Luciano Moggi, la radiazione (ieri confermata dall'Alta Corte di giustizia del Coni) «è una sentenza politica, su questo non ci sono dubbi». «Come ho sempre detto - ha aggiunto intervenendo a Sky Tg24 - io andrò fino in fondo e cioè alla Corte europea per i diritti dell'uomo. L'Alta Corte del Coni si è uniformata alle precedenti sentenze, che sono state sentenze in copia che non hanno tenuto conto dell'insussistenza dei fatti dimostrata dalle montagne di documenti prodotti dalle difese».
«Hanno cominciato così e vogliono finire così - ha proseguito Moggi a Sky Tg24 -. I due processi sportivi hanno detto che non c'erano illeciti, anche al processo di Napoli è emerso che il campionato 2004/05 era regolare, che il sorteggio degli arbitri era regolare, che le ammonizioni mirate non c'erano». «Andrò alla Corte europea per i diritti dell'uomo e vediamo cosa succede. Ci troviamo di fronte ad accuse che non hanno riscontro nei fatti, è una cosa grave ma così è. Ci difenderemo nelle sedi più opportune. Qua sono sempre le stesse facce», ha concluso.
(Ansa)
Luciano Moggi, the ban (confirmed yesterday from the CONI court) “is a political sentence, on this point there is no doubt”. On SkyTg24 he added “As I always said, I’ll go all the way to the end and thus the European Court of Human Rights. The CONI Court aligned itself with the preceding sentences, which were carbon copy sentences that disregarded the lack of proof demonstrated by the mountain of documents provided by the defense.”
“They started this way and want to end the same. The two sporting trials confirmed that there were no illicit violations (those would be Article 6 violations or match fixing/attempted match fixing), even in the Naples trial it emerged that the 2004/05 season was regular, that the referee draws were regular, that there were no planned player suspensions”. “I’ll go to the European Court of Human Rights and we’ll see what happens. We find ourselves facing charges that are not supported by facts, it’s a grave situation but this is how it is”. “We will defend ourselves in the most opportune courtrooms. Here the faces are all the same” he concluded.