Juventus, ritorna Appiah
A volte ritornano. Ecco Stephen Appiah. E’ l’ultima idea di mercato della Juventus che sta cercando di dare corpo al suo progetto di rinascita. Impresa faticosa come si prevedeva. Non si prevedeva, invece, che potesse essere il ghanese dal sorriso perenne uno dei possibili rinforzi. Ovvero un ex rimasto a Torino per due stagioni: la prima con Lippi (2003-2004), la seconda con Capello. Poi Don Fabio, spietato quando decide che un giocatore non è utile al progetto, chiese che il centrocampista ghanese fosse ceduto. Moggi si vantò molto di aver concluso questa trattativa per la quale la Juve incassò 8 milioni di euro pagabili in otto rate semestrali dai turchi del Fenerbahce. Un’operazione che generò una plusvalenza di 3,2 milioni. Insomma, un affare per tutti. Anche per il giocatore, cui Capello concesse 18 presenze infiocchettate da 2 gol. Non fu felicissimo di trasferirsi a Istanbul il nazionale del Ghana, ma probabilmente fu lieto di non vedere più ogni mattina il mascellone dell’allenatore che non lo stimava.
Dopo Grygera, Salihamidzic e Criscito e in attesa di definire la trattativa con Frings, Appiah è un altro rinforzo per la squadra del futuro. La Juve l’ha trattato proprio per il timore di non riuscire ad arrivare al tedesco del Werder Brema. Certo non è il giocatore che fa impazzire i tifosi che, aldilà della capelliane antipatie, non hanno avuto il modo di apprezzarne le qualità tanto da vederlo partire senza rimpianti. Di sicuro non è ancora il «botto» promesso, ma piuttosto un buon comprimario per una squadra che, di questo passo, rischia davvero di inserirsi a fatica nella lotta di vertice nel prossimo campionato, tradendo le attese dei campioni rimasti e in attesa di capire che Juve sarà la prossima prima di decidere il proprio futuro.
Appiah ha già parlato con la Juve e con il Fenerbahce. Soprattutto ha tenuto i contatti con il suo amico Del Piero cui era molto legato ai tempi juventini e che ora sta tirandogli la volata. «Se mi chiamano arrivo di corsa» il suo pensiero confidato agli amici torinesi con cui passava molte serate. Torino gli è rimasta nel cuore e non si è mai staccato dal capoluogo piemontese. Qui in zona Crocetta vive tuttora la sua famiglia, i due figli sono iscritti a una delle scuole calcio del club bianconero.
Ventisette anni a dicembre (anche se non sono mai mancate le ironie sulla sua reale data di nascita), il ghanese ha un contratto per altre due stagioni con il club che ebbe come tifoso anche Ataturk. Ma esiste anche un accordo fra Appiah e il club turco risalente alla scorsa stagione. Il giocatore avrebbe voluto lasciare Istanbul, tuttavia il presidente Aziz Yildirim gli chiese di rimanere ancora un anno, proprio quello del centenario del club. In cambio la promessa di agevolare al massimo un eventuale trasferimento al termine della stagione che sta per concludersi.
Ed ecco piombare la Juve. Il ds Alessio Secco sarà a Istanbul la prossima settimana per concludere l’accordo. Non dovrebbero esserci grossi problemi, perchè Appiah ha l’approvazione di Deschamps. Con 4 milioni, forse anche qualcosa di meno, e il ragazzo di Accra torna a casa. E pur di mangiare di nuovo il kebab made in Turin del suo amico Antonio si ridurrà anche l’ingaggio. Un milione in meno rispetto ai 3,5 di oggi. Ci sono davvero tutti i presupposti per sentire di nuovo tintinnare i braccialetti che porta spalmati sul braccio destro e che da sempre ne annunciano l’arrivo.
Quest’anno l’allenatore Zico l’ha schierato titolare 23 volte, Appiah l’ha ricambiato con 3 gol e una serie di prestazioni di buon livello. Ma non sono in dubbio le qualità del centrocampista, quanto piuttosto che possa essere lui il giocatore adatto a pilotare la ricostruzione. Anche se è vero che la Juve non ha un budget illimitato e che il mercato non offre campioni di assoluto valore pronti a trasferirsi a Torino.
A volte ritornano. Ecco Stephen Appiah. E’ l’ultima idea di mercato della Juventus che sta cercando di dare corpo al suo progetto di rinascita. Impresa faticosa come si prevedeva. Non si prevedeva, invece, che potesse essere il ghanese dal sorriso perenne uno dei possibili rinforzi. Ovvero un ex rimasto a Torino per due stagioni: la prima con Lippi (2003-2004), la seconda con Capello. Poi Don Fabio, spietato quando decide che un giocatore non è utile al progetto, chiese che il centrocampista ghanese fosse ceduto. Moggi si vantò molto di aver concluso questa trattativa per la quale la Juve incassò 8 milioni di euro pagabili in otto rate semestrali dai turchi del Fenerbahce. Un’operazione che generò una plusvalenza di 3,2 milioni. Insomma, un affare per tutti. Anche per il giocatore, cui Capello concesse 18 presenze infiocchettate da 2 gol. Non fu felicissimo di trasferirsi a Istanbul il nazionale del Ghana, ma probabilmente fu lieto di non vedere più ogni mattina il mascellone dell’allenatore che non lo stimava.
Dopo Grygera, Salihamidzic e Criscito e in attesa di definire la trattativa con Frings, Appiah è un altro rinforzo per la squadra del futuro. La Juve l’ha trattato proprio per il timore di non riuscire ad arrivare al tedesco del Werder Brema. Certo non è il giocatore che fa impazzire i tifosi che, aldilà della capelliane antipatie, non hanno avuto il modo di apprezzarne le qualità tanto da vederlo partire senza rimpianti. Di sicuro non è ancora il «botto» promesso, ma piuttosto un buon comprimario per una squadra che, di questo passo, rischia davvero di inserirsi a fatica nella lotta di vertice nel prossimo campionato, tradendo le attese dei campioni rimasti e in attesa di capire che Juve sarà la prossima prima di decidere il proprio futuro.
Appiah ha già parlato con la Juve e con il Fenerbahce. Soprattutto ha tenuto i contatti con il suo amico Del Piero cui era molto legato ai tempi juventini e che ora sta tirandogli la volata. «Se mi chiamano arrivo di corsa» il suo pensiero confidato agli amici torinesi con cui passava molte serate. Torino gli è rimasta nel cuore e non si è mai staccato dal capoluogo piemontese. Qui in zona Crocetta vive tuttora la sua famiglia, i due figli sono iscritti a una delle scuole calcio del club bianconero.
Ventisette anni a dicembre (anche se non sono mai mancate le ironie sulla sua reale data di nascita), il ghanese ha un contratto per altre due stagioni con il club che ebbe come tifoso anche Ataturk. Ma esiste anche un accordo fra Appiah e il club turco risalente alla scorsa stagione. Il giocatore avrebbe voluto lasciare Istanbul, tuttavia il presidente Aziz Yildirim gli chiese di rimanere ancora un anno, proprio quello del centenario del club. In cambio la promessa di agevolare al massimo un eventuale trasferimento al termine della stagione che sta per concludersi.
Ed ecco piombare la Juve. Il ds Alessio Secco sarà a Istanbul la prossima settimana per concludere l’accordo. Non dovrebbero esserci grossi problemi, perchè Appiah ha l’approvazione di Deschamps. Con 4 milioni, forse anche qualcosa di meno, e il ragazzo di Accra torna a casa. E pur di mangiare di nuovo il kebab made in Turin del suo amico Antonio si ridurrà anche l’ingaggio. Un milione in meno rispetto ai 3,5 di oggi. Ci sono davvero tutti i presupposti per sentire di nuovo tintinnare i braccialetti che porta spalmati sul braccio destro e che da sempre ne annunciano l’arrivo.
Quest’anno l’allenatore Zico l’ha schierato titolare 23 volte, Appiah l’ha ricambiato con 3 gol e una serie di prestazioni di buon livello. Ma non sono in dubbio le qualità del centrocampista, quanto piuttosto che possa essere lui il giocatore adatto a pilotare la ricostruzione. Anche se è vero che la Juve non ha un budget illimitato e che il mercato non offre campioni di assoluto valore pronti a trasferirsi a Torino.
