Forza Camerun
Author: Jager_Master / Etichette: Calcio
Si dice che i mondiali esistano per dare una maglia azzurra ai migliori, ad un gruppo altamente selezionato che possa puntare al massimo, a vincere la Coppa per tre volte così da portarsela definitivamente a casa. E siamo a due, per ora. Dai che ce la facciamo.
Dicono poi che non sono i fenomeni a fare la squadra, ma la squadra a coltivare i fenomeni. E con la squadra e gli equilibri, si vince. E l'allenatore sa valutare, sa cosa vuole, sa gestire un gruppo vecchio, sa fare le sue scelte e il suo lavoro. E allora dai che ce la facciamo.
Io però dico anche che i mondiali esistono per dare un gradino dorato al pallone ogni 4 anni, per dare ai bambini (me, 1990) un motivo per amare si questo sport ma soprattutto un pugno di giocatori a scelta, a volte anche solo uno, col codino (me, 1994).
Io dico che ai mondiali bisogna mettere la maglia azzurra a quelli che vogliamo vedere con la maglia azzurra, ma capisco anche che cinquanta milioni di pareri non siano valutabili equamente.
Io dico che dai mondiali si può anche uscire male ma con la soddisfazione di aver tifato almeno per Lui, di aver creduto in Lui (me, 1998-2002).
Io dico che ai mondiali si può vincere, e a volte conta più il 2-0 della semifinale che la vittoria con la Francia (me, 2006).
Perché io dico che il bambino ama il pallone solo perché lo calcia Baggio o Del Piero.
Perché io dico che non me ne frega nulla di vedere Quagliarella, Montella, Massaro, Materazzi, De Napoli, Gattuso, Iuliano o Zambrotta. Io voglio vedere Lui. Io volevo vedere lui.
Perché io dico che i miei mondiali sono stati con Totò Schillaci nel '90, con Roberto nel '94 e con Alex nel 2006. E degli altri mi importa poco.
Ed è per questo che oggi non rivedo il bambino in nessuno dei 23 che andranno in Sudafrica, ed anzi mestamente comincia addirittura a chiudersi qualche persiana sulla carriera che più ho amato nella storia dello sport. L'azzurro per Lui finisce qui, senza nemmeno essere stato preso in considerazione, sottomesso alle leggi dell'equilibrio di squadra, della freschezza atletica dei venticinquenni e dei gusti dell'allenatore. Giusti e sensati quanto il tanto necessario equilibrio di squadra, ma tristi come l'addio di Van Basten.
Ed è per questo che se non mi innamorerò di nessuno dei 23 durante il mondiale, spererò in cuor mio che l'Africa arrivi in cima al mondo. Dove Lui era arrivato e dove non arriverà più.
1996-2006.
10 anni in azzurro.
Grazie, Alessandro. Davvero