Giraudo: le motivazioni / 1
La prima parte delle motivazioni della condanna di Antonio Giraudo è dedicata all'accusa d'associazione. Vengono esposti quelli che, a dire della Corte, sono gli elementi che dimostrano l'esistenza di una associazione che poneva in atto "un dipanarsi continuo di strategie condivise miranti a precostiruire le sorti del campionato attraverso l'opportuna designazione di arbitri compiacenti" (pag. 21).
Dunque l'associazione ha alterato il campionato per il tramite di arbitri compiacenti. La domanda viene spontanea: quali arbitri (sono rimasti solo Bertini, De Sanctis, Racalbuto e Dattilo...e Dattilo visto quanto scritto dalla Corte d'appello per Udinese-Brescia verrà assolto) posto che sono stati quasi tutti assolti?
E gli arbitri compiacenti sempre secondo la tesi esposta nelle motivazioni, venivano designati attraverso l'inserimento in griglie predisposte ad hoc,.
Il momento essenziale di consolidamento dell'associazione viene individuato nelle cene tra designatori ed i dirigenti juventini. Cene in cui, sempre a dire delle Corte d'appello, si discuteva di griglie e di come perseguire lo scopo dell'associzione.
Ed a riprova del fatto che nelle cene si discutesse di griglie, sempre secondo la logica della Corte d'appello, vi sono dtercettazioni che lo dimostrano. Una su tutte: la famosa intercettazione tra Bergamo e Moggi, in cui i due fanno la famosa grigliata.
Si legge nella sentenza a pg. 28:
".....la menzionata conversazione del 9 febbraio, sopra menzionata, nella quale Moggi dettava praticamente le griglie a Bergamo già stabilite riprova che nell'incontro serale tenuto il giorno precedente - al quale avevano partecipato oltre a Pairetto e Moggi anche Giraudo............era finalizzata a tale incombenza."
Ed ancora poche righe sotto:
"E difatti Moggi detterà a Bergamo le griglie arbitrali che questi recepirà supinamente"
Quindi le telefonate in cui Moggi detta le griglie e Bergamo esegue (sappiamo che non è affatto così...) dimostrano, secondo la logica usata dalla Corte, che le cene erano finalizzate a discutere di griglie e di come condizionare il campionato.
Ma questo discorso non fila per almeno due motivi:
1) dalle intercettazioni non si evince affatto che Bergamo e Pairetto facessero le griglie secondo l'ordine arrivato da Moggi. Anzi proprio la telefonata citata e la successiva griglia realmente predisposta dimostrano il contrario.
2) perché le griglie siano realmente atte ad alterare la competizione sportiva (illuminante in tal senso è quanto scritto dalla procura di Torino) vi dev'essere la piena partecipazione degli arbitri inseriti nella griglia. Ma questa partecipazione viene smentita dalla stessa Corte che assolve tutti gli arbitri giudicati con il rito abbreviato.
E vi è un altro fattore per cui il discorso della Corte non fila: Lanese. Lanese partecipa a queste cene ma non è un associato. Lanese è stato infatti assolto da ogni accusa. Ma se durante le cene si discuteva di come alterare il campionato predisponendo griglie ad hoc con arbitri compiacenti, la presenza di Lanese come si concilia? O forse Lanese si autoesiliava in bagno per non ascoltare i discorsi dei cupolari?
E' interessante, infine, osservare l'evoluzione dell'accusa:
In prima istanza si sono ipotizzati dei reati fine consistenti nelle ammonizioni mirate e nella conduzione di gara pro-Juve di molti arbitri. Saltata questa tesi si è "retrocesso" ad ipotizzare l'ipotesi di alterazione del sorteggio. Dimostratasi una teoria non supportata da alcuna prova si è ulteriormente "retrocesso" ad ipotizzare l'alterazione delle griglie. In ultima istanza cosa diranno che il reato era tale solo perchè Moggi lo ha pensato?
PS in verità Capuano nella sua requisitoria sostenne la tesi che il reato di pericolo si concretizza già quando si forma il pensiero del reato nella mente dell'attore... dunque la Juventus è stata privata di due scudetti e spedita in B per dei cattivi pensieri? Fonte: JU29RO.COM