Not only Juve involved in wiretaps scandal (2 Viewers)

vimo

Senior Member
Apr 1, 2006
1,042
people calm down! WE as Juve fans blame the press for being impolite while publishing all those phone calls and now, as there is a spark of a scandal in other teams, you too jump on the rumours. I read through the inter-conversation and there is nothing that terrible really. That conversation those not include any fixings, payments or any other illegal activity. Let's not overreact now and just wait what the authorities find and find not in our case.
It seems useless to me if we start blaming other teams, for we are NOT in the position to do that at the moment
 

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AbuGadanzieri

Senior Member
Jan 8, 2006
1,465
milan will go down everyday new bad things they did apear more

only two weeks before they were saying the want the scudetto and now they did the same thing moggi did

galiani and meani were talking to collina


http://www.goal.com/it/articolo.aspx?ContenutoId=59610


Moggiopoli: anche Collina sapeva (Gazzetta dello Sport)

Meani, dirigente del Milan, gli raccontava tutto e ha organizzato un incontro segreto con Galliani.

Opporsi allo strapotere «moggiano» con le buone o con le cattive, questa la strada che il Milan percorre. Agli arbitri legati a Moggi (capitanati da De Santis), i rossoneri rispondono con gli assistenti. Sarebbe uno scontro impari, ma il Milan cerca alleati anche altrove e nelle telefonate «milaniste» a un certo punto compare pure Collina. Meani e Collina si sentono anche diverse volte al giorno. E proprio con Collina, venerdì 18 aprile 2005, Meani si lamenta della designazione di De Santis per Juve-Inter del 20 aprile, riferendogli di come Ancelotti gli avesse detto che al tempo in cui allenava la Juve il giovedì Moggi già sapeva le designazioni. Collina a tali parole replica che forse si trattava di millanteria (le stesse parole le ripeterà anche durante il lungo interrogatorio a cui è statosottoposto insieme a Galliani e allo stesso Ancelotti). Nella stessa telefonata Meani sollecita Collina a incontrare Galliani per parlare del suo futuro. La conversazione prosegue su dove l'arbitro dovrà incontrare Galliani «in modo tale da non essere visti», si parla del ristorante di proprietà di Meani (a Lodi) «nei giorni di chiusura».

Collina è alla sua ultima stagione, vorrebbe ottenere una proroga per arrivare ai mondiali, ma si parla di lui anche come designatore. Galliani come presidente di Lega ha diritto di veto sul designatore. Un'ora dopo è Collina a chiamare Meani per deriderlo. Ha saputo che per Milan-Chievo sono stati designati due assistenti vicini al Milan, Puglisi e Babini. Il dirigente rossonero si autoelogia per il risultato raggiunto grazie alle pressioni fatte sui designatori. Meani invita Collina a chiamare Puglisi (brontolo nella telefonata) e a prendere in giro anche lui. Puglisi è un milanista doc (in una telefonata con Meani dice: «...l'importante che noi riusciamo a fargli il culo a sti interisti»). La telefonata si chiude con Collina che informa Meani di aver tentato «inutilmente di contattare Galliani per accordarsi sull'appuntamento». Nello stesso periodo l'arbitro doveva definire anche il suo contratto di sponsorizzazione con la Opel. Stesso sponsor del Milan che portò alla rottura di Collina con la Federcalcio. Meani avviserà subito Galliani che Collina lo sta cercando.
 

AbuGadanzieri

Senior Member
Jan 8, 2006
1,465
milan will go down i am saying

this news is very great

the found telephone call between meani and bergamo

what you think they were talking

yes right they were talking about the referees milan want

i dont talk italian and i didnt understand all the news but i understand meani was telling bergamo a referee he like in milan game with fiorentina

if some one speaks italian please give the translation



http://www.goal.com/it/articolo.aspx?ContenutoId=59596


Altra intercettazione, Bergamo concorda le designazioni con Lucian... con Meani!!!

A mano a mano che si va avanti negli sbobinamenti, spuntano telefonate nuove. TuttoSport fa lo sgub che aggrava la posizione dei rossoneri...

28 aprile 2005
Meani chiama Bergamo per sapere chi ar*bitrerà a Firenze.

M. Ma mi diceva Galliani che ti stanno rompendo i coglioni, per che cosa?
B. Eh... dai non sei troppo intelligente per non capire.
M. Certo... chi è che ci manda a Firenze?
B. Come griglia? L’abbiamo fatta a tre per*ché noi abbiamo... mi fai dire una cosa che con Gigi ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre, due... la partita vo*stra, quella della Juventus e una gara di B... perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina, sono Farina e sono Rodomonti per me, poi sentiamo un po’ Gigi... perché poi tu im*maginerai quello che i tre che voglio met*tere per la quest’altra domenica.
M. Tu vuoi mettere... io ho capito tu vuoi mettere Paparesta, Collina e Trefoloni.
B. Sissignore... e mi ci gioco la testa.
M. Ecco però a Trefoloni gli fai un bel di*scorsetto.
B. Stai tranquillo, stai tranquillo.
M. Perché sennò gli tagliamo la testa noi...

Nella stessa giornata Meani richiama Ber*gamo per parlare ancora di Firenze (il Mi*lan vincerà 2-1) e, soprattutto, degli assi*stenti della terna.
M. Invece a me a Firenze?
B. Non l’ho ancora studiata a dire la ve*rità, perché mi ci metterò dopo cena.
M. Ah.
B. Stavo guardando è ho quell’elenco di quelli che sono in uscita... Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?
M. Bene.
B. Beh lui potrebbe essere uno...
M. Per noi bene, anche con... anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che noi ci troviamo bene è anche Am*brosino!
B. Eh... potrebbe...
M. E’ venuto da noi è venuto da noi due do*menica fa in casa, però ha fatto solo la par*tita, sarebbe la seconda può anche andar bene eh! Non so se ce l’hai in griglia o come la pensi però è uno...
B. Non è uno che sta andando bene, è un ragazzo...
M. E’ un ragazzo sveglio... a me Stagnoli e Ambrosini vanno anche bene eh...
B. Mentre invece Ayroldi no eh!
M. No Ayroldi sì, Ayroldi sì...
B. Quant’è che non viene Ayroldi?...
M. E’ un po’ che conviene... è un po’ che non viene... Ayroldi può andare bene, anche.
B. Non sarebbe male eh!
M. No! Stagnoli e Ayroldi.
B. Uh...
M. O Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosi*ni può mandare.
B. Sei sicuro che Ayroldi è perlomeno un mese che non viene?
M. Sì, sì, sì.
B. Eh allora mi danno un certa garanzia Stagnoli e Ayroldi!

Al Franchi saranno Ayroldi e Stagnoli...
 

Mark

The Informer
Administrator
Dec 19, 2003
96,091
more:

"E che la task force Milan non sia fatta di sprovveduti in balia di Moggi lo racconta la telefonata del 18 marzo 2005, vigilia del derby di Champions con l´Inter. Un dirigente del Milan dice al collega Meani: «… Ascolta una roba, due nomi, io avevo pensato alla prima Ivanov, la seconda Granpol(Graham Poll)…». Meani: «Meglio Granpol all´andata e Ivanov al ritorno». L´assistente-tifoso Puglisi commenterà: «L´importante è che riusciamo a fargli il culo a ´sti interisti». Ancora Meani, al dirigente arbitrale Manfredo Martino, fede milanista: «Contro il Siena mandami Ambrosino».

GALLIANI, C'E' BERGAMO IN LINEA
Lo scenario emerso da nuove intercettazioni aggrava la posizione rossonera. Il designatore chiama Meani: «Devo parlare col grande capo, mi dai il numero?». Anche un colloquio nel quale vengono concordati gli assistenti più graditi per una gara con la Fiorentina.


21 marzo 2005
Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan, chiama l’arbitro Domenico Messina: il giorno prima ha diretto Juventus Reggina (1-0, Del Piero). Si parla della Triade.
Mea. Loro, come sempre, non sono venuti a salutarti.
Mes. No, sono venuti questa volta.
Mea. Sono venuti?
Mes. Sì, stavolta sì. Hanno vinto e, con grande classe, sono venuti. Quando perdono, non vengono.
Mea. La Triade al completo?
Mess. No solo due... Solo due. Bettega no.
Mea. Eh lo so, loro due, i due cagnoni.
Mes.Eh sì, sì.
Mea. Eh, son bestiali eh.
Mes. Sono proprio dei cagnoni comunque.
Mea. Eh, sono tremendi
Mes. Eh, sono antipatici perché sai voglio dire anche Galliani ha potere però non è così antipatico.
Mea. No, non è così antipatico perché……
Mes. E’ più intelligente, è più intelligente.
Mea. Esatto, questi invece sono arroganti ai massimi livelli, e poi loro...
Mes. Sono veri mafiosi.

28 aprile 2005.
La Disciplinare respinge il reclamo della Juventus contro la squalifica di Zlatan
Ibrahimovic per due turni: decisiva la prova tv per il colpo inflitto a Ivan Cordoba
in Juventus-Inter. Lo svedese è costretto a saltare la sfida con il Milan, decisiva per lo scudetto. Si ipotizzano eventuali pressioni sulla Caf, cui la società bianconera vorrebbe ricorrere d’urgenza. Il designatore Paolo Bergamo chiama Meani, cercando di stabilire un contatto urgente con Adriano Galliani.
M. Pronto!
B. Leonardo...
M. Ciao Paolo, come stai?
B. Ascoltami, ho urgenza di parlare con il grande capo. Mi puoi richiamare, mi dai un numero dove posso chiamarlo?
M. Subito subito?
B. No! Quando tu mi dici: guarda, richiamalo alla tal ora a questo numero. A me mi va bene anche alle dieci, le undici. L’importante è che è una telefona urgente volevo fargliela.
M. Ascolta, io provo a sentire subito in sede, se lui è ancora in sede, sennò... perché sennò... tu non hai il suo cellulare?
B. No, io non ce l’ho il suo numero, se me lo dai ci provo.
M. Sennò, sennò io lo chiamo sul cellulare e gli dico così che, che hai bisogno urgente di parlargli.
B. Sì.
M. Tu sta col cellulare acceso che ti richiamo.
I due si risentono dopo una manciata di minuti.
B. Leo!
M. Allora 335...
B. Perfetto.
M. Gli ho parlato, perché, mi fa. Ma cos’ha, che cos’ha? Gli faccio: è agitato è molto nervoso tutti quelli che gli rompono il c..., ma lui siccome già lo sa. Paolo!
B. Sì.
M. Due cose.
B. Dimmi.
M. Io lo so che tu sei molto arrabbiato di qua e di là, però tu sappi che noi io gli voglio bene a Cristiano Copelli. Non ammazzarlo, per cortesia.
B. No, no, no, no.
M. Perché è un bravo ragazzo e poi...
B. Lo sto recuperando...
M. Un’altra cosa, se puoi dare un’occhiata ad Andrea Stefani quel ragazzo di Milano...
B. Sì, ma quello esce normalmente lui.
M. Sì, però magari se puoi dargli un’occhiatina così...
B. Sì, sì.
28 aprile 2005
Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà a Firenze.
M. Ma mi diceva Galliani che ti stanno rompendo i coglioni, per che cosa?
B. Eh... dai non sei troppo intelligente per non capire.
M. Certo... chi è che ci manda a Firenze?
B. Come griglia? L’abbiamo fatta a tre perché noi abbiamo... mi fai dire una cosa che con Gigi ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre, due... la partita vostra, quella della Juventus e una gara di B... perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina, sono Farina e sono Rodomonti per me, poi sentiamo un po’ Gigi... perché poi tu immaginerai quello che i tre che voglio mettere per la quest’altra domenica.
M. Tu vuoi mettere... io ho capito tu vuoi mettere Paparesta, Collina e Trefoloni.
B. Sissignore... e mi ci gioco la testa.
M. Ecco però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto.
B. Stai tranquillo, stai tranquillo.
M. Perché sennò gli tagliamo la testa noi... Nella stessa giornata Meani richiama Bergamo per parlare ancora di Firenze (il Milan vincerà 2-1) e, soprattutto, degli assistenti della terna.
M. Invece a me a Firenze?
B. Non l’ho ancora studiata a dire la verità, perché mi ci metterò dopo cena.
M. Ah.
B. Stavo guardando è ho quell’elenco di quelli che sono in uscita... Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?
M. Bene.
B. Beh lui potrebbe essere uno...
M. Per noi bene, anche con... anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!
B. Eh... potrebbe...
M. E’ venuto da noi è venuto da noi due domenica fa in casa, però ha fatto solo la partita, sarebbe la seconda può anche andar bene eh! Non so se ce l’hai in griglia o come la pensi però è uno...
B. Non è uno che sta andando bene, è un ragazzo...
M. E’ un ragazzo sveglio... a me Stagnoli e Ambrosini vanno anche bene eh...
B. Mentre invece Ayroldi no eh!
M. No Ayroldi sì, Ayroldi sì...
B. Quant’è che non viene Ayroldi?...
M. E’ un po’ che conviene... è un po’ che non viene... Ayroldi può andare bene, anche. B. Non sarebbe male eh!
M. No! Stagnoli e Ayroldi.
B. Uh...
M. O Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosini può mandare.
B. Sei sicuro che Ayroldi è perlomeno un mese che non viene?
M. Sì, sì, sì.
B. Eh allora mi danno un certa garanzia Stagnoli e Ayroldi!
Al Franchi saranno Ayroldi e Stagnoli.
31 maggio 2005
Galliani chiama Meani per parlare di alcune promozioni da sponsorizzare all’interno della Can.
G. Pronto.
M. Buongiorno dottore!
G. Meani buon dì!
M. Allora... eh ho saputo che lei ha parlato già con Puglisi...
G. Sì!
M. Stamattina, sì... perché m’ha chiamato e m’ha detto...
G. Va bene, va bene, va bene... parliamo.
M. Ecco! E poi volevo dirle è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C.
G. Spinga...

M. Perché... abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!
G. Va bene, va bene, spinga, spinga va bene...
M. Va bene!
G. Son gente di fiducia!
M. Son gente di su... guardi uno è Marano, tra l’altro è siciliano e quindi non destiamo neanche nessun sospetto è quello che ha fatto il guardalinee in serie A per tanti anni.
G. Va bene, va bene.
M. E Puglisi però bisogna far tutto per metterlo in A e B eh.

(Da Tuttosport)



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Messaggio N° 635 26-05-2006 - 14:32

IL SISTEMA MEANI: "QUANDO SIAMO IN AREA NON ALZARE LA BANDIERINA"

Sconvolgenti intercettazioni pubblicate in esclusiva dal quotidiano torinese "La Stampa" inguaiano ulteriormente la posizione del Milan.



di Corsivo79

Ai tempi del Ventennio Fascista andavano di moda le veline per nascondere e distorcere la realtà dei fatti. Oggi, invece, basta semplicemente essere proprietari di qualche giornale o gruppo editoriale per influenzare le fasce più ignoranti della popolazione. La stampa del "Regime Berlusconiano" non ha gradito la furente polemica scatenatasi attorno a Leonardo Meani, l'addetto agli arbitri del Milan finito nella bufera per i suoi loquaci contatti con arbitri e guardalinee. Le goffe giustificazioni dell'avvocato rossonero Cantamessa e di Adriano Galliani in persona non hanno convinto nessuno, così l'entourage milanista ha dovuto richiamare il suo servile esercito mediatico per respingere le polemiche ed attaccare la Juventus con la solita panzana quotidiana: "Per Moggi e la Juve arbitri amici anche in Champions”, ha sparato il faziosissimo "Il Giornale" (povero Montanelli, se sapesse come l'hanno ridotto). Entrando nel merito dell'articolo si scopre, però, che al centro dell'ennesima intercettazione non c'è il solito Luciano Moggi, magari intento a chiedere arbitri compiacenti in Europa, bensì la coppia vincente Meani-Puglisi (il guardalinee soprannominato negli ambienti arbitrali l' "ultrà rossonero"). I due compari uniti dalla fede milanista sparlano di De Bleeckere, arbitro belga designato per Liverpool-Juventus e ritenuto dai due un "figlioccio" di Pairetto e quindi amico della Juve. Dello stesso tenore la telefonata fra Morganti (arbitro di serie A) e il nostro caro Meani. Per la cronaca la Juve perse la partita 2-1 con un gol regolare annullato a Del Piero che ci costò la qualificazione (alla faccia dei figliocci). Ricapitolando: due tifosi milanisti sparlano fra di loro della Juve (situazione già di per sé equivoca visti i rispettivi ruoli che ricoprono) e questa sarebbe la prova regina che la Vecchia Signora controllava gli arbitri europei? Ma non scherziamo. Se il castello accusatorio si basa su tali sciocchezze, altro che serie B, non esistono gli estremi neppure per una penalizzazione. Da notare come i fantasiosi pezzi pubblicati dai quotidiani del "Gruppo" siano infarciti di "condizionali", verbi che consentono di raccontare stronzate senza incorrere in spiacevoli querele. Lo stesso "Giornale" della "Famiglia Berlusconi" stamattina ci propinava una serie di dichiarazioni davvero esilaranti. Demetrio Albertini: “Chi dice che così fanno tutti accampa una scusa banale perché non è vero: non tutte le società, non tutti i dirigenti e non tutti gli arbitri sono indagati». Adriano Galliani: “[…]io non mi sono mai occupato di mercato, curato da Braida, né di arbitri. Capisco che dopo l'esito delle elezioni ci sia in giro un clima da vendetta del conte di Montecristo, ma la realtà è questa. Io con Moggi parlavo al telefono una-due volte l'anno. È bene che si arrendano all'evidenza. Mi occupavo di altro, di Lega e di politica federale". Battute che farebbero invidia anche all'allegra banda di Zelig. Se Galliani &C sono davvero sicuri di avere la coscienza linda e immacolata per quale motivo sono così preoccupati della Meani-story? Il motivo lo svela in esclusiva il quotidiano "La Stampa", con una serie di nuove intercettazioni dai contenuti inequivocabili. Il titolo dell'articolo a firma di Guido Boffo la dice lunga sul ruolo dell'addetto agli arbitri del Milan: «Quando siamo in area non alzare la bandierina». In mezzo a tutta la "fuffa" pubblicata in queste settimane, questo è sicuramente lo stralcio più compromettente, dal quale potrebbe scaturire con ogni probabilità una pesante accusa di frode sportiva ai danni dei rossoneri. Di seguito proponiamo la versione integrale delle suddette intercettazioni:
Il Milan ha appena perso a Siena (2-1), compromettendo la volata scudetto con la Juventus. Come noto, a Shevchenko viene annullato un gol per fuorigico su segnalazione del guardalinee Baglioni. Le vibranti proteste di Meani al designatore degli assistenti, Mazzei («Galliani è furibondo»), sortiscono effetto. Nella partita successiva, Milan-Chievo, i guardalinee sono Puglisi e Babini. Entrambi graditi. La designazione è tanto sospetta da suscitare le perplessità dello stesso Babini, in una telefonata con Meani.

Babini: «Bisognerebbe rifiutarla quella partita lì...» Meani chiede il motivo di questa reazione.
Babini: «Perché sì! Ma scusami, c’è bisogno di dire perché Leo?...Cioè io ho fatto Atalanta-Chievo l’ultima volta, Puglisi è una vita che non fa il Milan che non glielo danno perché dicono che è un ultras del Milan... tiene lo juventino Baglioni, ti annulla un gol, che ci può anche stare, per carità di Dio! Cioè loro confermano, con questa designazione confermano che è tutta una porcheria!»

Meani: «eh, ma mica ti ho chiesto io, eh?»
Babini: «... sì vabbè! Questa è la dimostrazione che non c’entra niente nessuno capito?»
Meani: «... non sei contento di venire a fare il Milan, pirla? Vieni da me a trovarmi?...» Successivamente, secondo la ricostruzione dell’informativa dei carabinieri, Meani chiama Puglisi e quest’ultimo ne approfitta per informarlo che lo ha chiamato Babini, mostrandosi preoccupato della designazione. Meani informa Puglisi di aver suggerito a Babini l’atteggiamento che dovrà assumere.
Meani: «gli’ho detto, se ti mandano lì ti mandano perché sanno che sei abbastanza gradito all’ambiente oltretutto vai con le (inc) di non fare cacate, no? deficiente... no ridendo io gli ho detto tu basta che do.. mercoledì da intelligente come vogliono quelli lì... nel dubbio da una parte vai su e dall’altra vai giù! Eh! Come fanno con gli altri! con gli altri cosa fanno? nel dubbio...se...se la Juventus stanno giù! Se...se è un’altra squadra vanno su».

Lo sfogo
E’ il 19 aprile del 2005, ore 9,52. L’assistente Copelli ha un rapporto molto stretto con Meani. Attaccato da Foschi, ds del Palermo, dopo la partita tra la Sampdoria e i rosanero, si sfoga con il tesserato del Milan. Il quale lo rincuora.
Meani: «...tu stai tranquillo! adesso ci penso io,... io appena passa la partita questa qui con il Chievo mercoledì, io parlo con Galliani, lui lo sa Galliani, gli dico: senta questo qui è un nostro uomo gli dico io, qui quel pirla del Palermo...». Lo stesso giorno Meani chiama Galliani, il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori (in vista della partita con il Chievo). Meani lo tranquillizza, riferendo del fermo richiamo rivolto a Bergamo e Mazzei. Quindi avvisa Galliani che lo sta cercando Collina.

Il caso Ibra
La lunga vigilia dello scontro diretto tra Milan e Juve è agitata dalla squalifica di Ibrahimovic (tre turni per effetto della prova televisiva dopo Juve-Inter). Lo svedese a San Siro non ci sarà, la Juve ricorre inutilmente alla Disciplinare e quindi alla Caf. La revisione del provvedimento dipende dall’assistente Griselli, che secondo i bianconeri aveva visto l’azione incriminata. Griselli, al quale le indagini dei carabinieri attribuiscono un connotato di partigianeria juventina, non corregge il referto dell’arbitro De Santis. E’ 28 aprile 2005, ore 19,45. Meani chiama il designatore Bergamo, facendo trasparire il recente contatto tra il designatore e Galliani.

Meani: «Hai capito? E’ incazzato anche lui adesso». Lui, cioè Galliani. «Questo è il momento che non sono accettabili, forse andavano bene qualche anno fa, un po’ di anni fa». Alludendo ai sistemi di Moggi.
Bergamo: «Con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave, perché io avevo già capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perché la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere solo da Griselli»
Meani: «Eh capito? Griselli è di Livorno». Come Bergamo, sul quale il tesserato rossonero sospetta pressioni della Juve.



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Messaggio N° 634 25-05-2006 - 10:55

ECCO IL "SISTEMA GALLIANI-MEANI"


L’ultima informativa consegnata dai carabinieri del reparto operativo di Roma ai magistrati napoletani, svela nuovi retroscena sullo scandalo del calcio. E individua le pressioni,ma anche le minacce della dirigenza del Milan per ottenere designazioni favorevoli. Il telefono intercettato è quello di Meani, ma il presidente Adriano Galliani interviene più volte sulla scelta di «fischietti» e assistenti. Ora anche il Milan è a rischio retrocessione.

Anche il Milan avrebbe fatto pressioni per "pilotare" arbitri e, quindi, risultati. E' quanto emerge dalle trascrizioni di alcune intercettazioni telefoniche pubblicate dal Corriere della Sera ed ora al vaglio dei magistrati di Napoli. Eccone alcuni brevi stralci:

Il 19 aprile 2005 Meani telefona ad Adriano Galliani, «il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l’energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei (designatore degli assistenti, ndr), tant’è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l’assistente Puglisi». Galliani sapeva dunque quale fosse la procedura per ottenere designazioni favorevoli. Del resto, quale fosse il tenore delle «pressioni» esercitate dai rossoneri, emerge proprio dalla trascrizione della conversazione tra lo stesso Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 finita 2-1, nel corso della quale il dirigente milanista si lamenta del guardalinee Baglioni che aveva annullato un gol. «Che cazzo! Io questo proprio non lo voglio no! Non l’ho mai chiesto nè voluto! Questo è uno... oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti eh! Di non sbagliare perché Galliani è furibondo! Quindi digli di stare molto attenti da qui alla fine del campionato... quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti... ». I due si parlano nuovamente dopo pochi minuti. Meani: «Adesso state attenti, state attenti perché è super velenoso, mandateci gente, perché ormai... mandateci anche a noi un po’ il Consolo della situazione, non è che lo mandi sempre a Torino... hai capito?». Mazzei: «Sì, no, no, no te lo mando, non è che... ci mancherebbe altro».
Meani si affidava al segretario della commissione arbitrale Manfredi Martino per cercare di ottenere le "giacchette" giuste. Due giorni prima di Milan-Chievo «Meani riceve un sms da Martino che gli comunica che l’arbitro sarà Paparesta e gli assistenti Puglisi e Gemignani». Puglisi appare per il dirigente rossonero un «uomo di fiducia»: era stato proprio lui, alla vigilia di Milan-Inter di Champions League ad affermare al telefono "l’importante è che noi riusciamo a fargli il culo a ’sti interisti". E infatti, dopo aver ricevuto l’sms Meani esulta. «Chiama l’assistente Babini —si legge nell’informativa — e con tono trionfante gli comunica che le sue lamentele (dopo Siena- Milan, ndr) hanno avuto l’effetto desiderato: "...dopo la purga arriva... arriva la medicina..." e alla richiesta di ulteriori precisazioni replica "...siccome si sono cagati addosso, allora mandiamogli i suoi amici"».
Il 27 aprile 2005 Galliani chiama Meani «per avvisarlo di riferire all’arbitro Paparesta "che il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta", dopo che in proposito gli aveva specificato "che questa mattina mi ha chiamato, m’ha detto che conosce la vicenda che interverrà!". Il contenuto del dossier non è specificato. Ma nell’informativa c’è la telefonata fatta due minuti dopo da Meani e Paparesta «per informarlo di quanto Galliani gli aveva riferito». Dopodiché, Meani esterna le sue considerazione sull’attuale situazione del mondo arbitrale, "... e bisogna un po’ cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però!"... Il dirigente milanista, infine, invita l’arbitro a contattare il presidente Galliani per ringraziarlo del suo interessamento per la vicenda che lo riguarda».
 

Mark

The Informer
Administrator
Dec 19, 2003
96,091
ZhiXin said:
The newspapers will keep on earning $$$.

BTW what happened to the statement that I wrote in Monday? :toast:
It's still here, I couldn't send it too Tuttosport because they are not the ones you are talking about in the article. Gazzetta won't post them.
 

AbuGadanzieri

Senior Member
Jan 8, 2006
1,465
very great news

berlusconi and milan in big problem

what you think please discuss

http://news.independent.co.uk/europe/article622740.ece


Lawyer warns of red card for Berlusconi in football scandal
By Peter Popham in Rome
Published: 01 June 2006
Silvio Berlusconi has been out of power for only a fortnight, but suddenly he looks vulnerable. Already his continued leadership of the centre-right is being questioned; next week his name will once again be dragged through the courts in the company of that of David Mills on charges of bribery and corruption.

Yesterday, his ownership of Milan, his beloved Serie A football team, began to look troublesome after a lawyer claimed in an interview that Italy's football scandal could be traced back to the rossoneri, (red and blacks) as Mr Berlusconi's side is known.

Until now, the football scandal has centred on the championship-winning Turin team Juventus and their former director general Luciano Moggi, who is accused of having been at the centre of the so-called "Moggi system", in which corrupted referees and other officials were manipulated to obtain the results that would keep Juventus at the top of Serie A.

But in an interview in the Turin newspaper La Stampa yesterday, Mr Moggi's lawyer Fulvio Gianaria, claimed it was ridiculous to see his client as a monster of corruption. Pointing out that the charges against Mr Moggi were based on a tiny fraction of thousands of recorded phone conversations, he claimed "the carabinieri chose the conversations they regarded as relevant".

Instead, he claimed Mr Moggi "always moved to preserve the force of Juventus from the centre of important power" which was, he claimed, in Milan. He is the latest of several figures, including Fabio Cannavaro, captain of Juventus and Italy, to have hinted that the scandal goes beyond the Turin club to Mr Berlusconi.

If that remains a distant threat, the crumbling of Mr Berlusconi's political clout is happening here and now. The regional elections held over the weekend were meant, in his words, to give a spallata (a firm shove) to Mr Prodi and the centre-left, who scraped to power by the slimmest of margins this month.

Instead, the elections gave a nasty jolt to Mr Berlusconi, leaving the centre-left with increased majorities in major cities and only Milan, his stronghold, still in his hands. The sun is setting on the Berlusconi era, according to the commentator Massimo Franco: "With the regional elections even the illusion of the ex-premier as a formidable vote-catcher has dissolved... Berlusconi seems to be stuck in a blind alley."

Even the right-wing press is in open revolt, predicting fearfully that the "House of Liberties" (as Mr Berlusconi's coalition is known) is on the verge of exploding into a "Bordello of Liberties".

Next Monday a judge in Milan will decide whether Mr Berlusconi and Mr Mills should be sent for trial on charges that Mr Berlusconi paid Mr Mills $350,000 (£187,000), a bribe to give favourable testimony in two separate trials for corruption that Mr Berlusconi faced in the 1990s.

Both deny the charges. Mr Berlusconi has repeatedly said he does not know Mr Mills - even though the British former barrister and tax expert began advising Mr Berlusconi and his colleagues on their financial affairs more than 25 years ago.

Silvio Berlusconi has been out of power for only a fortnight, but suddenly he looks vulnerable. Already his continued leadership of the centre-right is being questioned; next week his name will once again be dragged through the courts in the company of that of David Mills on charges of bribery and corruption.

Yesterday, his ownership of Milan, his beloved Serie A football team, began to look troublesome after a lawyer claimed in an interview that Italy's football scandal could be traced back to the rossoneri, (red and blacks) as Mr Berlusconi's side is known.

Until now, the football scandal has centred on the championship-winning Turin team Juventus and their former director general Luciano Moggi, who is accused of having been at the centre of the so-called "Moggi system", in which corrupted referees and other officials were manipulated to obtain the results that would keep Juventus at the top of Serie A.

But in an interview in the Turin newspaper La Stampa yesterday, Mr Moggi's lawyer Fulvio Gianaria, claimed it was ridiculous to see his client as a monster of corruption. Pointing out that the charges against Mr Moggi were based on a tiny fraction of thousands of recorded phone conversations, he claimed "the carabinieri chose the conversations they regarded as relevant".

Instead, he claimed Mr Moggi "always moved to preserve the force of Juventus from the centre of important power" which was, he claimed, in Milan. He is the latest of several figures, including Fabio Cannavaro, captain of Juventus and Italy, to have hinted that the scandal goes beyond the Turin club to Mr Berlusconi.
If that remains a distant threat, the crumbling of Mr Berlusconi's political clout is happening here and now. The regional elections held over the weekend were meant, in his words, to give a spallata (a firm shove) to Mr Prodi and the centre-left, who scraped to power by the slimmest of margins this month.

Instead, the elections gave a nasty jolt to Mr Berlusconi, leaving the centre-left with increased majorities in major cities and only Milan, his stronghold, still in his hands. The sun is setting on the Berlusconi era, according to the commentator Massimo Franco: "With the regional elections even the illusion of the ex-premier as a formidable vote-catcher has dissolved... Berlusconi seems to be stuck in a blind alley."

Even the right-wing press is in open revolt, predicting fearfully that the "House of Liberties" (as Mr Berlusconi's coalition is known) is on the verge of exploding into a "Bordello of Liberties".

Next Monday a judge in Milan will decide whether Mr Berlusconi and Mr Mills should be sent for trial on charges that Mr Berlusconi paid Mr Mills $350,000 (£187,000), a bribe to give favourable testimony in two separate trials for corruption that Mr Berlusconi faced in the 1990s.

Both deny the charges. Mr Berlusconi has repeatedly said he does not know Mr Mills - even though the British former barrister and tax expert began advising Mr Berlusconi and his colleagues on their financial affairs more than 25 years ago.
 

- vOnAm -

Senior Member
Jul 22, 2004
3,779
I've always said leading up to the scandal that its impossible that moggi is "the head hancho" of the scandals....

I really think he just out played the competition...

thats why i spent some time off of this forum, coz lotta guys just showed too much disgust for Moggi and Juventus without really thinking it deep through or waiting for the investigations to comence further...

I guess, having alot of corruptions in my country makes me able to see better what actually is goin on...:D
 

swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
83,476
This is not good news. It's just more bad news. It's more news that the sport of Italian football is so tainted, it may take years to recover fans, trust, etc.

And I'm not at all impressed with the comments of one lawyer pointing fingers at Berlusconi. For one, he's a lawyer. For another, he's Moggi's lawyer -- what else is he supposed to say?

Let's not be so desperate as to celebrate cutting off our noses to spite our faces ... and hanging on to every word of one biased guy's public statement as if it were to somehow refute a mountain of other opinions about this.
 

AlexTheGreat

Senior Member
May 10, 2006
999
Milan are really in deep shit now!

NEL MIRINO DEGLI INQUIRENTI L'ULTIMA PARTITA DEL 2004-2005
FRA UDINESE E MILAN TERMINATA 1-1: «PIANIFICAZIONE FRA LE DUE SOCIETA'»

«E' tutto a posto, vi do un altro giocatore»

Le intercettazioni fra il team manager friulano Toffolini e Meani:
«Ci avete aiutato un casino, sennò...»




STRANI INTRECCI
In alto Marek Jankulovski, centrocampista ceco passato l´anno scorso al Milan. ...
Pasquale Salvione
Una partita storica. Per due motivi: primo perché l'Udinese si giocava per la prima volta la qualificazione ai preliminari di Champions League, secondo perché era la prima volta che in uno stadio italiano si giocava senza barriere fra gli spalti e il terreno di gioco. Udinese-Milan, ultima giornata del campionato 2004-2005. E' domenica 29 maggio, quattro giorni prima la squadra di Carlo Ancelotti ha perso la più incredibile delle finali di Champions League che si ricordino. Avanti di tre reti, Shevchenko e compagni si sono fatti rimontare e battere ai rigori dal Liverpool facendo anche saltare la mega-festa già organizzata da Berlusconi in un lussuosissimo hotel di Istanbul. I rossoneri, quel 29 maggio al Friuli, non hanno più niente da chiedere al campionato visto che la Juve già ha vinto lo scudetto la domenica precedente. Dall'altro lato, invece, alla squadra di Spalletti serve l'ultimo sforzo per centrare il quarto posto. I friulani hanno guadagnato un punto di vantaggio sulla Samp, diretta concorrente, una settimana prima: un gol di Iaquinta è servito a strappare un prezioso pari a Cagliari proprio mentre i blucerchiati cadevano a Marassi contro l'Inter spinta da Adriano. Per andare in Champions la squadra dei Pozzo devono vincere oppure pareggiare e perdere e sperare che la Samp faccia lo stesso a Bologna.
Nella settimana che precede Udinese-Milan, secondo le indagini svolte dai magistrati, «si affina una complicità» tra le due società che «getta più di un dubbio sulla correttezza sportiva della partita» e che fa aumentare i sospetti di «combine». All'oscuro di tutto sono sia Spalletti, che tre giorni prima è preoccupatissimo e Ancelotti che ancora non riesce a dimenticare l'incubo di Gerrard. L'allora tecnico friulano mostra chiaramente di non fidarsi del Milan: «E' fuori luogo attendersi la squadra rossonera deconcentrata, sono sicuro che sarà partita vera».
La complicità, in effetti, si evidenzia solo nelle telefonate fra il solito Leonardo Meani, l'addetto agli arbitri rossoneri, e una new entry: Lorenzo Toffolini, team manager friulano. I contatti cominciano il sabato precedente alla partita, quando Meani chiama Toffolini per metterlo al corrente delle convocazioni rossonere e di quella che sarà probabilmente la formazione mandata in campo da Ancelotti. Gli spiega che Sheva (problemi muscolari) e Maldini (ginocchio ko) non sono stati nemmeno chiamati dal tecnico e che manca anche Rui Costa che è squalificato. In realtà restano a Milanello anche Cafu (forma allergica per cui sono richiesti medicinali vietati),Costacurta (torcicollo), Tomasson (risentimento all'adduttore sinistro) e Stam per problemi muscolari. «Mica giocherete con le tre punte?» , gli chiede preoccupato Toffolini. Meani risponde con un tono che sembra ironico: «Veniamo giù incazzati neri e vi facciamo il culo... cazzo te la devi guadagnare la Champions League» . La replica di Toffolini è tutt'alto che morbida, anzi, secondo gli inquirenti, dimostra la combine: «Ma va a cagare stronzo di merda... se ci fai il culo ti spacco le gambe bastardo.... ma va a cagare! E' già tutto a posto dai, vi do un altro giocatore dai» . Con Meani che chiude la conversazione con un laconico «sì» .
In campo al Friuli la partita finisce comunque 1-1, con gol di Di Michele in apertura di ripresa e pareggio molto casuale di Serginho che, a cinque minuti dal termine, cerca un cross dalla sinistra che si trasforma invece in un pallonetto che beffa il portiere Handanovic. Il punto, comunque, basta lo stesso all'Udinese per approdare in Champions visto che contemporaneamente la Samp viene bloccata sullo 0-0 a Bologna. A Udine è grande festa, la sera dopo la partita Toffolini chiama di nuovo Meani: «Allora ti devo ringraziare...» . «Eh... sei contento?» , gli risponde il dirigente rossonero. «Ci avete aiutato un casino dai - dice Toffolini - sennò l'avevamo nel culo... hai visto loro là (ride, ndr) hai visto loro quanto palle gol hanno sbagliato» (riferendosi alla Samp che ha sbagliato tanti gol a Bologna). Secondo gli inquirenti questa frase «elimina qualsiasi dubbio sul fatto che la partita sia stata oggetto di una pianificazione fra le due società».
Ma c'è un altro passaggio su cui far chiarezza. Ricordate quel «vi do un altro giocatore» detto da Toffolini a Meani il sabato prima della partita?. Perché «un altro»? Perché uno già c'è andato: è Marek Jankulovski. Il suo trasferimento dall'Udinese al Milan viene ufficializzato da Pozzo proprio il giorno successivo a Udinese-Milan. Una partita storica, il problema adesso è che i motivi da due sono diventati tre. Dell'ultimo, quello più brutto, se ne parlerà martedì prossimo in Procura


I cant say our condition getting better, but glad to see we'll still play aganist milan next season.
 

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