Esclusiva Goal.com, Lippi e Juve, è sempre amore: "Tifosi eccezionali, dirigenza perfetta, tornerà grande molto presto"
"La determinazione, la convinzione non di essere i più bravi di tutti, ma di essere forti e potersela giocare contro chiunque, quella è insita in questo club, dentro e fuori del campo".
E' un Lippi momentaneamente e volontariamente disoccupato, ma di certo non nullafacente quello che ci risponde trafelato al telefono: "Pronto mister, può concederci un'intervista?", "Le spiace richiamarmi domani per favore? Oggi proprio non posso". L'indomani la situazione non cambia molto: "Sì, mi ricordo - ci risponde - attenda un attimo… Si, dai, va bene - chiude frettolosamente un'altra conversazione - facciamo così. Ora ti devo lasciare. Grazie. Eccomi - ci dice - facciamola subito altrimenti non so quando riesco".
Il mister Campione del Mondo si barcamena tra giornalisti scocciatori - "Ma non sono tutti così" (ride) - e conferenze stampa, inviti delle Federazioni straniere, seminari universitari e aziendali sulla gestione del gruppo e quant'altro: "E' un'attività molto stimolante e divertente - sogghigna - ma anche impegnativa. Comunque ci tengo a dire che l'effetto Campione del Mondo è ormai assimilato. Non è che tutte le mattine mi alzo, mi guardo allo specchio e dico "Mamma mia sono Campione del Mondo".
E' di buon umore - per fortuna ci viene da dire - ma l'insidia con Lippi è sempre dietro l'angolo, farlo arrabbiare è un attimo, basta un'incomprensione su una questione forse mal posta: "Non voglio parlare di Deschamps - ci risponde inalberato prima ancora di farci finire la domanda - altrimenti chiudiamo qui. No, non ha capito - ci rintuzza quando cerchiamo di spiegargli che ha frainteso l'argomento - non mi interessa. Passiamo oltre perché stanno uscendo un sacco di fandonie (il termine esatto era un po' più colorito ndr) su questa cosa. Non voglio assolutamente dire qualcosa che possa essere strumentalizzato ed usato contro una persona che stimo e ammiro. Ho addirittura letto che gli avrei telefonato per tranquillizzarlo. Ma stiamo scherzando? Non c'è proprio niente da dire, semplicemente perché non c'è nulla di vero di quello che stanno scrivendo ultimamente".
Noi registriamo e riportiamo lo sfogo, anche perché lungi da noi volerlo sollecitare sull'argomento, ben consapevoli della sua possibile reazione. Ma tant'è, caso chiarito, andiamo avanti. Se il discorso panchina è indigesto, non lo è altrettanto quello sulla società. Il mister è pregno di elogi per la nuova dirigenza bianconera: "Hanno fatto tutto benissimo - ci dice - non si poteva chiedere di più. Insomma, questa società si è ritrovata con un fardello da gestire e lo ha fatto nel migliore dei modi. Hanno dimostrato grande cuore e compattezza di squadra. E lì è nata questa splendida stagione, questa estate".
Già, perche' per Lippi i risultati della squadra sono favolosi e, dunque, anche se non lo nomina mai, anche i meriti di Deschamps: "Questa squadra ha dimostrato di essere un grande gruppo, perché non era facile ricominciare dalla Serie B e con tanti punti di penalizzazione. Hanno lavorato benissimo, trovando il giusto mix tra giovani ed esperti. Fino a questo momento hanno tenuto un ritmo eccezionale e non sono d'accordo con le critiche che ogni tanto le vengono rivolte: insomma, nel calcio ci sono anche gli avversari e poi quanti infortunati hanno avuto nell'ultimo periodo? No, no, bene così, ora però manca l'ultimo sforzo per assicurarsi quella promozione dalla quale poi ripartire, per tornare ai livelli che merita una squadra come la Juve".
E Marcello non ha dubbi che sarà così "perché vincere è nel DNA di questa società e io lo so bene. Ho vissuto 8 anni fantastici e so come si lavora: a partire dalla dirigenza, fino all'ultimo dei magazzinieri. La determinazione della Juve, la convinzione non di essere i più bravi di tutti, ma di essere forti e potersela giocare contro chiunque, quella è insita in questo club, dentro e fuori del campo". E per fuori del campo, Lippi intende anche spalti e tifosi: "Sono stati bravissimi a metabolizzare, sono stati fantastici in tutto. Mi sembra inutile e ridondante stare qui a parlare, dopo 5 mesi, di come abbiano saputo gestire la situazione con dignità e forza, ma la cosa non mi sorprende. Ora, però, anche loro devono concentrarsi su un unico importantissimo obiettivo, la Serie A, senza guardarsi più indietro".
E non smette di stupire Alessandro Del Piero, o meglio, Lippi non si stupisce affatto: "Lui è la Juve, è inutile ribadirlo, perché è 10 anni che è così, mica da quest'anno…".