and here is some from me
Btw , Seba said that Alex is an example for him and his idol is Ronaldinho .
TuttoSport 06.04.2007
IL BABY NUMERO 10
Giovinco: «Adesso voglio giocare meglio alla Juve ma pure altrove»
MILANO. Scherzando ma chissà quanto,
Moratti ha detto che nel giardino della sua villa gli piacerebbe veder palleggiare
Giovinco. Giovinco, sى. Mica Ronaldo Cristiano o Ronaldinho santino milanista. Giovinco Sebastiano, italianissimo malgrado il nome non abbia la o finale e lui abbia un faccino quasi da magrebino, un po’ tipo Trezeguet. Non a caso, in campo zidaneggia. Fuori, s’emoziona. «Quello che dicete voi non riguarda me». Ma, considerata l’arte pallonara che coltiva, gli si puٍ perdonare un’impappinata con le parole. E la faccia nulla c’entra con ciٍ che fa coi piedi: sempre non a caso, gli fanno già le domande ponendolo nella scia fascinosa dei Platini e dei Baggio. E di Del Piero,
chiaro. Che cita, con Nedved, quando gli chiedono chi siano i suoi campioni preferiti, «perché sto alla Juve»: anche se poi confessa di avere le cassette di Maradona.
«Che esempio, Ale. Ci dà tanti consigli, e io cerco d’imparare. Ma in Europa il mio preferito è Ronaldinho». Gesù, che compagnia di giro. Da far girare la testa, appunto. Come la sirena morattiana. «Bé, che dire... Ringrazio il presidente: le sue parole sono un grande onore. Devo ancora migliorare tanto, perٍ». Per andare a giocare altrove, e in serie A, tuttavia gli basterebbe già cosى, vedi la prospettiva Empoli nell’ottica
Almiron. «Boh, il mercato, non lo so io. Sono alla Juve, e la Juve è la Juve. Una delle squadre più importanti al mondo. Giocare qui è bellissimo. Quel che conta, per me, è giocare. Per divertirmi e progredire». Siccome da quasi un mese viene aggregato alla prima squadra, e la Primavera ormai gli sta stretta, è chiaro che la mente galoppi al prossimo anno. Oltre che alla polemica sollevata da Deschamps, sui ragazzi italiani castrati dalla massima categoria giovanile, poeticamente rintuzzata dal corporativo Chiarenza. Una chiave di lettura alla questione, interessata prima ancora che interessante, la propone l’interista
Fautario, pure già chiamato da
Mancini. «Loro sono più forti, ma anche avvantaggiati dal fatto che la Juve sta in B: hanno più possibilità ». Giovinco prova a mettersi sulla difensiva, ma si vede che non è il ruolo suo. «Non ci voglio entrare, io. Io in quale campo mi mettono, gioco. Ovvio, ora spero che me lo faccia fare Deschamps: tifo affinché la promozione arrivi in fretta, cosى magari avrٍ qualche chance ». Di giocare. Con i grandi. Altrimenti, «ci fosse l’opportunità , andrei anche altrove. Una proposta la prenderei in considerazione ». Da Empoli come dall’estero: ieri a Interello c’erano osservatori di club inglesi. Giovinco come Lupoli o Rossi Giuseppe? «Non saprei che dire». Per cavarsi d’imbarazzo, va bene anche ammettere di essersi meritato il giallo per simulata in area, cercando un rigore malandrino ai danni di un tale Fais comunque inadeguato a contenerlo. «Ci ho provato, sى». Una tantum, promette. A fare il fenomeno, invece, garantisce di provarci sempre. «Cerco di divertirmi. Col mio numero 10». Quello che sta dietro, con la Coppa davanti. «Ci mancava solo questa, da vincere. Noi, del gruppo dell’87, stiamo insieme da dodici anni». Gli sovvengono Alessio e Riccardo. «Non potremo mai dimenticare. Questa vittoria è dedicata a loro. Purtroppo».