Vieira: “E’ un gruppo fantastico”
“Sono arrivato in una grande squadra, la migliore in Italia assieme a Milan e Inter e sicuramente una delle più forti d’Europa. Qui i campioni in grado di fare la differenza non sono cinque o sei, ma almeno quindici.”. E tra questi c’è sicuramente anche lui: Patrick Vieira, a detta di tutti, il giocatore più forte arrivato in Italia durante l’ultimo mercato: “No, non credo sia vero – continua il francese - Nel campionato italiano ci sono molti calciatori importanti. Diciamo che io faccio parte di un gruppo di giocatori di un certo livello arrivati quest’anno, del quale, ad esempio, fa parte anche Figo”.
L’impatto con il nuovo ambiente è stato dolce e Patrick si è immediatamente trovato a proprio agio nella Juventus, sia nello spogliatoio, che sul terreno di gioco, dove, con Emerson, ha già fatto vedere le potenzialità della coppia “più bella del mondo”: “Una cosa che mi ha sorpreso piacevolmente, appena arrivato, è stata l’armonia che regna nel gruppo e l’amicizia che lega i giocatori. L’intesa con Emerson va sempre meglio; all’inizio è stato difficile, perché abbiamo iniziato la preparazione in due momenti differenti, ma partita dopo partita ci capiamo sempre di più e spero che diventeremo uno dei punti di forza della Juve di quest’anno.”. Le premesse ci sono tutte, anche perché Patrick ammette di non essere mai stato così in forma: “Il metodo di allenamento è diverso rispetto a quello a cui ero abituato. Io però gioco da tanti anni e mi conosco: so quali sono i miei punti deboli e i miei punti di forza e capisco in che modo devo lavorare. Sono soddisfatto perché ho raggiunto un livello di preparazione più alto rispetto agli altri anni. Capello? Non l’ho trovato cambiato rispetto a quando mi allenò nel Milan; già allora avevo capito che era un vincente e lo ha dimostrato. Non mi ha chiesto niente di particolare, se non di mettere in campo le stesse qualità che ho mostrato nell’Arsenal e nella Nazionale francese”.
Una delle qualità più apprezzate di Vieira è sicuramente la carica agonistica; una caratteristica che Patrick dovrà essere bravo a gestire, visto il diverso atteggiamento degli arbitri italiani rispetto a quelli inglesi: “Il temperamento è ciò che mi ha permesso di fare carriera ed è uno dei miei punti di forza, ma bisogna sempre mantenere il buon senso e il rispetto degli avversari. In Inghilterra forse il gioco duro viene sanzionato meno dagli arbitri, ma non avrò problemi ad adattarmi. L’ho già fatto quando sono andato all’Arsenal e ora farò altrettanto. Sono uno che impara in fretta.”. L’ultimo pensiero di Patrick è rivolto alla Champions League e al sorteggio che giovedì ha messo di fronte alla Juventus il Bayern Monaco, il Bruges e il Rapid Vienna: “In effetti ci sono gironi più complicati del nostro, ma dovremo dimostrare sul campo di meritare il passaggio del turno. Il nostro obiettivo è vincere tutte le competizioni alle quali partecipiamo e non sarà facile, perché questa è la volontà di tante altre squadre. Per come giochiamo però, abbiamo tutte le possibilità di conquistare la Champions League”.
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“Sono arrivato in una grande squadra, la migliore in Italia assieme a Milan e Inter e sicuramente una delle più forti d’Europa. Qui i campioni in grado di fare la differenza non sono cinque o sei, ma almeno quindici.”. E tra questi c’è sicuramente anche lui: Patrick Vieira, a detta di tutti, il giocatore più forte arrivato in Italia durante l’ultimo mercato: “No, non credo sia vero – continua il francese - Nel campionato italiano ci sono molti calciatori importanti. Diciamo che io faccio parte di un gruppo di giocatori di un certo livello arrivati quest’anno, del quale, ad esempio, fa parte anche Figo”.
L’impatto con il nuovo ambiente è stato dolce e Patrick si è immediatamente trovato a proprio agio nella Juventus, sia nello spogliatoio, che sul terreno di gioco, dove, con Emerson, ha già fatto vedere le potenzialità della coppia “più bella del mondo”: “Una cosa che mi ha sorpreso piacevolmente, appena arrivato, è stata l’armonia che regna nel gruppo e l’amicizia che lega i giocatori. L’intesa con Emerson va sempre meglio; all’inizio è stato difficile, perché abbiamo iniziato la preparazione in due momenti differenti, ma partita dopo partita ci capiamo sempre di più e spero che diventeremo uno dei punti di forza della Juve di quest’anno.”. Le premesse ci sono tutte, anche perché Patrick ammette di non essere mai stato così in forma: “Il metodo di allenamento è diverso rispetto a quello a cui ero abituato. Io però gioco da tanti anni e mi conosco: so quali sono i miei punti deboli e i miei punti di forza e capisco in che modo devo lavorare. Sono soddisfatto perché ho raggiunto un livello di preparazione più alto rispetto agli altri anni. Capello? Non l’ho trovato cambiato rispetto a quando mi allenò nel Milan; già allora avevo capito che era un vincente e lo ha dimostrato. Non mi ha chiesto niente di particolare, se non di mettere in campo le stesse qualità che ho mostrato nell’Arsenal e nella Nazionale francese”.
Una delle qualità più apprezzate di Vieira è sicuramente la carica agonistica; una caratteristica che Patrick dovrà essere bravo a gestire, visto il diverso atteggiamento degli arbitri italiani rispetto a quelli inglesi: “Il temperamento è ciò che mi ha permesso di fare carriera ed è uno dei miei punti di forza, ma bisogna sempre mantenere il buon senso e il rispetto degli avversari. In Inghilterra forse il gioco duro viene sanzionato meno dagli arbitri, ma non avrò problemi ad adattarmi. L’ho già fatto quando sono andato all’Arsenal e ora farò altrettanto. Sono uno che impara in fretta.”. L’ultimo pensiero di Patrick è rivolto alla Champions League e al sorteggio che giovedì ha messo di fronte alla Juventus il Bayern Monaco, il Bruges e il Rapid Vienna: “In effetti ci sono gironi più complicati del nostro, ma dovremo dimostrare sul campo di meritare il passaggio del turno. Il nostro obiettivo è vincere tutte le competizioni alle quali partecipiamo e non sarà facile, perché questa è la volontà di tante altre squadre. Per come giochiamo però, abbiamo tutte le possibilità di conquistare la Champions League”.
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