Scudetto e l’sms di Buffon
Mercoledì 2 maggio 2012, Juventus Stadium, 85˚ minuto di Juve-Lecce. Barzagli appoggia la palla all’indietro a Buffon, che sbaglia lo stop e di fatto la regala a Bertolacci: gol. 1-1 a 5’ dalla fine. Mi metto istintivamente le mani nei capelli: non tanto per il gol, quanto per Gigi, che infatti è come scioccato... La squadra vive attimi di smarrimento. A due giornate dalla fine, i giochi sono riaperti. Solo un punto di vantaggio sul Milan... Dopo la partita, cerco di rincuorare i giocatori, di non infierire, ma vado a casa molto amareggiato. Amezzanotte sento il segnale di un sms in arrivo. E’ di Gigi. «Scusa Antonio, ho sbagliato. Avrei preferito rompermi i legamenti piuttosto che fare un errore così grossolano». Gli rispondo subito: «Non ti devi scusare per niente e con nessuno. Perché la tua storia è lì, davanti a tutti. Hai dato tantissimo alla Juventus e alla Nazionale. Non devi scusarti con me, né con i compagni, né con i dirigenti, né con i tifosi: stai dando il massimo e darai ancora di più». E’ un episodio che contiene tutto: il mio rapporto con la squadra, la stima reciproca coi fuoriclasse, lo spirito che aleggia tra di noi. Lo Scudetto nasce da queste cose, in questi frammenti di storia, costruito giorno dopo giorno.
From Conte's book:
After the mistake against Lecce, at around midnight, Buffon messaged Conte and told him 'Sorry Antonio, I made a mistake. I would have preferred to have torn my ligaments than to make such a costly mistake.' Conte replied immediately 'You do not need to apologize for anything or to anyone. Because your story/history is there, for everyone to see. You have given so much to Juventus and to the National Team. You do not need to excuse yourself with me, nor with your teammates, nor with the directors, nor with the fans: you are giving your all and you have much more to give'