LA GESTIONE DI GIOVINCO
«Ho detto a Nedved di stargli vicino per farlo crescere»
La “vecchia Juveâ€, lo zoccolo duro su cui si scrivono i nomi di Buffon, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet. La nuo*va Juve, che è quella di De Ce*glie, Marchisio, ma sopratutto di Sebastian Giovinco. E’ lui il predestinato, è lui il nuovo uo*mo della provvidenza biancone*ra. In questa ansia di uscire dal momento difficile che attana*glia i tifosi bianconeri, e quindi anche i parlamentari dell’Asso*ciazione Giovanni Agnelli, c’è la necessità di identificarsi anche in un futuro che sia genio e fan*tasia: come era ed è Alex, come è e sarà Sebastian. Ma Ranieri, agli onorevoli e senatori bian*coneri, spiega: «Io sono quello che ha lanciato Zola, so come si lavora con i giovani. Quello italiano è un campionato parti- colare, non dimentichiamoci la fretta che ebbe proprio la Juve con Henry, non scordiamoci nemmeno del momento di diffi*coltà di Pato dopo il grande en*tusiasmo che aveva accompa*gnato il suo arrivo » .
Tutto questo non significa che Giovinco non possa servire alla causa Juve, anzi - e ha già comi*ciato a inanellare un po’ di as*sist per farsi largo - ma c’è un percorso a cui il tecnico vuole tenere fede: «Non posso essere chiedere a Giovinco di tirarmi fuori dai guai, sono semmai io che devo dargli una mano a cre*scere. Affidarsi troppo a lui in questo momento difficile signi*ficherebbe fargli un danno. Ho invece detto a Nedved di stargli vicno, di seguirlo, farlo cresce*re. Pavel si dedicherà a lui » [Corriere dello sport]