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Moggi domani davanti ai Pm
i 12 punti su cui dovrà rispondere
Dagli interventi sui designatori per la formazione delle "griglie" arbitrali all' episodio del presunto sequestro dell' arbitro Paparesta; dai condizionamenti delle trasmissioni televisive alle pressioni per la formazione della Nazionale: è ampio il ventaglio di argomenti che - da quanto si è appreso - intendono affrontare domani i pm di Napoli durante l'interrogatorio al quale sarà sottoposto, in qualità di indagato, Luciano Moggi.
Ecco gli argomenti che, verosimilmente, saranno affrontati nell' interrogatorio di Luciano Moggi.
1. LA FORMAZIONE DELLE GRIGLIE ARBITRALI
Moggi dovrà difendersi dall'accusa di essere direttamente intervenuto per la formazione delle griglie arbitrali prima del sorteggio per la designazione degli arbitri, come prova in particolare - secondo l'accusa - una telefonata, intercettata, tra lo stesso Moggi e l' ex designatore Paolo Bergamo.
2. I DOSSIER PER SCREDITARE GLI AVVERSARI
I pm, dopo aver ascoltato alcune conversazioni tra Moggi e il vicepresidente della Figc Mazzini e tra Moggi e Giraudo, chiederanno spiegazioni sui "dossier" preparati per screditare gli "avversari" Della Valle e Zeman: secondo i magistrati, vere e proprie "metodologie intimidatorie".
3. IL SEQUESTRO PAPARESTA
Moggi dovrà difendersi dall'accusa di aver chiuso a chiave negli spogliatoi e minacciato verbalmente, contestando loro decisioni sfavorevoli ai bianconeri, l'arbitro Gianluca Paparesta e i suoi assistenti dopo Reggina-Juventus (2-1) del 6 novembre 2004. I reati contestati sono sequestro di persona e minaccia.
4. GLI ARBITRI DA PUNIRE O NON PUNIRE
A Moggi i pubblici ministeri contesteranno di essersi "dato da fare" perché "non venissero penalizzati" gli arbitri che avevano favorito la Juventus" e "invece, venissero penalizzati" i direttori di gara che non l'avevano favorita. Sul punto vi sono telefonate intercettate tra Moggi e l'ex designatore Paolo Bergamo e tra Moggi e una segretaria della Figc.
5. IL CONDIZIONAMENTO DI ALCUNE TRASMISSIONI TV
Moggi dovrà fornire ai pm la sua versione riguardo a numerose telefonate con giornalisti, che vengono ritenute dagli inquirenti come inequivocabili condizionamenti per favorire gli interessi della Juventus.
6. Il SILENZIO DI PIERONI
Il direttore generale della Juventus dovrà difendersi dall'accusa di aver "barattato" il silenzio dell' ex direttore generale dell'Ancona Ermanno Pieroni riguardo a dichiarazioni accusatorie davanti all'autorità giudiziaria in cambio "di vantaggi economici e dell'incarico di direttore sportivo dell' Arezzo".
7. IL CONDIZIONAMENTO DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA
Moggi dovrà dare spiegazioni anche su presunte interferenze nei riguardi delle attività dell'ufficio indagini della Figc e della corte di Appello federale: vere e proprie pressioni - come emerge dalle intercettazioni, secondo i pm - per condizionare le decisioni della giustizia sportiva.
8. L' ASSERVIMENTO DEI VERTICI DELLA FIGC
L'organizzazione della quale Moggi faceva parte - secondo i pm - avrebbe anche perseguito finalità di asservimento e di condizionamento dei vertici della Figc, e anche su questo Moggi dovrà fornire la sua verità, tenuto anche conto di alcune sue telefonate con Innocenzo Mazzini, vicepresidente della Figc.
9. GLI INTERESSI DELLE SOCIETA' COLLEGATE
In particolare Messina, Reggina e Sassari avrebbero tratto benefici dall'organizzazione della quale Moggi faceva parte.
10. LA FORMAZIONE DELLA NAZIONALE
Moggi ct ombra dell'Italia, che suggeriva a Lippi chi schierare e chi lasciare in tribuna? E' il sospetto degli inquirenti, dedotto da intercettazioni di telefonate tra Moggi e Carraro, Moggi e Giraudo, Moggi e Lippi.
11. LE TALPE E LE DIVISE COMPIACENTI
Moggi dovrà poi rispondere ai magistrati sul contenuto di telefonate intercettate, in base alle quali - secondo l'accusa - venivano raccolte informazioni riservate riguardo a procedimenti penali. Il dg della Juventus, inoltre, dovrà spiegare le "relazioni compiacenti" con agenti di polizia e alla Guardia di finanza.
12. I SORTEGGI 'TAROCCATI' DEGLI ARBITRI
Potrebbe essere uno dei capitoli più spinosi dell'interrogatorio. A Moggi e altre persone si contesta di aver pilotato il sorteggio degli arbitri, premessa indispensabile per predeterminare il risultato di diverse partite.
Here's the translation for half of them, I will get the rest later.
Moggi tomorrow goes before the public ministries and the 12 points he should answer
Here are the questions that Moggi likely will be confronted with.
1. The selection of the referree grid
Moggi will have to defend himself from accusations of his direct involvement on selecting referrees for matches. He'll particularly have to answer for an intercepted telephone call between himself and former referree designator Paolo Bergamo.
2. The dossier to discredit opponents
The public ministries, after having listened to conversations between Moggi and the vice president of the FIGC Mazzini and also between Moggi and Giraudo, will ask for an explanation on the dossier to discredit his opponents Della Valle and Zeman. According to the magistrates, they were threatening methods.
3. The confinement of Paparesta
Moggi will have to defend himself from the accusation of having locked referree Paparesta and his assistants in the lockerroom and verbally threatening them because of unfavorable decisions against Juve in a 2-1 loss at Reggina on November 6, 2004.
4. To punish or not punish referrees
The public ministries will argue that Moggi penalized those referrees and match directors that didn't favor Juve. They will particularly question him about intercepted calls between himself and former match designator Paolo Bergamo and also a secretary of the FIGC.
9. The interests of their connected societas
Messina, Reggina and Sassari have benefited from Moggi for their part.
10. The formation of the Azzurri
Moggi shadow selector of the Azzurri, advised Lippi on who to select and who to leave off the roster? This is suspected by the magistrates because of intercepted phone calls between Moggi and Carraro, Moggi and Giraudo and Moggi and Lippi.