Irritato per le dichiarazioni di Moratti alle Iene l’ex nerazzurro lancia l’attacco
Vieri: Inter, via lo scudetto
Pronto un esposto alla Figc: « Gravi ragioni morali, quel titolo va revocato»
La frase pronunciata dal suo ex presidente, “non faccia la vittima”, ha fatto infuriare il bomber che ha dato mandato agli avvocati di passare alle vie di fatto. E il 17 ottobre Borrelli ascolterà il vicepresidente Ghelfi per l’inchiesta “Spy Inter”
ALBERTO PASTORELLA
MILANO. Sotto i sorrisini di circostanza, non a caso solleci*tati dalle Iene che sul tema “ri*dens”, notoriamente, se ne in*tendono, arde la brace. E basta poco, pochissimo, perché si tra*sformi in un incendio. Bobo
Vieri e Massimo Moratti sono in questa situazione: covano rabbia e sono tutt’altro che sen*sibili ai tentativi di riconcilia*zione. Difficile capire chi rischia di più, in questa vicenda. Se il giocatore, qualora venissero fuori contenuto e motivazioni dei pedinamenti ordinati a suo tempo dall’Inter; o se piuttosto l’Inter stessa, qualora nel ten*tativo di indagare sulla vita pri*vata del suo bomber, fosse an*data al di là del lecito e del con*sentito. Una cosa, tuttavia, è certa: le parti non si stanno riavvicinando, le “scuse” fred*damente presentate l’altra sera in tv da Moratti e freddamente accettate da Vieri non hanno fatto altro che acuire le diver*genze. Perché certe frasi, al bomber, non sono affatto pia*ciute. Ed è pronta la replica. Non solo dinanzi ai tribunali ordinari, dove l’avvocato del giocatore, Danilo Buongiorno,
ha già lasciato intendere di vo*ler difendere il suo assistito in tutte le sedi giudiziarie. Non so*lo dinanzi all’Ufficio Indagini, dove, sempre il legale, ha a suo tempo inviato un’informativa in cui si richiedeva l’apertura di un’indagine ufficiale. Ma adesso, ed è questa l’ultima, clamorosa notizia, anche da*vanti alla Figc. Alla quale Vieri vorrebbe ben presto chiedere addirittura la revoca della con*cessione dello scudetto recente*mente assegnato ai nerazzurri per violazione di una delle nor*me citate dai tre saggi nella motivazione. Si tratta, è bene ricordarlo, del punto 20 della consulenza firmata a luglio da Gerhard Aigner, Roberto Par*dolesi e Massimo Coccia. E precisamente della parte in cui si prevede che “la FIGC ha cer*tamente il potere discrezionale di deliberare la revoca del tito*lo di campione d’Italia alla squadra divenuta prima in classifica a seguito della pena*lizzazione della squadra o delle squadre che la precedevano se, alla luce di criteri di ragionevo*lezza e di etica sportiva ( ad esempio quando ci si rende con*to, ancorché senza prove certe, che le irregolarità sono state di numero e di portata tali da fal*sare l’intero campionato ovve*ro che anche squadre non san*zionate hanno tenuto compor*tamenti poco limpidi) le circo*stanze relative al caso di specie rendono opportuna tale non as*segnazione. In questo caso, la squadra prima classificata sa*rebbe bensى vincitrice del cam*pionato, ma non le verrebbe as*segnato il titolo di campione d’I*talia, che resterebbe vacante”.
Secondo Vieri e il suo avvo*cato, insomma, i principi etici cui fa riferimento la motivazio*ne sarebbero fortemente a ri*schio visto il comportamento te*nuto dalla società nei confronti di un suo giocatore. Al momen*to, come si diceva, siamo anco*ra a livello di minaccia, ma so*lo nel senso di voler raccogliere con attenzione e con precisione tutti gli elementi a carico della società, in maniera, poi, da po*ter gestire l’affondo. Vieri, evi*dentemente, sperava e ritene*va che l’Inter avrebbe gestito con maggior pudore e forse an*che con un senso di vergogna l’emergere del suo pedinamen*to. Accortosi che non solo non c’è all’orizzonte nessun segnale concreto nè di ravvedimento, nè di scuse ufficiali, ha deciso di andare fino in fondo. Quel “Ma non faccia la vittima”, pronun*ciato proprio da Moratti alle Ie*ne è stato la goccia ulteriore che ha fatto perdere del tutto la pa*zienza. Tanto da minacciare al*tre ritorsioni. Dinanzi alle qua*li, forse, anche l’Inter potrebbe correre ai ripari. E, magari, ri*velare quello che, dai pedina*menti effettuati all’epoca, ven*ne fuori. O ancora i veri motivi alla base di quella decisione.
In attesa di capire quando l’avvocato Buongiorno presen*terà l’istanza di revoca alla Figc, anche l’Ufficio Indagini sta facendo passi avanti. Dopo aver ascoltato Massimo Morat*ti la scorsa settimana, France*sco Saverio Borrelli ha final*mente fissato il prossimo ap*puntamento: il 17 ottobre l’ex magistrato ascolterà infatti Ri*naldo
Ghelfi, vicepresidente del club nerazzurro. Secondo quanto dichiarato da Giuliano
Tavaroli (anche ieri l’ex capo della Security è stato torchiato dai magistrati milanesi per set*te ore nel carcere di Voghera: ma non avrebbe fornito ele*menti “calcisticamenmte” utili), sarebbe stato proprio Ghelfi, al*lora amministratore delegato del club, il dirigente nerazzur*ro incontrato per mettere a punto il pedinamento di Vieri. E sempre di Ghelfi sarebbe la firma sulla fattura pagata dal-l*’Inter alla Worldwide Consul*tant Security di Londra, la so*cietà intestata a Emanuele Ci*priani,
come compenso per l’indagine e i pedinamenti ef*fettuati su Vieri. Christian “Bobo” Vieri, 33 anni, è passato al contrattacco nei confronti dell’Inter (Ansa)