Marchisio, tesoro bianconero
L'esperienza in Serie B della Juve, seppur durissima da sopportare per società e per i tifosi, si potrebbe rivelare importante per la matuarazione di quei giovani che la società piementese ha saputo far crescere nel suo vivaio e che ora possono maturare al fianco di campioni come Del Piero, Nedved e Buffon.
Nella gara di Napoli si è messo in grandissima evidenza
Claudio Marchisio che, senza offesa, possiamo definire il De Rossi della Juventus.
Nato e cresciuto a Torino, Marchisio ha fatto tutta la trafila delle squadre giovanili sino a diventare il capitano della squadra Primavera con cui ha vinto un campionato e una Supercoppa la scorsa stagione. Deschamps in prima persona si è imposto con la società per aggregarlo alla prima squadra dopo averlo visto all'opera durante il ritiro estivo di Pinzolo.
Classe 1986, Marchisio oltre alla grandissima personalità, si è dimostrato un centrocampista completo. Bravo tecnicamente e attento in fase difensiva, il giovane bianconero ha illuminato il pubblico del San Paolo anche con qualche dribbling da applausi.
A descriverlo, con dovizia di particolari, è il suo ormai ex allenatore della Primavera, Vincenzo Chiarenza che rivela di averlo consigliato già l'anno scorso a Capello: "Anche l'anno scorso quando Emerson e Vieira erano infortunato avevo consigliato a Capello di puntare su Marchisio.
Il giocatore che abbiamo visto a Napoli vi assicuro che può migliorare. E' bravo nelle conclusioni, scaltro e bravo nel giocare il pallone in ogi zona del campo. E' un combattente. Come Tardelli? Non direi che è più tecnico e meno dinamico".
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