17.02.2010
Ajax - Juventus, la vigilia
Amsterdam Arena. Ecco alcuni estratti dalla conferenza stampa alla vigilia di Ajax-Juventus, andata ottavi di finale di Europa League.
Sull’Europa League.
“Affronto questa competizione come una novità. L’ultima volta che ci ho giocato aveva un altro nome, sedici anni fa. La partecipazione del 2000 con l’eliminazione contro il Celta Vigo? No, me l’ero dimenticata, anzi l’ho rimossa… Certo, questa non è la Champions League, ma ci sono squadre di altissimo livello rimaste in corsa, magari quelle che come noi hanno attraversato un momento difficile nella prima parte della stagione, e sono uscite dalla Champions. La partita di domani contro l’Ajax ne è l’emblema. Affrontiamo l’Ajax, una grande squadra che ha vinto tutto e che oggi forse viene sottovalutata alla luce della sua gloriosa storia e del fatto che ha fornito al calcio giocatori straordinari. Il palcoscenico che ci ospiterà domani sera è eloquente da questo punto di vista: dobbiamo fare di tutto per meritarcelo. Non affrontiamo queste partite come una tappa obbligata: vogliamo essere protagonisti”.
Sui ricordi del passato.
“Qui all’Amsterdam Arena ho giocato e vinto una memorabile partita in Nazionale contro l’Olanda, in dieci contro undici, sembrava l’assalto a Fort Apache… Ma il ricordo più bello è la finale del ’96 contro l’Ajax a Roma, uno dei punti più alti della mia carriera, e il coronamento di un sogno per me, per la Juventus e per tutti i nostri tifosi. Ricordo altre partite giocate contro l’Ajax, una grande semifinale l’anno dopo… Anche questa è la dimostrazione di che valore abbiano le sfide tra questi due grandi club”.
Sulla scelta tra qualificazione in Champions e vittoria Europa League.
“Non è una scelta che vorrei fare, onestamente. E non è una scelta che faccio o che dobbiamo fare. A me piace sempre pensare di ottenere il massimo, e punto a quello. Dunque giochiamo al top delle nostre possibilità, poi a fine stagione valuteremo quale è stato il nostro massimo. Senza lasciare nulla di intentato”.
Sulle possibilità di vittoria finale.
“Una Juventus al top della sua condizione - sotto l’aspetto medico, psicologico, e della migliore interpretazione e traduzione sul campo delle idee del suo allenatore – può arrivare fino in fondo in questa competizione. Purtroppo tutte queste componenti non ci sono state e non ci sono. Oggi. Sottolineo oggi. A fine stagione vedremo. Intanto facciamo del nostro meglio partita dopo partita, a cominciare da quella contro l’Ajax. Non voglio dire se siamo usciti dal tunnel, o a che punto siamo della nostra risalita. Per ora annoto che non perdiamo da tre partite (non è una cosa scontata visti gli ultimi risultati!) e che veniamo da una vittoria molto importante contro il Genoa. Andiamo avanti così perché, riprendendo le parole del mister, fare bene aiuta a fare bene e vincere aiuta a vincere”.