Fra Juve e Del Piero braccio
di ferro sul nuovo contratto
Il capitano, un problema
da risolvere: la società gli offre
un anno in più ma a lui non basta
Alessandro Del Piero e la Juventus. Alessandro Del Piero è la Juventus. Ma è anche un problema per il futuro. Il capitano da sempre è un giocatore blindato: nessuno ha mai pensato di metterlo sul mercato, un po’ per scelta, un po’ per necessità. Con i suoi gol (11 finora) ha aiutato la Juventus a recuperare la penalizzazione e a scalare la classifica, ma presto anche per lui arriverà la resa dei conti.
Nell’agenda degli appuntamenti per i rinnovi contrattuali, il suo nome non è stato ancora inserito. A differenza di Buffon, Camoranesi e Trezeguet, lui non rappresenta un’urgenza. Il suo contratto scade prima di quello degli altri compagni (2008), compirà 33 anni a novembre e Ale avrebbe fretta. Invece la società prende tempo nell’ esaminare con Pinturicchio le prospettive future, sapendo che non verrà inserito in nessuna trattativa di mercato di fine stagione.
Ma la Juve non dimentica Del Piero. Anzi, lo riempie di attenzioni se è vero che il presidente Cobolli Gigli non perde occasione per ricordare che la società è pronta a fargli trovare una scrivania libera nel dopo calcio. Un dopo che non è quantificato da nessuno, tantomeno del giocatore che appare sempre piuttosto infastidito dalle allusioni all’attività dirigenziale che non ha nessuna fretta di intraprendere. Di sicuro si sa che il suo oneroso contratto (oltre 5 milioni) in scadenza a giugno 2008 verrà prolungato di una stagione. «Prima saliamo in serie A, poi ne parleremo» fanno sapere alla Juve. Quel «poi» non pone Del Piero sullo stesso piano di quelli che il club considera indispensabili per un progetto a lunga gittata. Proprio ciò che il capitano vorrebbe. Ovvero un accordo che prosegua nel tempo, non limitato a una stagione. Il paradosso è che la sua presenza diventa perfino un ostacolo ai programmi di rafforzamento. L’ingaggio di una punta sarà probabilmente condizionato dal ruolo del capitano, che attaccante è e vuole rimanere. E sarebbe infastidito da «intrusioni» di giocatori con caratteristiche simili alle sue e soprattutto più giovani. Quindi in grado di creare dualismi ed esclusioni di capelliana memoria.
Si studiano le mosse, Del Piero aspetta che sia la Juve a fare il primo passo e si attende sicuramente un gesto rassicurante. Nel piano di sviluppo a medio termine (cinque anni) che sarà presentato a marzo, Alex non figurerà certamente fra le priorità. Prima i campioni che hanno accettato la B, poi i rinforzi indispendabili per la A, infine lo stadio. Ed essere messo dopo tonnellate di cemento armato non gli farà sicuramente piacere.
La stampa
di ferro sul nuovo contratto
Il capitano, un problema
da risolvere: la società gli offre
un anno in più ma a lui non basta
Alessandro Del Piero e la Juventus. Alessandro Del Piero è la Juventus. Ma è anche un problema per il futuro. Il capitano da sempre è un giocatore blindato: nessuno ha mai pensato di metterlo sul mercato, un po’ per scelta, un po’ per necessità. Con i suoi gol (11 finora) ha aiutato la Juventus a recuperare la penalizzazione e a scalare la classifica, ma presto anche per lui arriverà la resa dei conti.
Nell’agenda degli appuntamenti per i rinnovi contrattuali, il suo nome non è stato ancora inserito. A differenza di Buffon, Camoranesi e Trezeguet, lui non rappresenta un’urgenza. Il suo contratto scade prima di quello degli altri compagni (2008), compirà 33 anni a novembre e Ale avrebbe fretta. Invece la società prende tempo nell’ esaminare con Pinturicchio le prospettive future, sapendo che non verrà inserito in nessuna trattativa di mercato di fine stagione.
Ma la Juve non dimentica Del Piero. Anzi, lo riempie di attenzioni se è vero che il presidente Cobolli Gigli non perde occasione per ricordare che la società è pronta a fargli trovare una scrivania libera nel dopo calcio. Un dopo che non è quantificato da nessuno, tantomeno del giocatore che appare sempre piuttosto infastidito dalle allusioni all’attività dirigenziale che non ha nessuna fretta di intraprendere. Di sicuro si sa che il suo oneroso contratto (oltre 5 milioni) in scadenza a giugno 2008 verrà prolungato di una stagione. «Prima saliamo in serie A, poi ne parleremo» fanno sapere alla Juve. Quel «poi» non pone Del Piero sullo stesso piano di quelli che il club considera indispensabili per un progetto a lunga gittata. Proprio ciò che il capitano vorrebbe. Ovvero un accordo che prosegua nel tempo, non limitato a una stagione. Il paradosso è che la sua presenza diventa perfino un ostacolo ai programmi di rafforzamento. L’ingaggio di una punta sarà probabilmente condizionato dal ruolo del capitano, che attaccante è e vuole rimanere. E sarebbe infastidito da «intrusioni» di giocatori con caratteristiche simili alle sue e soprattutto più giovani. Quindi in grado di creare dualismi ed esclusioni di capelliana memoria.
Si studiano le mosse, Del Piero aspetta che sia la Juve a fare il primo passo e si attende sicuramente un gesto rassicurante. Nel piano di sviluppo a medio termine (cinque anni) che sarà presentato a marzo, Alex non figurerà certamente fra le priorità. Prima i campioni che hanno accettato la B, poi i rinforzi indispendabili per la A, infine lo stadio. Ed essere messo dopo tonnellate di cemento armato non gli farà sicuramente piacere.
La stampa
