Calciopoli or Morattopoli.. inter fake orgasm (86 Viewers)
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One of the men involved in the investigation into Calciopoli has claimed that many of those found guilty of attempting to influence referees and fix matches were harshly treated.
During an interview with Corriere dello Sport, the anonymous source also argues that there were no clearly arranged games.
When asked how many of those convicted were either harshly or unjustly punished, the investigator replied: "I tell you the truth, most of them …. if you go to actually see the games, really rigged games where the referee was truly involved, there aren’t any.”
The source argued that many of the claims of having ‘bought’ the referee or ‘fixed’ a game were pure "bravado" on the part of those involved.
The scandal, which centred on teams trying to influence the outcome of matches by selecting favourable referees, came to light as a consequence of investigations by Naples prosecutors into the Italian football agency GEA World.
The subsequent enquiry eventually led to Juventus being demoted to Serie B and Fiorentina, Milan and Lazio being docked points.
http://www.goal.com/en/news/10/italy/2011/12/23/2815531/investigator-into-calciopoli-claims-that-there-were-no-truly
So what's our next move?
During an interview with Corriere dello Sport, the anonymous source also argues that there were no clearly arranged games.
When asked how many of those convicted were either harshly or unjustly punished, the investigator replied: "I tell you the truth, most of them …. if you go to actually see the games, really rigged games where the referee was truly involved, there aren’t any.”
The source argued that many of the claims of having ‘bought’ the referee or ‘fixed’ a game were pure "bravado" on the part of those involved.
The scandal, which centred on teams trying to influence the outcome of matches by selecting favourable referees, came to light as a consequence of investigations by Naples prosecutors into the Italian football agency GEA World.
The subsequent enquiry eventually led to Juventus being demoted to Serie B and Fiorentina, Milan and Lazio being docked points.
http://www.goal.com/en/news/10/italy/2011/12/23/2815531/investigator-into-calciopoli-claims-that-there-were-no-truly
So what's our next move?
CLAMOROSO
Le rivelazioni di un investigatore che ascoltava le intercettazioni «Calciopoli: tutto quello che non sapete»
di EDMONDO PINNA (CorSport 23-12-2011)
Parla uno degli uomini di Calciopoli. Parla, racconta, descrive pagine
di un libro inedito, svelandoci le “sue” verità. L'idea è che le sue
rivelazioni non siano solo un sasso nello stagno ma uno stimolo al
dibattito. E su queste colonne chi vuole e vorrà rispondere troverà
uguale ospitalità. Intanto, il nostro interlocutore parla (ci dice)
per liberarsi da un peso, per sperare che la “sua” verità possa
diventare verità storica. Un appuntamento mancato nei dintorni di
Firenze, l’attesa attorno all’ora di pranzo, un hotel a fare da
coreografia. Viene o non viene? No, non verrà, un contrattempo,
all’ultimo momento, perché succede così anche nei film che fanno
botteghino. Ma è una parentesi, che si chiude qualche giorno dopo, nel
cuore di Roma, un ufficio con vista fra la cupola di San Pietro e il
Tevere, mentre intorno brillano le luci di Natale. Si comincia che il
sereno del cielo sta per farsi azzurro, si finisce che è notte ed il
freddo è tornato pungente. Parla, uno degli uomini di Calciopoli. Non
uno qualsiasi, però. Ma uno che, in quell’inchiesta, stava dall’altra
parte, dalla parte di chi, quelle indagini, le ha fatte. Un
investigatore. Ci qualifichiamo, i documenti sul tavolo, non per
mancanza di fiducia, ma per garanzia reciproca. Chiede che il suo nome
non venga svelato sul giornale. E poi racconta. . . .
Calciopoli, definito il più grande scandalo del calcio mondiale, nasce
da quale inchiesta?
«La cosa degli arbitri, l’inchiesta che stava a Napoli. Da lì poi parte un
supplemento di indagini, perchè a Torino avevano archiviato e mandato gli
atti. . . Da questo hanno preso spunto e da lì sono partite varie
intercettazioni, all'inizio erano due telefoni controllati, telefonino e
telefono di casa...»
Da due telefoni a oltre centosettantamila intercettazioni?
«Si allarga il giro con le telefonate: questo conosceva quello, quello
conosceva quell'altro e si iniziano a mettere tutti i telefoni sotto
controllo. In un momento uscivano venti numeri di telefono nuovi. Parlavano,
parlavano... Parlavano di stupidaggini alla fine, niente di che. . . Fino a
quando si è arrivati a Moggi. Anche se, quando senti il sonoro, quello scherza,
quell'altro fa il fenomeno...».
Lei ascoltava le telefonate?
«Si, sentivo le intercettazioni»
Quanti eravate?
«Dodici, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, in via in Selci. Ma non
pensate alle bobine di una volta. Ci sono computer, entri con la password... e
ognuno seguiva una singola utenza.. Poi alla fine si faceva una riunione, io
ho seguito questo, ho seguito quell'altro e si faceva resoconto».
Ci spieghi una cosa: come mai le telefonate che riguardavano l’Inter
non sono entrate nell’inchiesta? Eppure il loro tenore non era diverso
da quelle che abbiamo letto, dal 2006 ad oggi. . .
«Noi facevamo i baffetti: dopo ogni telefonata usavamo il verde se le
conversazioni erano ininfluenti, l’arancione se c'era qualche cosettina. Col
rosso parlavano di calcio (nel senso, cose che potevano interessare
all’inchiesta, ndr). Noi facevamo un rapido riassunto, un brogliaccio. Ogni
telefonata aveva il suo brogliaccio, nome cognome e di cosa parlavano, se era
interessante.. C'era una cartellina con il nome».
Ha mai intercettato una telefonata dell’Inter? Le ha mai sentite?
Sapeva che c’erano?
«Che ci stavano sì, ma io personalmente no. Io facevo altro. . . »
Ma lei ha mai sentito Bergamo, ad esempio, che parlava con Facchetti.
O con Moratti.
«Tu non è che fai sempre gli stessi... Se capita che non ci sei, c'è un altro
che ascolta».
Una giornata a sentire le intercettazioni, a mettere i baffetti e
scrivere i brogliacci. E poi?
«Tutte le sere si facevano le riunioni a fine servizio. Attorno ad un
tavolo».
Ha mai avuto la sensazione di “tagli”?
«No. Che poi c'erano Auricchio (il tenente colonnello del Nucleo
Investigativo dei Carabinieri, ndr) e Di Laroni (maresciallo capo dei
Carabinieri) che decidevano cosa mettere o non mettere nell'informativa è un
altro discorso. Ma durante le riunioni no»
Però alcune intercettazioni non sono finite nell’inchiesta, nelle
indagini. Un’anomalia?
«C’erano perché ci sono le registrazioni. La cosa un po’ anomala è il server
delle intercettazioni. E’ in Procura, a Roma, a Piazzale Clodio. Quando c’era
qualche problema, e capitava spesso, telefonavamo a chi era in Procura:
“Guarda, la postazione 15 qui non funziona, che è successo?” “Vabbé adesso
controllo....”. Dopo un po’ richiamavano da Piazzale Clodio: “Ti ho ridato la
linea, vedi un po’”. Andavi a controllare, magari avevi finito alla telefonata
250 e ti ritrovavi alla telefonata 280. E le altre 30? “Me le so perse. . . ”».
Chi contattava il responsabile del server a Piazzale Clodio?
«Non ci parlavamo solo noi, c’era anche il responsabile della sala. Ci
parlava Auricchio, ci parlava Di Laroni...».
E’ tecnicamente possibile non intercettare un’utenza sotto controllo
per un determinato periodo di tempo?
«Tranquillamente. Tu stacchi il server e la cosa si perde».
Torniamo alle telefonate alle quali avevate messo i baffetti rossi:
non sono finite nell’inchiesta.
«Evidentemente non ci dovevano andare, che devo dire.... Non lo so questo. So
soltanto che quello che veniva fatto, veniva fatto per costruire. Poi io ti
porto il materiale, t’ho portato il mattone ma se tu non ce lo metti, sto
mattone..».
Vi hanno detto che l’indagine doveva essere fatta su Moggi, Bergamo,
Pairetto, eccetera?
«No, no. Noi eravamo liberi».
Quindi il lavoro di scrematura veniva fatto dopo?
«Sì, nella seconda fase».
Avete mai intercettato le sim estere? Quelle del gestore svizzero, per
capirci.
«Quando vai ad intercettare una scheda straniera, in questo caso Svizzera,
devi chiedere l’autorizzazione. E loro che cosa hanno fatto? L’hanno chiesta
ma, nello stesso tempo, hanno già attaccato il telefono. Ma a quel telefono
non parlavano. In quindici giorni, questa scheda, non ha fatto niente».
Di chi era la scheda?
«Di Luciano Moggi»
Non la usava?
«Non faceva niente, telefono muto. E’ come se tu metti sotto (controllo, ndr)
questo telefono (e indica il suo, ndr) e poi questo è spento per un mese.
Zero. E quindi questa cosa delle schede è stata un po’ accantonata perché poi
l’autorizzazione non te la dava nessuno».
Si parlava di anomalie.
«Nel corso di questa indagine sono nate delle cose che inizialmente non
c’erano, mentre cose che inizialmente c’erano, non ci stanno più».
Cioè?
«Un esempio di quello che non c’era e si è materializzato nel giro di poco
tempo: Martino Manfredi (ex segretario della Can A-B, ndr). Quando l’abbiamo
portato in ufficio era morto, era un cadavere, tremava, aveva paura... Diceva:
“io non so niente, non ‘è successo niente, ma quando mai... “. E piangeva sul
fatto del posto di lavoro... “come faccio... non posso lavorare più, mi devo
sposare...”. Dopo un po’ di tempo, sto Martino un giorno è andato a lavorare
in Federcalcio.... quando lui ha cominciato ad essere interrogato. . . .
improvvisamente è uscita la storia delle palline. Quella è la cosa che io
dico: è lecito e capibile da parte sua, un po’ meno da. . . . »
Si può definire un pentito?
«Non lo so. Prima non sapeva niente, poi sapeva tutto, sapeva di questo, di
quell’altro, di Pairetto, della Fazi...».
Lei ha detto: cose che inizialmente c’erano, non ci stanno più. Cioè?
«La storia dell’intercettazione ambientale a Villa La Massa, vicino Firenze»
E’ il pranzo che secondo l’accusa rappresenta l’architrave del patto
per salvare la Fiorentina. Andrea e Diego Della Valle da una parte,
Mazzini e Bergamo dall’altra. Bene, e cosa non c’è più?
«Di questo incontro si è saputo nell’arco di 4, 5 giorni, attraverso le
intercettazioni. Il servizio era organizzato con telecamera e microfono
direzionale. Se la cosa fosse stata fatta in un locale dove c’era gente e
avendolo saputo un po’ prima, si potevano mettere microspie dappertutto.
Invece così, in pochissimo tempo, e non a Roma ma a Firenze, era difficoltoso.
Con il microfono direzionale, a cinquanta, cento metri, senti quello che uno
dice. E lo filmi con la telecamera. Però sta voce non s’è mai sentita.. . . Io
so che l’hanno sentita... Questa cosa è importante perché là io so che non
hanno parlato di niente. Questi qui hanno parlato ma non hanno detto niente
di.... Magari pensi che Della Valle abbia detto a Mazzini: “Dai, famme vince,
mandami quest’arbitro”, che sarebbe stata una cosa penalmente rilevante.
Invece, non hanno detto niente. Ci sono le immagini, Diego e Andrea che
scendono dal furgoncino, che si sono incontrati con Bergamo. Hanno dato più
rilevanza a questo che non facendo sentire l’audio».
Secondo lei, quindi, l’audio c’è?
«Non secondo me. L’audio c’è».
Sicuro?
«Sicuro»
La difesa della Fiorentina, durante il processo, ha puntato proprio
sulla presunta esistenza di quest’audio....
«La Fiorentina evidentemente qualcosa ha saputo. . . E’ come il fatto del
“Libro nero” (dell’Espresso, ndr), cioè, sto libro nero da là è uscito, non è
un foglio, è tutta l’informativa e qualcuno l’ha data all’Espresso. Quindi i
buchi ci stanno. Della Valle qualcosa sa».
Come funziona un’intercettazione ambientale con il microfono
direzionale?
«E’ una valigetta, c’è un microfono che somiglia ad una specie di pistola con
una parabola. La punti verso il soggetto....Ma da quel giorno non s’è saputo
più nulla di questa cosa qua...».
Ricorda altre situazioni poco chiare?
«No, a queste ho sempre pensato. E mi dico: perché uno deve passare i guai,
per che cosa? E quell’altro, perché deve andare dentro? Moralmente ti pesa,
dopo un po’ ti dici: mamma mia».
Tra quelli che sono stati condannati in primo grado, quali sono quelli
che pagano troppo o ingiustamente?
«Io dico la verità, la maggior parte. Cioè, è una cosa fatta, forzata un po’,
ci stava la telefonata, però se vai a vedere effettivamente le partite,
partite veramente truccate, dove l’arbitro è stato veramente coinvolto. Non ci
sono. Non c’è la partita dove si dice: adesso li abbiamo beccati. Si era
parlato di questo è Lecce-Parma, di De Santis, quella di “mi sono messo in
mezzo”. E’ una spacconeria, quello voleva fare il fenomeno».
Sì, ma sono state condannate tante persone. Lei, invece, parla di
spacconate: qualcosa non torna....
«Secondo me, di veramente importante, che uno deve prendere cinque anni, sei
anni, non ci sta niente. Poi magari pensi all’eccessivo modo spavaldo di Moggi
che può dare anche fastidio, questo ci può stare, quello è il periodo in cui
era prepotente, arrogante. Ma da lì ad arrivare a.... Bisognava dimostrare che
c’era un’associazione. Lui, solo lui (Moggi, ndr) fa l’associazione? Così è
un’altra cosa. . . E’ una questione di prestigio, di carriera».
Ma l’hanno fatta tutti, la carriera?
«Mica tanto: Auricchio e Arcangioli stanno alle scuole.... non è che so stati
proprio premiati....Uno alla scuola Ufficiali, uno alla scuola Allievi. . . »
Non ricorda niente altro di particolare. Non necessariamente di
anomalo. Magari anche solo di curioso.
«Mi hanno raccontato di alcune cenette: Auricchio, Arcangioli, Narducci,
anche altri personaggi che hanno segnato quel periodo di Calciopoli. In
qualche caso, mi sono chiesto che importanza poteva avere andare a mangiare
con Narducci. Sono andati a cena a Napoli, di fronte al Vesuvio, a Castel
dell’Ovo. . . da Zi’ Teresa. E non c’erano solo gli investigatori».
Ha detto che non c’era nulla di penalmente rilevante: c’è stato
qualcuno che, ad un certo punto, ha avuto dubbi sul peso dell’indagine,
sulla necessità di continuare ad andare avanti?
«Sì, Arcangioli. Disse: basta. E lì è nato lo scontro con Auricchio,
arrivarono ai ferri corti».
Quindi voleva stoppare l’indagine perché debole?
«Sì, Arcangioli sì. Erano impegnate quindici, venti persone per questa cosa
qua. E l’autista; e quello che deve andare di continuo a Napoli. Non era
cosa... In una sezione di sessanta persone, ne levi quindici, le altre fanno
tutto il lavoro».
Qualche pentito c’è stato?
«No».
In via in Selci (è la sede del Nucleo Investigativo dei Carabinieri),
dove si sono svolti gli interrogatori, sarebbero successe due cose:
una che Moggi si mise a piangere e l’altra che l’ex arbitro Paparesta
accusò un malore: verità o leggenda?
«Non è vero».
Le rivelazioni di un investigatore che ascoltava le intercettazioni «Calciopoli: tutto quello che non sapete»
di EDMONDO PINNA (CorSport 23-12-2011)
Parla uno degli uomini di Calciopoli. Parla, racconta, descrive pagine
di un libro inedito, svelandoci le “sue” verità. L'idea è che le sue
rivelazioni non siano solo un sasso nello stagno ma uno stimolo al
dibattito. E su queste colonne chi vuole e vorrà rispondere troverà
uguale ospitalità. Intanto, il nostro interlocutore parla (ci dice)
per liberarsi da un peso, per sperare che la “sua” verità possa
diventare verità storica. Un appuntamento mancato nei dintorni di
Firenze, l’attesa attorno all’ora di pranzo, un hotel a fare da
coreografia. Viene o non viene? No, non verrà, un contrattempo,
all’ultimo momento, perché succede così anche nei film che fanno
botteghino. Ma è una parentesi, che si chiude qualche giorno dopo, nel
cuore di Roma, un ufficio con vista fra la cupola di San Pietro e il
Tevere, mentre intorno brillano le luci di Natale. Si comincia che il
sereno del cielo sta per farsi azzurro, si finisce che è notte ed il
freddo è tornato pungente. Parla, uno degli uomini di Calciopoli. Non
uno qualsiasi, però. Ma uno che, in quell’inchiesta, stava dall’altra
parte, dalla parte di chi, quelle indagini, le ha fatte. Un
investigatore. Ci qualifichiamo, i documenti sul tavolo, non per
mancanza di fiducia, ma per garanzia reciproca. Chiede che il suo nome
non venga svelato sul giornale. E poi racconta. . . .
Calciopoli, definito il più grande scandalo del calcio mondiale, nasce
da quale inchiesta?
«La cosa degli arbitri, l’inchiesta che stava a Napoli. Da lì poi parte un
supplemento di indagini, perchè a Torino avevano archiviato e mandato gli
atti. . . Da questo hanno preso spunto e da lì sono partite varie
intercettazioni, all'inizio erano due telefoni controllati, telefonino e
telefono di casa...»
Da due telefoni a oltre centosettantamila intercettazioni?
«Si allarga il giro con le telefonate: questo conosceva quello, quello
conosceva quell'altro e si iniziano a mettere tutti i telefoni sotto
controllo. In un momento uscivano venti numeri di telefono nuovi. Parlavano,
parlavano... Parlavano di stupidaggini alla fine, niente di che. . . Fino a
quando si è arrivati a Moggi. Anche se, quando senti il sonoro, quello scherza,
quell'altro fa il fenomeno...».
Lei ascoltava le telefonate?
«Si, sentivo le intercettazioni»
Quanti eravate?
«Dodici, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, in via in Selci. Ma non
pensate alle bobine di una volta. Ci sono computer, entri con la password... e
ognuno seguiva una singola utenza.. Poi alla fine si faceva una riunione, io
ho seguito questo, ho seguito quell'altro e si faceva resoconto».
Ci spieghi una cosa: come mai le telefonate che riguardavano l’Inter
non sono entrate nell’inchiesta? Eppure il loro tenore non era diverso
da quelle che abbiamo letto, dal 2006 ad oggi. . .
«Noi facevamo i baffetti: dopo ogni telefonata usavamo il verde se le
conversazioni erano ininfluenti, l’arancione se c'era qualche cosettina. Col
rosso parlavano di calcio (nel senso, cose che potevano interessare
all’inchiesta, ndr). Noi facevamo un rapido riassunto, un brogliaccio. Ogni
telefonata aveva il suo brogliaccio, nome cognome e di cosa parlavano, se era
interessante.. C'era una cartellina con il nome».
Ha mai intercettato una telefonata dell’Inter? Le ha mai sentite?
Sapeva che c’erano?
«Che ci stavano sì, ma io personalmente no. Io facevo altro. . . »
Ma lei ha mai sentito Bergamo, ad esempio, che parlava con Facchetti.
O con Moratti.
«Tu non è che fai sempre gli stessi... Se capita che non ci sei, c'è un altro
che ascolta».
Una giornata a sentire le intercettazioni, a mettere i baffetti e
scrivere i brogliacci. E poi?
«Tutte le sere si facevano le riunioni a fine servizio. Attorno ad un
tavolo».
Ha mai avuto la sensazione di “tagli”?
«No. Che poi c'erano Auricchio (il tenente colonnello del Nucleo
Investigativo dei Carabinieri, ndr) e Di Laroni (maresciallo capo dei
Carabinieri) che decidevano cosa mettere o non mettere nell'informativa è un
altro discorso. Ma durante le riunioni no»
Però alcune intercettazioni non sono finite nell’inchiesta, nelle
indagini. Un’anomalia?
«C’erano perché ci sono le registrazioni. La cosa un po’ anomala è il server
delle intercettazioni. E’ in Procura, a Roma, a Piazzale Clodio. Quando c’era
qualche problema, e capitava spesso, telefonavamo a chi era in Procura:
“Guarda, la postazione 15 qui non funziona, che è successo?” “Vabbé adesso
controllo....”. Dopo un po’ richiamavano da Piazzale Clodio: “Ti ho ridato la
linea, vedi un po’”. Andavi a controllare, magari avevi finito alla telefonata
250 e ti ritrovavi alla telefonata 280. E le altre 30? “Me le so perse. . . ”».
Chi contattava il responsabile del server a Piazzale Clodio?
«Non ci parlavamo solo noi, c’era anche il responsabile della sala. Ci
parlava Auricchio, ci parlava Di Laroni...».
E’ tecnicamente possibile non intercettare un’utenza sotto controllo
per un determinato periodo di tempo?
«Tranquillamente. Tu stacchi il server e la cosa si perde».
Torniamo alle telefonate alle quali avevate messo i baffetti rossi:
non sono finite nell’inchiesta.
«Evidentemente non ci dovevano andare, che devo dire.... Non lo so questo. So
soltanto che quello che veniva fatto, veniva fatto per costruire. Poi io ti
porto il materiale, t’ho portato il mattone ma se tu non ce lo metti, sto
mattone..».
Vi hanno detto che l’indagine doveva essere fatta su Moggi, Bergamo,
Pairetto, eccetera?
«No, no. Noi eravamo liberi».
Quindi il lavoro di scrematura veniva fatto dopo?
«Sì, nella seconda fase».
Avete mai intercettato le sim estere? Quelle del gestore svizzero, per
capirci.
«Quando vai ad intercettare una scheda straniera, in questo caso Svizzera,
devi chiedere l’autorizzazione. E loro che cosa hanno fatto? L’hanno chiesta
ma, nello stesso tempo, hanno già attaccato il telefono. Ma a quel telefono
non parlavano. In quindici giorni, questa scheda, non ha fatto niente».
Di chi era la scheda?
«Di Luciano Moggi»
Non la usava?
«Non faceva niente, telefono muto. E’ come se tu metti sotto (controllo, ndr)
questo telefono (e indica il suo, ndr) e poi questo è spento per un mese.
Zero. E quindi questa cosa delle schede è stata un po’ accantonata perché poi
l’autorizzazione non te la dava nessuno».
Si parlava di anomalie.
«Nel corso di questa indagine sono nate delle cose che inizialmente non
c’erano, mentre cose che inizialmente c’erano, non ci stanno più».
Cioè?
«Un esempio di quello che non c’era e si è materializzato nel giro di poco
tempo: Martino Manfredi (ex segretario della Can A-B, ndr). Quando l’abbiamo
portato in ufficio era morto, era un cadavere, tremava, aveva paura... Diceva:
“io non so niente, non ‘è successo niente, ma quando mai... “. E piangeva sul
fatto del posto di lavoro... “come faccio... non posso lavorare più, mi devo
sposare...”. Dopo un po’ di tempo, sto Martino un giorno è andato a lavorare
in Federcalcio.... quando lui ha cominciato ad essere interrogato. . . .
improvvisamente è uscita la storia delle palline. Quella è la cosa che io
dico: è lecito e capibile da parte sua, un po’ meno da. . . . »
Si può definire un pentito?
«Non lo so. Prima non sapeva niente, poi sapeva tutto, sapeva di questo, di
quell’altro, di Pairetto, della Fazi...».
Lei ha detto: cose che inizialmente c’erano, non ci stanno più. Cioè?
«La storia dell’intercettazione ambientale a Villa La Massa, vicino Firenze»
E’ il pranzo che secondo l’accusa rappresenta l’architrave del patto
per salvare la Fiorentina. Andrea e Diego Della Valle da una parte,
Mazzini e Bergamo dall’altra. Bene, e cosa non c’è più?
«Di questo incontro si è saputo nell’arco di 4, 5 giorni, attraverso le
intercettazioni. Il servizio era organizzato con telecamera e microfono
direzionale. Se la cosa fosse stata fatta in un locale dove c’era gente e
avendolo saputo un po’ prima, si potevano mettere microspie dappertutto.
Invece così, in pochissimo tempo, e non a Roma ma a Firenze, era difficoltoso.
Con il microfono direzionale, a cinquanta, cento metri, senti quello che uno
dice. E lo filmi con la telecamera. Però sta voce non s’è mai sentita.. . . Io
so che l’hanno sentita... Questa cosa è importante perché là io so che non
hanno parlato di niente. Questi qui hanno parlato ma non hanno detto niente
di.... Magari pensi che Della Valle abbia detto a Mazzini: “Dai, famme vince,
mandami quest’arbitro”, che sarebbe stata una cosa penalmente rilevante.
Invece, non hanno detto niente. Ci sono le immagini, Diego e Andrea che
scendono dal furgoncino, che si sono incontrati con Bergamo. Hanno dato più
rilevanza a questo che non facendo sentire l’audio».
Secondo lei, quindi, l’audio c’è?
«Non secondo me. L’audio c’è».
Sicuro?
«Sicuro»
La difesa della Fiorentina, durante il processo, ha puntato proprio
sulla presunta esistenza di quest’audio....
«La Fiorentina evidentemente qualcosa ha saputo. . . E’ come il fatto del
“Libro nero” (dell’Espresso, ndr), cioè, sto libro nero da là è uscito, non è
un foglio, è tutta l’informativa e qualcuno l’ha data all’Espresso. Quindi i
buchi ci stanno. Della Valle qualcosa sa».
Come funziona un’intercettazione ambientale con il microfono
direzionale?
«E’ una valigetta, c’è un microfono che somiglia ad una specie di pistola con
una parabola. La punti verso il soggetto....Ma da quel giorno non s’è saputo
più nulla di questa cosa qua...».
Ricorda altre situazioni poco chiare?
«No, a queste ho sempre pensato. E mi dico: perché uno deve passare i guai,
per che cosa? E quell’altro, perché deve andare dentro? Moralmente ti pesa,
dopo un po’ ti dici: mamma mia».
Tra quelli che sono stati condannati in primo grado, quali sono quelli
che pagano troppo o ingiustamente?
«Io dico la verità, la maggior parte. Cioè, è una cosa fatta, forzata un po’,
ci stava la telefonata, però se vai a vedere effettivamente le partite,
partite veramente truccate, dove l’arbitro è stato veramente coinvolto. Non ci
sono. Non c’è la partita dove si dice: adesso li abbiamo beccati. Si era
parlato di questo è Lecce-Parma, di De Santis, quella di “mi sono messo in
mezzo”. E’ una spacconeria, quello voleva fare il fenomeno».
Sì, ma sono state condannate tante persone. Lei, invece, parla di
spacconate: qualcosa non torna....
«Secondo me, di veramente importante, che uno deve prendere cinque anni, sei
anni, non ci sta niente. Poi magari pensi all’eccessivo modo spavaldo di Moggi
che può dare anche fastidio, questo ci può stare, quello è il periodo in cui
era prepotente, arrogante. Ma da lì ad arrivare a.... Bisognava dimostrare che
c’era un’associazione. Lui, solo lui (Moggi, ndr) fa l’associazione? Così è
un’altra cosa. . . E’ una questione di prestigio, di carriera».
Ma l’hanno fatta tutti, la carriera?
«Mica tanto: Auricchio e Arcangioli stanno alle scuole.... non è che so stati
proprio premiati....Uno alla scuola Ufficiali, uno alla scuola Allievi. . . »
Non ricorda niente altro di particolare. Non necessariamente di
anomalo. Magari anche solo di curioso.
«Mi hanno raccontato di alcune cenette: Auricchio, Arcangioli, Narducci,
anche altri personaggi che hanno segnato quel periodo di Calciopoli. In
qualche caso, mi sono chiesto che importanza poteva avere andare a mangiare
con Narducci. Sono andati a cena a Napoli, di fronte al Vesuvio, a Castel
dell’Ovo. . . da Zi’ Teresa. E non c’erano solo gli investigatori».
Ha detto che non c’era nulla di penalmente rilevante: c’è stato
qualcuno che, ad un certo punto, ha avuto dubbi sul peso dell’indagine,
sulla necessità di continuare ad andare avanti?
«Sì, Arcangioli. Disse: basta. E lì è nato lo scontro con Auricchio,
arrivarono ai ferri corti».
Quindi voleva stoppare l’indagine perché debole?
«Sì, Arcangioli sì. Erano impegnate quindici, venti persone per questa cosa
qua. E l’autista; e quello che deve andare di continuo a Napoli. Non era
cosa... In una sezione di sessanta persone, ne levi quindici, le altre fanno
tutto il lavoro».
Qualche pentito c’è stato?
«No».
In via in Selci (è la sede del Nucleo Investigativo dei Carabinieri),
dove si sono svolti gli interrogatori, sarebbero successe due cose:
una che Moggi si mise a piangere e l’altra che l’ex arbitro Paparesta
accusò un malore: verità o leggenda?
«Non è vero».
bad translation
Clamorous
The revelations of an investigator who listened to the wiretaps "Calciopoli: everything that you do not know"
Edmond FIN (CorSport 23/12/2011)
Talk to one of the men of Calciopoli. He speaks, he says, describing pages
of an unpublished book, revealing "his" truth. The idea is that its
revelations are not only a stone in a pond but a stimulus to
debate. And in these columns, and those who want to take will meet
equal hospitality. Meanwhile, our interlocutor speaks (he says)
to get rid of a burden, to hope that "his" truth can
become a historical truth. A missed appointment around
Florence, the waiting around at lunchtime, to act as a hotel
choreography. Is he coming or not? No, there will be a setback,
last moment, because it happens so even in films that make
box office. But it is a parenthesis, which closes a few days later, in
the heart of Rome, an office with a view from the dome of St. Peter and the
Tiber, while the lights shine around Christmas. We start the
serene blue of the sky is about to get, you end up that night and the
cold is biting back. Speak, one of the men of Calciopoli. Not
any, though. But one that, in that investigation, was on the other
part, on the side of those investigations, made them. A
Investigator. We qualify, the documents on the table, not for
lack of confidence, but for mutual guarantee. He asked that his name
is not revealed in the newspaper. And then he says. . . .
Calciopoli, called the biggest scandal of world football, was born
from what investigation?
"The thing of the arbitrators, that the investigation was in Naples. From there, then part of a
additional investigations, because they had stored in Turin, and sent the
acts. . . Have drawn from this and from there are sundry
interceptions, two telephones were initially controlled, mobile phone and
home phone ... "
From telephones to over one hundred seventy thousand two interceptions?
"It expands around with the phone calls that he knew that, that
knew that other and begin to put all the phones in
control. In a moment came out twenty new phone numbers. They spoke,
talking about ... They talked of nonsense at the end, nothing of that. . . To
When it came to Moggi. Although, when you hear the sound, the jokes,
is the phenomenon that other ...».
She listened to the calls?
"Yes, I could hear the tapping"
How many were you?
"Twelve officers and judicial police officers, being in Flints. But not
think of the coils once. There are computers, enter the password ... and
Each was followed by a single user .. Then in the end it was a meeting, I
I followed this, and I followed other one was reporting ".
Tell us one thing: how come the phone calls that affect the whole
not entered in the investigation? Yet its content was not different
from what we read, from 2006 to present. . .
"We did a little mustache: after each call if we used the green
conversations were irrelevant, the orange if there was some little thing. With
Red spoke of calcium (in the sense, things that would be of interest
investigation, ed.) We did a quick rundown, a notebook. Each
phone had his rough draft, first name last name and what they spoke, it was
interesting .. There was a folder with the name. "
Inter has never intercepted a phone call? Did he ever hear?
He knew that there were?
"What we were so, but I personally do not. I was doing other things. . . »
But she has never heard of Bergamo, for example, who spoke with Facchetti.
Or Moratti.
"You do that is not always the same ... If it happens that you're not there, there is another
who listens. "
A day to hear the tapping, to put a mustache and
write the waste books. And then what?
"Every evening we were meeting at the end of the service. Around a
the table. "
Have you ever had the feeling of "cuts"?
"No. That there were Auricchio (Lieutenant Colonel of the Nucleus
Investigation of Police, Ed) and Laron (Marshall chief
Carabinieri) who decided what to put or not put in the information is a
another matter. But during the meeting no "
But some are not over wiretapping in the investigation, in
investigations. An anomaly?
"There were because there are records. What a little 'unusual is the server
of interceptions. And 'in the prosecutor's office in Rome, Piazzale Clodius. When there was
some problems, and often did, who was telephoned Attorney:
"Look, the station 15 does not work here, what happened?" "Okay now
Control ....". After a while 'from Piazzale Clodius recalled: "I once again let the
line, you see a little. '" Did you go to check, maybe you'd finished the call
250 and you found yourself to call 280. And the other 30? "I know the lost. . . "."
Who to contact the server administrator to Piazzale Clodius?
"There's just us talking, there was also the manager of the hall. There
Auricchio talked, we talked Laron ...».
It 'is not technically possible to intercept a consumer under control
for a certain period of time?
"Quietly. You unplug the server and the thing is lost. "
We return phone calls to which you had put the red mustache:
investigation is not over.
"Obviously there had to go, I have to say .... I do not know this. I know
only that what was done, was done to build. Then I will
port the material, I brought the brick but if you do not you put it, I'm
.. brick. "
We have said that the investigation had to be done on Moggi, Bergamo,
Pairetto, etc.?
"No, no. We were free. "
So the work was done after skimming?
"Yes, in the second phase."
Have you ever intercepted foreign sim? Those of the manager in Switzerland, for
understand each other.
"When you go to pick up a foreign card, in this case Switzerland,
you have to ask permission. And what have they done? They asked for
but at the same time, they have already hung up. But that phone
did not speak. In fifteen days, this board has not done anything. "
Who was the card?
"Of Luciano Moggi"
Not used it?
"I did nothing, silent telephone. It 's like if you put in (control, ed)
this phone (and indicates his editor's note) and then it was off for a month.
Zero. So this thing was a bit of cards' because then shelved
You gave no authorization to anyone. "
There was talk of anomalies.
"In the course of this survey were born of the things that initially does not
there, while there were things that initially, there are more. "
That?
"An example of what there was and is materialized in a short
time: Manfred Martin (former secretary of Can AB, ed). When we
brought in the office had died, was a corpse, trembling, afraid ... He said:
"I do not know nothing, 'nothing has happened, but when ever ... ". And he wept on
did the job ... "How do I ... I can not work anymore, I have to
married ...". After a while 'time, I'm Martin went to work one day
in FA .... when he began to be questioned. . . .
suddenly came out of the history of the balls. That is the thing that I
I say it is legitimate and understandable on his part, a little 'less. . . . »
You can define a regret?
"I do not know. Before he knew nothing, then he knew everything, knew this, of
the other, the Pairetto, the Fazi ...».
She said there were things that initially, there are more. That?
"The history of interception environment at Villa La Massa, near Florence»
And 'lunch, which allegedly represents the cornerstone of the agreement
to save Fiorentina. Andrea and Diego Della Valle on the one hand,
Mazzini and other Bergamo. Well, and what is not there more?
"At this meeting it was reported in 4, 5 days, through the
interceptions. The service was organized with camera and microphone
directional. If this had been done in a room where there were people and
having learned a little 'before, you could put bugs everywhere.
Rather well, in a very short time, and not in Rome but in Florence, was difficult.
The directional microphone, fifty, a hundred meters, you hear what a
he says. And the films with the camera. But is has never heard voice .. . . I
I know that they heard ... This thing is important because there I do not know
they talked of nothing. These guys have talked about but have not said anything
of .... Maybe you think that Della Valle has told Mazzini: "Come on, let me win,
quest'arbitro send me ", which would criminalize a thing.
Instead, they have said nothing. There are pictures, Diego and Andrea
down from the van, who met with Bergamo. Gave more
relevance to this by not hear the audio. "
According to her, then there is the sound?
"Do not ask me. The audio is there. "
Are you sure?
"Sure"
The defense of Fiorentina during the process, has focused its
on allegations of quest'audio ....
"Fiorentina obviously knew something. . . And 'how did
"Black Book" (Espresso, ed), ie, I'm black book came out from there, is not
a sheet, is all the information and someone gave it to Espresso. So the
There are holes. Della Valle knows something. "
How does an interception environment with the microphone
Directional?
"And 'a case, there is a microphone that resembles a kind of gun
a parable. The points at the subject .... But from that day he has not been able to
nothing of this thing here ...».
Remember other unclear situations?
"No, I always thought these. And I say to myself: why should a passing trouble,
for what? And that one, because it has to go inside? Morally you weigh,
after a while 'you say, my mother. "
Among those who were convicted at first instance, which are those
paying too much or unfairly?
"I tell you the truth, most of them. That is, it's a done deal, a little forced ',
There was the phone call, but if you go to actually see the matches,
really rigged games where the referee was really involved. There
are. There is the game where it says: Now we've caught. It was
this is spoken of Lecce-Parma, De Santis, one of "I got in
the middle. " It 'a bravado, that he wanted to make the phenomenon. "
Yes, but many people have been sentenced. You, however, speaks of
bluster: something does not ....
"I think, really important, that one has to take five years, six
years, there is nothing. Then maybe you think so excessive defiant Moggi
that can give even bother, why we can stand, that is the period in which
was overbearing, arrogant. But from there you get a. ... It was necessary to show that
There was an association. He, only he (Moggi, ed) is the association? So it is
one more thing. . . It 'a matter of prestige, career. "
But they made it all, his career?
"Not so: Auricchio and Arcangioli are schools .... I know it is not been
its award-winning .... One school officials, one of the school students. . . »
He does not remember anything else special. Not necessarily
abnormally. Maybe even just curious.
"They told me some dinners: Auricchio, Arcangioli, Narducci,
other characters that have marked this period of Calciopoli. In
some cases, I asked did it matter to eat
with Narducci. They went to dinner in Naples, in front of Vesuvio, Castel
Ovo. . . by Zi 'Teresa. And it was not just the investigators. "
He said there was nothing criminal act: there was
someone who, at one point, he had doubts about the weight of the survey,
the need to keep going?
"Yes, Arcangioli. He said simply. And there was born the clash with Auricchio,
arrived at loggerheads. "
So he wanted to stop the investigation as weak?
"Yes, yes Arcangioli. They were committed fifteen, twenty people for this thing
here. And the driver, and what he has to go all the time in Naples. It was not
What ... In a section of sixty people, they get up fifteen or make other
all the work. "
Some regretted there was?
"No".
In Selci away (it is the seat of the Investigative Unit of the Carabinieri),
where the interrogations were conducted, two things would happen:
Moggi one that started to cry and the other that the former referee Paparesta
accused taken ill: truth or legend?
"It is not true."
Clamorous
The revelations of an investigator who listened to the wiretaps "Calciopoli: everything that you do not know"
Edmond FIN (CorSport 23/12/2011)
Talk to one of the men of Calciopoli. He speaks, he says, describing pages
of an unpublished book, revealing "his" truth. The idea is that its
revelations are not only a stone in a pond but a stimulus to
debate. And in these columns, and those who want to take will meet
equal hospitality. Meanwhile, our interlocutor speaks (he says)
to get rid of a burden, to hope that "his" truth can
become a historical truth. A missed appointment around
Florence, the waiting around at lunchtime, to act as a hotel
choreography. Is he coming or not? No, there will be a setback,
last moment, because it happens so even in films that make
box office. But it is a parenthesis, which closes a few days later, in
the heart of Rome, an office with a view from the dome of St. Peter and the
Tiber, while the lights shine around Christmas. We start the
serene blue of the sky is about to get, you end up that night and the
cold is biting back. Speak, one of the men of Calciopoli. Not
any, though. But one that, in that investigation, was on the other
part, on the side of those investigations, made them. A
Investigator. We qualify, the documents on the table, not for
lack of confidence, but for mutual guarantee. He asked that his name
is not revealed in the newspaper. And then he says. . . .
Calciopoli, called the biggest scandal of world football, was born
from what investigation?
"The thing of the arbitrators, that the investigation was in Naples. From there, then part of a
additional investigations, because they had stored in Turin, and sent the
acts. . . Have drawn from this and from there are sundry
interceptions, two telephones were initially controlled, mobile phone and
home phone ... "
From telephones to over one hundred seventy thousand two interceptions?
"It expands around with the phone calls that he knew that, that
knew that other and begin to put all the phones in
control. In a moment came out twenty new phone numbers. They spoke,
talking about ... They talked of nonsense at the end, nothing of that. . . To
When it came to Moggi. Although, when you hear the sound, the jokes,
is the phenomenon that other ...».
She listened to the calls?
"Yes, I could hear the tapping"
How many were you?
"Twelve officers and judicial police officers, being in Flints. But not
think of the coils once. There are computers, enter the password ... and
Each was followed by a single user .. Then in the end it was a meeting, I
I followed this, and I followed other one was reporting ".
Tell us one thing: how come the phone calls that affect the whole
not entered in the investigation? Yet its content was not different
from what we read, from 2006 to present. . .
"We did a little mustache: after each call if we used the green
conversations were irrelevant, the orange if there was some little thing. With
Red spoke of calcium (in the sense, things that would be of interest
investigation, ed.) We did a quick rundown, a notebook. Each
phone had his rough draft, first name last name and what they spoke, it was
interesting .. There was a folder with the name. "
Inter has never intercepted a phone call? Did he ever hear?
He knew that there were?
"What we were so, but I personally do not. I was doing other things. . . »
But she has never heard of Bergamo, for example, who spoke with Facchetti.
Or Moratti.
"You do that is not always the same ... If it happens that you're not there, there is another
who listens. "
A day to hear the tapping, to put a mustache and
write the waste books. And then what?
"Every evening we were meeting at the end of the service. Around a
the table. "
Have you ever had the feeling of "cuts"?
"No. That there were Auricchio (Lieutenant Colonel of the Nucleus
Investigation of Police, Ed) and Laron (Marshall chief
Carabinieri) who decided what to put or not put in the information is a
another matter. But during the meeting no "
But some are not over wiretapping in the investigation, in
investigations. An anomaly?
"There were because there are records. What a little 'unusual is the server
of interceptions. And 'in the prosecutor's office in Rome, Piazzale Clodius. When there was
some problems, and often did, who was telephoned Attorney:
"Look, the station 15 does not work here, what happened?" "Okay now
Control ....". After a while 'from Piazzale Clodius recalled: "I once again let the
line, you see a little. '" Did you go to check, maybe you'd finished the call
250 and you found yourself to call 280. And the other 30? "I know the lost. . . "."
Who to contact the server administrator to Piazzale Clodius?
"There's just us talking, there was also the manager of the hall. There
Auricchio talked, we talked Laron ...».
It 'is not technically possible to intercept a consumer under control
for a certain period of time?
"Quietly. You unplug the server and the thing is lost. "
We return phone calls to which you had put the red mustache:
investigation is not over.
"Obviously there had to go, I have to say .... I do not know this. I know
only that what was done, was done to build. Then I will
port the material, I brought the brick but if you do not you put it, I'm
.. brick. "
We have said that the investigation had to be done on Moggi, Bergamo,
Pairetto, etc.?
"No, no. We were free. "
So the work was done after skimming?
"Yes, in the second phase."
Have you ever intercepted foreign sim? Those of the manager in Switzerland, for
understand each other.
"When you go to pick up a foreign card, in this case Switzerland,
you have to ask permission. And what have they done? They asked for
but at the same time, they have already hung up. But that phone
did not speak. In fifteen days, this board has not done anything. "
Who was the card?
"Of Luciano Moggi"
Not used it?
"I did nothing, silent telephone. It 's like if you put in (control, ed)
this phone (and indicates his editor's note) and then it was off for a month.
Zero. So this thing was a bit of cards' because then shelved
You gave no authorization to anyone. "
There was talk of anomalies.
"In the course of this survey were born of the things that initially does not
there, while there were things that initially, there are more. "
That?
"An example of what there was and is materialized in a short
time: Manfred Martin (former secretary of Can AB, ed). When we
brought in the office had died, was a corpse, trembling, afraid ... He said:
"I do not know nothing, 'nothing has happened, but when ever ... ". And he wept on
did the job ... "How do I ... I can not work anymore, I have to
married ...". After a while 'time, I'm Martin went to work one day
in FA .... when he began to be questioned. . . .
suddenly came out of the history of the balls. That is the thing that I
I say it is legitimate and understandable on his part, a little 'less. . . . »
You can define a regret?
"I do not know. Before he knew nothing, then he knew everything, knew this, of
the other, the Pairetto, the Fazi ...».
She said there were things that initially, there are more. That?
"The history of interception environment at Villa La Massa, near Florence»
And 'lunch, which allegedly represents the cornerstone of the agreement
to save Fiorentina. Andrea and Diego Della Valle on the one hand,
Mazzini and other Bergamo. Well, and what is not there more?
"At this meeting it was reported in 4, 5 days, through the
interceptions. The service was organized with camera and microphone
directional. If this had been done in a room where there were people and
having learned a little 'before, you could put bugs everywhere.
Rather well, in a very short time, and not in Rome but in Florence, was difficult.
The directional microphone, fifty, a hundred meters, you hear what a
he says. And the films with the camera. But is has never heard voice .. . . I
I know that they heard ... This thing is important because there I do not know
they talked of nothing. These guys have talked about but have not said anything
of .... Maybe you think that Della Valle has told Mazzini: "Come on, let me win,
quest'arbitro send me ", which would criminalize a thing.
Instead, they have said nothing. There are pictures, Diego and Andrea
down from the van, who met with Bergamo. Gave more
relevance to this by not hear the audio. "
According to her, then there is the sound?
"Do not ask me. The audio is there. "
Are you sure?
"Sure"
The defense of Fiorentina during the process, has focused its
on allegations of quest'audio ....
"Fiorentina obviously knew something. . . And 'how did
"Black Book" (Espresso, ed), ie, I'm black book came out from there, is not
a sheet, is all the information and someone gave it to Espresso. So the
There are holes. Della Valle knows something. "
How does an interception environment with the microphone
Directional?
"And 'a case, there is a microphone that resembles a kind of gun
a parable. The points at the subject .... But from that day he has not been able to
nothing of this thing here ...».
Remember other unclear situations?
"No, I always thought these. And I say to myself: why should a passing trouble,
for what? And that one, because it has to go inside? Morally you weigh,
after a while 'you say, my mother. "
Among those who were convicted at first instance, which are those
paying too much or unfairly?
"I tell you the truth, most of them. That is, it's a done deal, a little forced ',
There was the phone call, but if you go to actually see the matches,
really rigged games where the referee was really involved. There
are. There is the game where it says: Now we've caught. It was
this is spoken of Lecce-Parma, De Santis, one of "I got in
the middle. " It 'a bravado, that he wanted to make the phenomenon. "
Yes, but many people have been sentenced. You, however, speaks of
bluster: something does not ....
"I think, really important, that one has to take five years, six
years, there is nothing. Then maybe you think so excessive defiant Moggi
that can give even bother, why we can stand, that is the period in which
was overbearing, arrogant. But from there you get a. ... It was necessary to show that
There was an association. He, only he (Moggi, ed) is the association? So it is
one more thing. . . It 'a matter of prestige, career. "
But they made it all, his career?
"Not so: Auricchio and Arcangioli are schools .... I know it is not been
its award-winning .... One school officials, one of the school students. . . »
He does not remember anything else special. Not necessarily
abnormally. Maybe even just curious.
"They told me some dinners: Auricchio, Arcangioli, Narducci,
other characters that have marked this period of Calciopoli. In
some cases, I asked did it matter to eat
with Narducci. They went to dinner in Naples, in front of Vesuvio, Castel
Ovo. . . by Zi 'Teresa. And it was not just the investigators. "
He said there was nothing criminal act: there was
someone who, at one point, he had doubts about the weight of the survey,
the need to keep going?
"Yes, Arcangioli. He said simply. And there was born the clash with Auricchio,
arrived at loggerheads. "
So he wanted to stop the investigation as weak?
"Yes, yes Arcangioli. They were committed fifteen, twenty people for this thing
here. And the driver, and what he has to go all the time in Naples. It was not
What ... In a section of sixty people, they get up fifteen or make other
all the work. "
Some regretted there was?
"No".
In Selci away (it is the seat of the Investigative Unit of the Carabinieri),
where the interrogations were conducted, two things would happen:
Moggi one that started to cry and the other that the former referee Paparesta
accused taken ill: truth or legend?
"It is not true."
