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Juve, e' l'ora della sveglia
Nato a Messina il 15 Aprile 1964, si trasferisce a Roma nel 1989 per lavorare presso la Redazione del Corriere dello Sport, fino al 2007. Opinionista di diverse tv nazionali, ha vinto i premi "Oscar dei giovani","San Silvestro d'oro" e "Beppe Viola".
17.01.2008 00.00 di Alfredo Pedulla' articolo letto 210 volte
Alzi la mano chi è soddisfatto del mercato della Juve. Lanciamo il sondaggio,diamo un'occhiata in giro, i riscontri sono miseri. In pochi alzano la mano. I tifosi veri non possono essere felici, i tifosi tiepidi si aspettano una mossa. Riepilogando: Van der Vaart oggi o domani; Sissoko non vede l'ora, vorrebbe firmare, ha la valigia pronta; Huntelaar è seguito da una vita, ci sarebbe stata una mezza opzione, abbiate un po' di pazienza che da un momento all'altro arriverà a Torino; Mavuba è un vecchio sogno che si ripropone e che Ranieri ha bocciato, lo voleva Deschamps e fu il motivo del contendere. Potremmo aggiungere Lampard, sogno molto proibito e infatti irrealizzabile. Riepilogando: tanti mormorii, ipotesi, sensazioni, progetti, provocazioni. Morale della favola: il mercato della Juventus è fiacco. Adesso si parla di Amauri, che era stato suggerito in tempi non sospetti da qualche amico, e con un anno di ritardo la Juve si è mossa. Sapendo che il ragazzo verrebbe volentieri soltanto in assenza di un pressing per il momento morbido del Milan (ma tra venti giorni o un mese che cosa accadrà?). La cosa che colpisce della Juve è l'assenza di una strategia chiara. Ha lasciato andare Marchisio e De Ceglie, che avrebbero fatto un figurone in quest'organico, per prendere Tiago e Almiron. Su Tiago i dubbi degli addetti ai lavori erano chiari già al momenti dell'affare, questione di personalità (che non ha), la stessa denuncia di Ranieri dopo il fresco 5-3 in Coppa Italia contro l'Empoli. Ma non ci si poteva pensare al momento di aprire la cassaforte? Si capiva lontano diecimila chilometri che ci sarebbe stata la necessità di prendere un altro difensore. Complimenti per l'intuito che ha permesso di rigenerare Legrottaglie, ma si sapeva che in caso di un infortunio le cose si sarebbero complicate. Siccome il destino è cinico e barbaro, si è bloccato Chiellini e la Juve – che già prima aveva bisogno di una specialista – ora dovrebbe prenderne due. E ha lasciato partire, con una fretta assassina, Criscito che Ranieri considererà pure un laterale ma che all'occorrenza sarebbe servito. Ora bisogna adattare Grygera, sollecitare Zebina quando rientrerà, aggrapparsi a Birindelli. Sinceramente, non è una strategia da Juve. Un difensore subito, senza perdere cinque minuti: anzi di minuti (di ore, di giorni, di settimane) ne sono già stati sprecati tanti. Alessio Secco è un giovane direttore sportivo, competente e di talento. Ma dalla teoria alla pratica non riesce a lasciare il segno: forse perché non gli danno il via libera; probabilmente il tesoretto non è ancora quello giusto. Di Secco ci ricordiamo le goffe smentite della scorsa stagione relative all'addio di Deschamps, poi certificato dai fatti. Un difensore subito, deve essere un passaparola. E poi un centrocampista da 18-20 milioni, prima di affondare i colpi per Amauri sperando che il Milan non vada in pressing. Soltanto così il salto di qualità sarà immediato. Potremmo continuare: bisogna individuare l'erede di Nevded e confidare in un Camoranesi più resistente e meno sfortunato (è troppo spesso ai box). Juve, è l'ora della sveglia. Te lo diciamo con simpatia e senza malignità.