then admitted the rules allowed me to go there. I did get angry, but that’s another issue, and Paparesta never actually accused me of threatening him.

“They were unable to prove any favours towards Juve, so tried to attack me via personal interests and my rapport with the Gea World agency. I was cleared in that trial.

“The accusation of some vast conspiracy is laughable. Aside from Massimo De Santis, who was punished for a game that didn’t involve Juventus, all the referees were cleared. So who was I fixing the League with, exactly? It’s ridiculous.

“The truth is the statute of limitations let the courts off the hook, not me. I don’t trust these people. I have a sentence in which a judge confirms in his ruling that the investigators manipulated recorded phone calls.”

Moggi accuses then-FIGC President Franco Carraro of being the real head of a 'cupola’ – a Mafia term for a group of conspirators.

“Carraro was heard in phone calls telling a refereeing designator 'We must save Lazio and it would be a shame if Fiorentina were relegated,’ then what are we talking about? It’s obvious Moggi couldn’t care less what happened to Fiorentina.

“In November 2004, the day they picked the officials for Inter-Juventus, Carraro called (designator Paolo) Bergamo to find out the referee was Rodomonti. 'Tell Rodomonti not to do Juventus any favours.’

“Bergamo did call Rodomonti, but waited until two hours before the game. 'This call remains between us, as it’s easier to go down than to climb up.’

“I can recount hundreds of these conversations that were intercepted. I always thought something was wrong there, with Carraro, Petrucci and Abete. When I read the transcripts, I got a clearer idea.

“Do you know the ultimate truth about Calciopoli? Gianni and Umberto Agnelli had died. If they were still around, none of this would’ve happened.”
 

Users Who Are Viewing This Thread (Users: 0, Guests: 6)