and to say the least all the bad news surrounding juve at the momne tis an all time record.
Juve corrupt referees
Juve ad Drugs
Padavoano improting drugs
and now
BUffon, Chimenti, Iuliano e Maresca were caught betting ... buffon risks the world cup
L’ INCHIESTA - UN GIRO DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO PARTITO DA PARMA E SCOPERTO DALL'UFFICIO ITALIANO CAMBI E DALLA GUARDIA DI FINANZA
Buffon via Internet
puntava mezzo milione
Mondiali a rischio
Coinvolti anche Chimenti, Iuliano e Maresca
Sulle partite solo voci: ci sono anche le Coppe
di Alberto Gaino
TORINO. Gianluigi Buffon scommetteva affidando forti somme ad un magazziniere della Parmalat, e come lui facevano altri tre giocatori della Juventus che quest’anno non indossano più la casacca bianconera: Iuliano, Chimenti e Maresca. L’amico di Buffon andava ad un Internet Point di Parma e via computer si metteva in contatto con allibratori inglesi. A questo punto finiscono le certezze e cominciano le indiscrezioni.
Fonti vicine alla società juventina escludono che le scommesse riguardassero il campionato italiano di serie A. L’Ansa sostiene che gli inquirenti (il nucleo speciale valutario della Guardia di finanza di Roma) si sarebbero soffermati su Atalanta-Juventus, ottavi di finale di Coppa Italia, stagione 2004-2005, 2-0 a Bergamo, 3-3 a Torino, con i bianconeri eliminati. Un’altra indiscrezione, non confermata, tira in ballo dei preliminari di Champions League dell’agosto 2004 il doppio incontro della Juventus con gli svedesi del Djurgarden. All’andata la squadra di Capello pareggiò in casa 2-2, finendo prima sotto di 2 gol e recuperando nel secondo tempo con reti di Trezeguet ed Emerson. Gli svedesi avevano sbloccato il risultato con un rigore di Johansson. Nel match di ritorno, a Stoccolma, mercoledì 25 agosto, i bianconeri rimisero le cose a posto vincendo per 4 a 1 con gol di Del Piero, pareggio provvisorio di Arneng e reti di Trezeguet (2) e Nedved.
All’andata arbitrò il tedesco Fandel di cui Moggi e Pairetto parlano in una telefonata intercettata il giorno dopo l’incontro. Celebre è ormai il «che c... di arbitro ci avete mandato?» che l’ex direttore generale della Juventus rivolge all’ex vicepresidente della commissione Uefa che designa i direttori di gare internazionali. Gigi risponde: «Oh, è uno dei migliori». La conversazione culmina nell’altrettanto nota (sic) raccomandazione di «Lucianone»: «Oh, mi raccomando giù a Stoccolma, eh?».
Pairetto rispose: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente deve essere una partita...». Battute assai suggestive (e oggetto ora, dopo l’archiviazione in sede penale, dell’indagine della Figc), così come è suggestiva la circostanza della puntata dei giocatori juventini sullo scontro con il Djurgarden. L’indiscrezione circola in ambienti giudiziari, ma non è confermata da chi ha svolto le indagini. E qui conviene fare un passo indietro.
Al maggio 2005, quando l’Ufficio italiano cambi (Uic) riceve una segnalazione da un istituto di credito di Parma sulle numerose movimentazioni superiori ai 10 mila euro sul conto di un magazziniere Parmalat. Gli accrediti di somme non ingenti, ma frequenti, provenivano da Torino. Niente contanti, tutto alla luce del sole, con una scia di tracce di bonifici luminosissima. La procura torinese, competente territorialmente, viene allertata, mentre la delega per le indagini passa, come sempre accade per i casi di sospetto riciclaggio, al nucleo speciale valutario della Gdf di Roma.
Si scopre che il magazziniere, che coinvolge altri due «personaggi di basso profilo», frequenta un Internet point della città per investire il denaro (si parla di più puntate per 500 mila euro complessivi) nel circuito degli allibratori inglesi. I pm torinesi Giancarlo Avenati Bassi e Marco Gianoglio, a quel punto, decidono di inviare gli atti relativi sui «gestori» delle scommesse alla procura parmense dopo aver indicato il reato per cui avevano aperto un fascicolo: il quarto comma («esercizio abusivo di attività di giuoco e di scommesse») della legge del 1989 che il legislatore promulgò dopo il primo grande calcio-scandalo. Notizia di ieri sera: il pm Pietro Errede ha deciso di contestare ai tre il reato di associazione per delinquere finalizzata alle scommesse clandestine.
Ai pm torinesi rimane il troncone di inchiesta su Buffon e sugli ex compagni di squadra, iscritti nel registro degli indagati per la legge che punisce gli scommettitori. Intendono chiudere al più presto le indagini ma sono in attesa che la Gdf comunichi loro la fondamentale informazione sull’oggetto di quelle scommesse. Per il portierone & C. la prospettiva è: o una contravvenzione o una squalifica in coincidenza dei Mondiali, una bomba calcistica. Italo Pappa, il capo ufficio indagini Figc, ha prontamente fatto sapere che interrogherà Buffon.