Davide Lanzafame, " La JUVE?? Un sogno per me..."
Davide, per te questa è la prima stagione da professionista: a 21 anni hai subito fatto capire di che pasta sei fatto, sei sempre più protagonista nel Bari (tanto da meritarti il soprannome di 'Lanzafiamme') e hai siglato 9 gol in serie B. Se il buongiorno si vede dal mattino, tu sei sicuramente a buon punto...
"Eh sì, devo dire che sono molto contento. Quest'anno sta andando davvero alla grande per me, mi sento davvero bene. L'arrivo del mister Conte poi sta dando a me e alla squadra qualcosa in più".
Il Bari sembra essere nel tuo destino: lo scorso anno hai esordito nel campionato cadetto con la maglia della Juve guardacaso proprio al San Nicola. Qual è il tuo rapporto con l'ambiente dei 'Galletti'?
"L'ambiente è formidabile, la gente mi fa stare bene e mi fa sentire a casa. Anche questo conta nella vita di un giocatore di calcio".
Quanto orgoglio c'è ad essere allenato da una vecchia gloria juventina?
"Tanto. Con Conte il mio ruolo è un po' cambiato, così il mio apporto alla squadra. In questa stagione ho giocato da esterno, ma avevo sempre attitudini offensive, ora sono tornato al mio ruolo naturale di punta".
Cosa è cambiato passando dall'era Materazzi alla cura-Conte?
"Innanzitutto il lavoro. Conte sta tentando di migliorare le mie caratteristiche sottoporta e mi supporta a livello tattico. Con Materazzi dovevo essere più difensivo, il modulo era diverso, ma ci tengo a dire che anche con lui avevo fatto buone prestazioni".
Facciamo un salto nel passato. Sei nato a Torino ma sei di origini siciliane, che famiglia è la tua?
"Una famiglia normale, direi. La famiglia Lanzafame è di Catania, mio fratello Giovanni ha dieci anni in più di me, ha sempre giocato nei Dilettanti. Si può dire che è il mio primo tifoso, insieme con la mia ragazza Claudia, mi segue sempre. I miei genitori Giuseppe e Bruna mi hanno sempre appoggiato, sono stati presenti nelle mie decisioni".
Sei entrato nel settore giovanile della Juventus che eri un ragazzino, ne sei uscito che sei un uomo. Che ricordi hai?
"Ricordi bellissimi, ho passato in quell'ambiente 15 anni della mia vita. E' impossibile dimenticare, la scorsa stagione nella Primavera c'erano ragazzi come Giovinco (uno dei suoi migliori amici, ndr), Marchisio, Maniero, De Ceglie. E poi l'allenatore Chiarenza è stato una figura fondamentale. Sono stati anni importanti a livello di crescita".
Inutile chiederti se ti piacerebbe tornare alla casa madre...
"Beh, è ovvio. Spero di poter indossare ancora la maglia bianconera, è un obiettivo, un sogno per tutti coloro che vogliono giocare ad altissimi livelli".
Già si parla di interesse concreto nei tuoi confronti da parte di molti club di serie A. Il Palermo vorrebbe inserirti nell'affare Amauri, la Reggina ti ha chiesto nell'ambito della trattativa della Juve per Modesto, il Siena ha effettuato più di un sondaggio. Che impressione ti fa riempire le pagine dei giornali, un anno fa era difficile pronosticarlo...
"Mi fa molto piacere, ma il mio cartellino appartiene alla Juve, non so di queste voci, non ho parlato con nessuno. Io penso al rush finale con il Bari, mancano nove partite, tutte da giocare. L'obiettivo ora è risalire la china con la mia attuale squadra, superare qualche club che ora è sopra di noi, per chiudere al meglio la stagione. Per tutto ciò che sarà attenderò giugno, deciderò con i miei genitori e il mio procuratore Silvano Martina".
Se dico Under 21 (Davide la scorsa settimana ha partecipato per la prima volta ad un impegno della nazionale degli azzurrini), a cosa pensi?
"Beh, questa è stata per ora una parentesi importante. Non puoi capire l'immensa gioia che ho provato quando mi è stata comunicata la convocazione di mister Casiraghi, un altro obiettivo è quello di re-indossare al più presto la maglia azzurra. Se poi la prossima volta avrò l'opportunità di giocare, cercherò di sfruttare l'occasione, sempre se mi verrà data".
Magari la prossima volta sarebbe più bello andare in trasferta a Londra o Parigi...
(ride) "Diciamo che l'Azerbaigian è una terra un po' particolare, un'altra realtà. A Baku certamente non c'è ciò che trovi da altre parti".
L'ultima domanda la spendo per ciò che è successo oggi proprio a poca distanza da te, che sei tornato per mezza giornata a Torino. Un altro tifoso deceduto, dinamica poco chiara, dolore troppo lancinante. Qual è il tuo pensiero, da giocatore?
"Innanzitutto mi preme rivolgere le più sentite condoglianze alla famiglia del tifoso del Parma. Posso solo dire che il calcio deve essere concepito solo come divertimento, parlo in linea generale, non entro nel caso specifico odierno. Gli sfottò sono giusti purchè finiscano lì, se poi succedono cose che non hanno a che fare con il calcio dispiace in maniera incredibile. In giro ci sono tanti delinquenti, bisognerebbe cambiare la mentalità di qualcuno. C'è bisogno di rispetto".