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LE PAGELLE DI GERMANIA-ITALIA
05-07-2006 01:20
(ITM) - Calcio: Germania 2006, Le pagelle di Germania-Italia 0-2 Germania - Italia 0-2 GERMANIALehmann 6,5: Sempre sicuro tra i pali e nelle uscite, viene pressato sistematicamente con il pallone tra i piedi. Tremano i suoi pali nel supplementare, poi deve arrendersi alle perle di Grosso e Del Piero. Friedrich 6: Insieme a Schneider dovrebbe fare il trenino sul binario di destra, invece tiene diligentemente la posizione. Non brilla per intraprendenza, partita scolastica non degna della posta in palio. Mertesacker 5,5: Prova a fare la voce grossa nelle retrovie, soffrendo però; i duelli in velocità;. Nel finale sbanda e lascia troppa libertà; agli azzurri, che puniscono con lucidità;. Metzelder 6,5: Salva alla mezz’ora sul tiro ravvicinato di Toni. Sembra il più; in palla nella retroguardia tedesca, ma anche lui non può; nulla sull’uno-due azzurro. Lahm 6,5: Sente molto la partita in avvio di gara. Difetta talvolta nel palleggio, ma non è; quello il suo compito. Non perde un contrasto che è; uno e si rende utile anche nelle chiusure difensive. Uno dei migliori. Schneider 5,5: Si vede poco per quasi tutto il primo tempo, poi al 35’ ha sul destro il pallone del possibile vantaggio che finisce alto un palmo. Dall’83’ Odonkor 6: Entra nel finale per scombinare i piani di Lippi, raramente ci riesce.Kehl 6: Sostituisce il “cattivo” Frings con buona personalità; e lo stesso agonismo. Si trova spesso a incrociare Totti, a cui riserva poche cortesie. Bravo a contenere, costruisce poco. Ballack 5: Vuole lasciare il segno e ci prova sin dal primo minuto giocando a tutto campo. Non incanta e non dà; mai l’impressione di avere in serbo la giocata vincente. Nel finale si vede solo quando sparecchia in tribuna una punizione da ottima posizione: se era il maggior talento tedesco, la semifinale lo ha bocciato senza appello. Borowski 6: Dovrebbe fare l’incursore della fascia sinistra, invece si fa notare più; per la zampata rifilata a Totti che per i suoi gesti tecnici. Meriterebbe forse il rosso, ma viene graziato. Dal 73’ Schweinsteiger 5: Si piazza sull’out di sinistra, cercando il taglio centrale. Fa molta confusione e non aggiunge nulla alla fase di spinta, annacquando non poco il piano tattico di KlinsmannKlose 5,5: E’ il punto di riferimento della manovra tedesca, ma quando prova a far male s’infrange sempre contro un Cannavaro strepitoso. Generoso, quasi mai trova la conclusione a rete. Dal 111’ Neuville n.g.: Solo il tempo di entrare e inginocchiarsi agli azzurri. Podolski 6,5: La grinta e la forza fisica non gli mancano, prova spesso a duettare con Klose in area azzurra, rendendosi più; volte pericoloso. Si gira bene al 63’, Buffon gli risponde coma sa. Poi ancora al supplementare trova il portierone italiano a dirgli no. All. Klinsmann 6: La sua Germania ha trovato l’equilibrio generale, ma non esagera certo con il coraggio. Nel primo tempo lascia il pallino agli azzurri per lunghi tratti alla ricerca delle ripartenze improvvise, puntando sulla superiorità; fisica dei suoi sulla distanza. Proprio il finale di gara punisce severamente la scarsa inventiva dei suoi, grandi atleti, giocatori completi, campioni nessuno. ITALIABuffon 7: Mai impegnato nel primo tempo, grazie anche alla mira imprecisa di Schneider, deve gettarsi suoi piedi di Klose al 50’ per fermarlo. Inizia il supplementare e deve superarsi sul diagonale di Podolski. Ancora imbattuto da parte avversaria.Zambrotta 7: Meno incisivo del solito in fase di spinta, non fa mai mancare il proprio apporto alla linea difensiva. Mollato il freno nel supplementare, centra in pieno l’incrocio nel supplementare con un bolide dal limite. Una garanzia.Cannavaro 8: Il mal di schiena lo vorrebbe tagliare fuori dall’incontro, invece il capitano mette la corazza e inizia a battagliare contro i giganti tedeschi. Vince tutti i duelli, lasciando le briciole agli avversari. Materazzi 7: Il gladiatore è; tornato dopo il cartellino rosso rimediato contro i cechi. Sempre duro e concentrato, trova in Cannavaro un compagno di reparto super che lo copre e lo asseconda. Coraggioso a metterci la testa sul tiro di Khel, finisce la partita con autorità;. Grosso 8: E’ lui la sorpresa più; gradita di Germania 2006. Sceglie bene i momenti per l’inserimento, mettendo in difficoltà; la difesa tedesco con discese e dribbling di ottima fattura. Arriva sovente a crossare da posizione ideale, segna nel finale il gol più; importante della sua vita. Camoranesi 6: Gioca sull’out di destra alternando incursioni a sostegno del centrocampo a balletti sulla linea di fondo. Perde colpi nel secondo tempo, rimediando anche un giallo abbastanza generoso. Viene sostituito con grande ritardo. Dal 91’ Iaquinta 6,5: Schierato a sorpresa da Lippi, prova a dare profondità; alla manovra italiana giocando molto alto sulla destra. Potrebbe sfruttare meglio un contropiede nei supplementari, comunque il suo ingresso cambia la partita. Gattuso 7,5: I suoi piedi toccano poche volte il pallone, se non quando lo va a sradicare dai quelli tedeschi. Il “Ringhio” non fa mai mancare la sua corsa ai compagni di reparto, imponendosi nel secondo tempo come dominatore della metà; campo. Pirlo 6,5: Soffre inizialmente la fisicità; dei tedeschi, manovrando da posizione molto arretrata. S’intestardisce con i lanci dalla metà; campo, ma non sempre trova la misura. Ci prova fino alla fine e serve un assist al bacio per il gol di Grosso. Perrotta 6: Ha una forma fisica impressionante, ma non sempre la sfrutta a dovere. Gli capita dopo un quarto d’ora un gioiello di Totti, che spreca con un controllo impreciso. Continua ad inserirsi con continuità;, ma la lucidità; spesso ne risente. Dal 104’ Del Piero 6,5: Solo pochi minuti e pochi palloni per “Pinturicchio”, sufficienti per sprecare un paio di occasioni ghiotte e per mettere la sua firma sulla rete della sicurezza. Totti 6,5: Sente che è; la partita della vita e parte cercando subito giocate da fuoriclasse. Mette davanti la porta il fedele Perrotta con un lancio millimetrico, poi si spegne con il passare dei minuti. Stringe i denti, si trascina spesso per il campo, ma alla fine mette Del Piero davanti alla porta per il 2-0. Toni 5,5: Lotta stoicamente contro i granatieri tedeschi, rimediando spesso calcioni sugli stinchi. Non ripete la bella gara con l’Ucraina. Dal 75’ Gilardino 6: Stenta ad entrare subito nel vivo del gioco, anche per la lentezza della manovra azzurra. Si fa vedere con un paio di sponde, poi il clamoroso palo all’inizio del supplementare. All. Lippi 7,5: Conferma la squadra che ha incantato contro l’Ucraina, con il solo recupero di Materazzi. Vuole a giocare una partita a scacchi, finendo per rinviare i correttivi nella ripresa, quando gli azzurri calano a vista d’occhio. Tiene in campo un Totti con la gambe pesanti, inserendo a sorpresa Iaquinta e Del Piero nei supplementari. Rischia, inventa, ancora una volta ha ragione lui: Italia in finale! ARBITROArchundia (Mes) 6: Il messicano non concede molto all’agonismo, intervenendo sempre al momento giusto. Potrebbe essere più; fiscale sull’entrata da dietro di Borowski su Totti, tradendo un occhio di riguardo nei confronti dei padroni di casa. Non sembra mai messo in crisi dalla partita, peraltro abbastanza facile. (Manlio Serreti / Italia Media)
LE PAGELLE DI GERMANIA-ITALIA
05-07-2006 01:20
(ITM) - Calcio: Germania 2006, Le pagelle di Germania-Italia 0-2 Germania - Italia 0-2 GERMANIALehmann 6,5: Sempre sicuro tra i pali e nelle uscite, viene pressato sistematicamente con il pallone tra i piedi. Tremano i suoi pali nel supplementare, poi deve arrendersi alle perle di Grosso e Del Piero. Friedrich 6: Insieme a Schneider dovrebbe fare il trenino sul binario di destra, invece tiene diligentemente la posizione. Non brilla per intraprendenza, partita scolastica non degna della posta in palio. Mertesacker 5,5: Prova a fare la voce grossa nelle retrovie, soffrendo però; i duelli in velocità;. Nel finale sbanda e lascia troppa libertà; agli azzurri, che puniscono con lucidità;. Metzelder 6,5: Salva alla mezz’ora sul tiro ravvicinato di Toni. Sembra il più; in palla nella retroguardia tedesca, ma anche lui non può; nulla sull’uno-due azzurro. Lahm 6,5: Sente molto la partita in avvio di gara. Difetta talvolta nel palleggio, ma non è; quello il suo compito. Non perde un contrasto che è; uno e si rende utile anche nelle chiusure difensive. Uno dei migliori. Schneider 5,5: Si vede poco per quasi tutto il primo tempo, poi al 35’ ha sul destro il pallone del possibile vantaggio che finisce alto un palmo. Dall’83’ Odonkor 6: Entra nel finale per scombinare i piani di Lippi, raramente ci riesce.Kehl 6: Sostituisce il “cattivo” Frings con buona personalità; e lo stesso agonismo. Si trova spesso a incrociare Totti, a cui riserva poche cortesie. Bravo a contenere, costruisce poco. Ballack 5: Vuole lasciare il segno e ci prova sin dal primo minuto giocando a tutto campo. Non incanta e non dà; mai l’impressione di avere in serbo la giocata vincente. Nel finale si vede solo quando sparecchia in tribuna una punizione da ottima posizione: se era il maggior talento tedesco, la semifinale lo ha bocciato senza appello. Borowski 6: Dovrebbe fare l’incursore della fascia sinistra, invece si fa notare più; per la zampata rifilata a Totti che per i suoi gesti tecnici. Meriterebbe forse il rosso, ma viene graziato. Dal 73’ Schweinsteiger 5: Si piazza sull’out di sinistra, cercando il taglio centrale. Fa molta confusione e non aggiunge nulla alla fase di spinta, annacquando non poco il piano tattico di KlinsmannKlose 5,5: E’ il punto di riferimento della manovra tedesca, ma quando prova a far male s’infrange sempre contro un Cannavaro strepitoso. Generoso, quasi mai trova la conclusione a rete. Dal 111’ Neuville n.g.: Solo il tempo di entrare e inginocchiarsi agli azzurri. Podolski 6,5: La grinta e la forza fisica non gli mancano, prova spesso a duettare con Klose in area azzurra, rendendosi più; volte pericoloso. Si gira bene al 63’, Buffon gli risponde coma sa. Poi ancora al supplementare trova il portierone italiano a dirgli no. All. Klinsmann 6: La sua Germania ha trovato l’equilibrio generale, ma non esagera certo con il coraggio. Nel primo tempo lascia il pallino agli azzurri per lunghi tratti alla ricerca delle ripartenze improvvise, puntando sulla superiorità; fisica dei suoi sulla distanza. Proprio il finale di gara punisce severamente la scarsa inventiva dei suoi, grandi atleti, giocatori completi, campioni nessuno. ITALIABuffon 7: Mai impegnato nel primo tempo, grazie anche alla mira imprecisa di Schneider, deve gettarsi suoi piedi di Klose al 50’ per fermarlo. Inizia il supplementare e deve superarsi sul diagonale di Podolski. Ancora imbattuto da parte avversaria.Zambrotta 7: Meno incisivo del solito in fase di spinta, non fa mai mancare il proprio apporto alla linea difensiva. Mollato il freno nel supplementare, centra in pieno l’incrocio nel supplementare con un bolide dal limite. Una garanzia.Cannavaro 8: Il mal di schiena lo vorrebbe tagliare fuori dall’incontro, invece il capitano mette la corazza e inizia a battagliare contro i giganti tedeschi. Vince tutti i duelli, lasciando le briciole agli avversari. Materazzi 7: Il gladiatore è; tornato dopo il cartellino rosso rimediato contro i cechi. Sempre duro e concentrato, trova in Cannavaro un compagno di reparto super che lo copre e lo asseconda. Coraggioso a metterci la testa sul tiro di Khel, finisce la partita con autorità;. Grosso 8: E’ lui la sorpresa più; gradita di Germania 2006. Sceglie bene i momenti per l’inserimento, mettendo in difficoltà; la difesa tedesco con discese e dribbling di ottima fattura. Arriva sovente a crossare da posizione ideale, segna nel finale il gol più; importante della sua vita. Camoranesi 6: Gioca sull’out di destra alternando incursioni a sostegno del centrocampo a balletti sulla linea di fondo. Perde colpi nel secondo tempo, rimediando anche un giallo abbastanza generoso. Viene sostituito con grande ritardo. Dal 91’ Iaquinta 6,5: Schierato a sorpresa da Lippi, prova a dare profondità; alla manovra italiana giocando molto alto sulla destra. Potrebbe sfruttare meglio un contropiede nei supplementari, comunque il suo ingresso cambia la partita. Gattuso 7,5: I suoi piedi toccano poche volte il pallone, se non quando lo va a sradicare dai quelli tedeschi. Il “Ringhio” non fa mai mancare la sua corsa ai compagni di reparto, imponendosi nel secondo tempo come dominatore della metà; campo. Pirlo 6,5: Soffre inizialmente la fisicità; dei tedeschi, manovrando da posizione molto arretrata. S’intestardisce con i lanci dalla metà; campo, ma non sempre trova la misura. Ci prova fino alla fine e serve un assist al bacio per il gol di Grosso. Perrotta 6: Ha una forma fisica impressionante, ma non sempre la sfrutta a dovere. Gli capita dopo un quarto d’ora un gioiello di Totti, che spreca con un controllo impreciso. Continua ad inserirsi con continuità;, ma la lucidità; spesso ne risente. Dal 104’ Del Piero 6,5: Solo pochi minuti e pochi palloni per “Pinturicchio”, sufficienti per sprecare un paio di occasioni ghiotte e per mettere la sua firma sulla rete della sicurezza. Totti 6,5: Sente che è; la partita della vita e parte cercando subito giocate da fuoriclasse. Mette davanti la porta il fedele Perrotta con un lancio millimetrico, poi si spegne con il passare dei minuti. Stringe i denti, si trascina spesso per il campo, ma alla fine mette Del Piero davanti alla porta per il 2-0. Toni 5,5: Lotta stoicamente contro i granatieri tedeschi, rimediando spesso calcioni sugli stinchi. Non ripete la bella gara con l’Ucraina. Dal 75’ Gilardino 6: Stenta ad entrare subito nel vivo del gioco, anche per la lentezza della manovra azzurra. Si fa vedere con un paio di sponde, poi il clamoroso palo all’inizio del supplementare. All. Lippi 7,5: Conferma la squadra che ha incantato contro l’Ucraina, con il solo recupero di Materazzi. Vuole a giocare una partita a scacchi, finendo per rinviare i correttivi nella ripresa, quando gli azzurri calano a vista d’occhio. Tiene in campo un Totti con la gambe pesanti, inserendo a sorpresa Iaquinta e Del Piero nei supplementari. Rischia, inventa, ancora una volta ha ragione lui: Italia in finale! ARBITROArchundia (Mes) 6: Il messicano non concede molto all’agonismo, intervenendo sempre al momento giusto. Potrebbe essere più; fiscale sull’entrata da dietro di Borowski su Totti, tradendo un occhio di riguardo nei confronti dei padroni di casa. Non sembra mai messo in crisi dalla partita, peraltro abbastanza facile. (Manlio Serreti / Italia Media)
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