ale interviewed noel gallagher on Rolling Stone mag. (2006)
can someone translate it??? isha???please...
Se l’Italia dovesse perdere in finale dei mondiali contro l’Inghilterra, saremo ancora amici?
Alessandro Del Piero lo ha sempre detto: «l’unica offerta seria che ho ricevuto è stata quella di Noel Gallagher. A fine carriera potrei andare a giocare nel suo Manchester City». Alessandro e Noel sono due fuoriclasse agli estremi opposti: gentile, elegante e virtuoso il primo, duro semplice e diretto il secondo. Alex e Noel sono molto diversi, ma come ha detto il chitarrista degli Oasis, semplicemente, si piacciono. A pochi mesi dal Mondiale, Rolling Stone li ha fatti incontrare, in occasione dell’uscita di The Best of Alessandro Del Piero, seconda compilation musicale firmata Del Piero che si apre, ovviamente, con Lyla, tratta dall’ultimo album degli Oasis, Don’t Believe the Truth.
Noel Ha risposto alle domande del campione juventino e, insieme, i due hanno parlato di quello che hanno in comune, cioè la capacità di entrare in uno stadio (con il pallone tra i piedi o la chitarra in spalla, poco importa) e far divertire a gente.
Com’è andato il tour in Sudamerica? So che avete fatto il sold out a Città del Messico.
«E’ stata un’esperienza unica. Anche a San Paolo è stato molto bello. La città è strana, piena di cemento, ma mi è piaciuta l’atmosfera del Brasile. Purtroppo non abbiamo avuto tanto tempo libero per vedere qualche partita. Ci rifaremo a giugno con il Mondiale».
Ci sarai anche tu in Germania?
«Sì, sto facendo di tutto per riuscire a vedere più partite possibile. Dell’Inghilterra, ovviamente. Se poi riuscissimo ad incontrare l’Italia sarebbe bellissimo».
Hai comprato la maglietta di qualche squadra di calcio durante il tour in Sudamerica?
«Non sono molto un tipo da maglietta della squadra di calcio. Fa troppo inglese ubriaco in vacanza. A Liam invece piacciono tantissimo, lui ne ha comprata qualcuna in Brasile».
Qual è la partita del Manchester City che ti ha dato più gioia come tifoso?
«La sfida del 1989 contro il Manchester United. Abbiamo vinto 4 a 1, un punteggio record nella storia di questo derby. E’ stata una partita fantastica».
Facciamo un gioco. Se avessi un sacco di soldi, quali sono i tre giocatori che compreresti per il tuo Manchester City?
«Ronaldinho, John Terry del Chelsea e Wayne Rooney… Anzi no, cambio idea…Rooney non lo voglio. Verresti tu?».
Se ne può parlare. Tornando ai ricordi, io ne ho alcuni bellissimi legati ai miei goal: quello del 1996 nella finale di Tokyo di coppa Intercontinentale, il goal numero 183 con cui ho battuto il record di Boniperti. Di tutti i concerti degli Oasis, quali sono quelli che ti ricordi di più?
«Il mio preferito è il primo concerto che abbiamo fatto allo stadio del Manchester City a Rowsley Street. L’ultimo grande concerto che ricordo è stato quello di Roma lo scorso febbraio. Una serata stupenda, il pubblico cantava più forte di quello di Manchester. Davvero bellissimo».
Anche io suonavo un po’ la chitarra, ma poi ho smesso perché mi sembrava troppo difficile. Mi daresti qualche consiglio per ricominciare?
«Il mio consiglio è trovare una chitarra che ti piaccia e che sia facile da suonare. Ti ci devi trovare proprio bene. Poi comprati un libro con le canzoni degli Oasis e imparale tutte»
Semplice e bello, proprio come le vostre canzoni.
«Esatto: semplice e bello»
A proposito di chitarre, io mi ricordo che tu hai una bellissima collezione. Ce n’è una a cui sei legato particolarmente?
«Sì, una chitarra Rickenbacker che mi ha regalato Paul Weller. Quella è in assoluto la mia preferita»
Quali nuovi gruppi rock inglesi mi consigli?
«Mi piacciono molto i Kasabian,i The Coral e gli Arctic Monkeys»
Ho letto che hai citato il disco degli Arctic Monkeys come il tuo disco preferito dell’anno. Una bella soddisfazione per una band così giovane essere sostenuti da uno come te. Anche a me è capitato, quando mi hai consegnato il disco d’oro per la mia prima compilation. A proposito, devi farmi una promessa, non partecipare mai più a nessuna premiazione. Voglio essere io l’unico al mondo a poter dire: ho ricevuto un disco d’oro da Noel Gallagher.
«Prometto. Ma prima posso farti una domanda?».
Certo.
«Se l’Italia dovesse perdere in finale di Coppa del mondo contro l’Inghilterra, saremo ancora amici?».
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Se l’Italia dovesse perdere in finale dei mondiali contro l’Inghilterra, saremo ancora amici?
Alessandro Del Piero lo ha sempre detto: «l’unica offerta seria che ho ricevuto è stata quella di Noel Gallagher. A fine carriera potrei andare a giocare nel suo Manchester City». Alessandro e Noel sono due fuoriclasse agli estremi opposti: gentile, elegante e virtuoso il primo, duro semplice e diretto il secondo. Alex e Noel sono molto diversi, ma come ha detto il chitarrista degli Oasis, semplicemente, si piacciono. A pochi mesi dal Mondiale, Rolling Stone li ha fatti incontrare, in occasione dell’uscita di The Best of Alessandro Del Piero, seconda compilation musicale firmata Del Piero che si apre, ovviamente, con Lyla, tratta dall’ultimo album degli Oasis, Don’t Believe the Truth.
Noel Ha risposto alle domande del campione juventino e, insieme, i due hanno parlato di quello che hanno in comune, cioè la capacità di entrare in uno stadio (con il pallone tra i piedi o la chitarra in spalla, poco importa) e far divertire a gente.
Com’è andato il tour in Sudamerica? So che avete fatto il sold out a Città del Messico.
«E’ stata un’esperienza unica. Anche a San Paolo è stato molto bello. La città è strana, piena di cemento, ma mi è piaciuta l’atmosfera del Brasile. Purtroppo non abbiamo avuto tanto tempo libero per vedere qualche partita. Ci rifaremo a giugno con il Mondiale».
Ci sarai anche tu in Germania?
«Sì, sto facendo di tutto per riuscire a vedere più partite possibile. Dell’Inghilterra, ovviamente. Se poi riuscissimo ad incontrare l’Italia sarebbe bellissimo».
Hai comprato la maglietta di qualche squadra di calcio durante il tour in Sudamerica?
«Non sono molto un tipo da maglietta della squadra di calcio. Fa troppo inglese ubriaco in vacanza. A Liam invece piacciono tantissimo, lui ne ha comprata qualcuna in Brasile».
Qual è la partita del Manchester City che ti ha dato più gioia come tifoso?
«La sfida del 1989 contro il Manchester United. Abbiamo vinto 4 a 1, un punteggio record nella storia di questo derby. E’ stata una partita fantastica».
Facciamo un gioco. Se avessi un sacco di soldi, quali sono i tre giocatori che compreresti per il tuo Manchester City?
«Ronaldinho, John Terry del Chelsea e Wayne Rooney… Anzi no, cambio idea…Rooney non lo voglio. Verresti tu?».
Se ne può parlare. Tornando ai ricordi, io ne ho alcuni bellissimi legati ai miei goal: quello del 1996 nella finale di Tokyo di coppa Intercontinentale, il goal numero 183 con cui ho battuto il record di Boniperti. Di tutti i concerti degli Oasis, quali sono quelli che ti ricordi di più?
«Il mio preferito è il primo concerto che abbiamo fatto allo stadio del Manchester City a Rowsley Street. L’ultimo grande concerto che ricordo è stato quello di Roma lo scorso febbraio. Una serata stupenda, il pubblico cantava più forte di quello di Manchester. Davvero bellissimo».
Anche io suonavo un po’ la chitarra, ma poi ho smesso perché mi sembrava troppo difficile. Mi daresti qualche consiglio per ricominciare?
«Il mio consiglio è trovare una chitarra che ti piaccia e che sia facile da suonare. Ti ci devi trovare proprio bene. Poi comprati un libro con le canzoni degli Oasis e imparale tutte»
Semplice e bello, proprio come le vostre canzoni.
«Esatto: semplice e bello»
A proposito di chitarre, io mi ricordo che tu hai una bellissima collezione. Ce n’è una a cui sei legato particolarmente?
«Sì, una chitarra Rickenbacker che mi ha regalato Paul Weller. Quella è in assoluto la mia preferita»
Quali nuovi gruppi rock inglesi mi consigli?
«Mi piacciono molto i Kasabian,i The Coral e gli Arctic Monkeys»
Ho letto che hai citato il disco degli Arctic Monkeys come il tuo disco preferito dell’anno. Una bella soddisfazione per una band così giovane essere sostenuti da uno come te. Anche a me è capitato, quando mi hai consegnato il disco d’oro per la mia prima compilation. A proposito, devi farmi una promessa, non partecipare mai più a nessuna premiazione. Voglio essere io l’unico al mondo a poter dire: ho ricevuto un disco d’oro da Noel Gallagher.
«Prometto. Ma prima posso farti una domanda?».
Certo.
«Se l’Italia dovesse perdere in finale di Coppa del mondo contro l’Inghilterra, saremo ancora amici?».
