Tutte le top Ten di Del Piero
Il capitano della Juve si scopre scrittore e si racconta in un libro (10+) in cui attraverso le classifiche svela gusti, amori, curiosità. Tra i colleghi che avrebbe voluto al fianco Beckham batte Maradona
Alessandro Del Piero, 32 anni. FotoagenziaMILANO, 20 febbraio 2007 - L'idea è presa in prestito da "Alta fedeltà", romanzo dello scrittore inglese Nick Hornby, fanatico dell’Arsenal e autore anche di "Febbre a 90°", testo sacro del calcio. In "Alta fedeltà", uscito nel 1995 e storia di un ragazzo che dirige un negozio di dischi, Hornby faceva abbondante uso di rock e "sparava" di continuo classifiche a 5 posizioni (top five sui più svariati argomenti. Alessandro Del Piero elabora qualcosa del genere in 10 +, il libro che ha scritto per Mondadori. Pagine zeppe di graduatorie, a 10 posti però, perché 10 è il numero guida, chiaro.
BECKHAM SI’, MARADONA NI -10 + non è la solita autobiografia. È un testo miscelato bene, ricco di curiosità e preferenze che spiazzano. Si prenda la playlist dei dieci calciatori "con cui avrei voluto giocare". Al primo posto David Beckham, al 10° Diego Maradona. Smarrimento iniziale — lo Spice Boy dieci volte meglio del Pibe —, poi la riflessione: ha ragione l’autore, che c’avrebbe azzeccato Ale con Maradona? Nei 10, comunque, non ci sono né Baggio né Platini.
SINCERITA’ - La top ten dei valori fondamentali: primo il rispetto, poi buona lena, un pizzico di egocentrismo, esuberanza... L’amore — la scelta più nazional-popolare e ruffiana che si sarebbe potuto compiere — figura all’ultimo posto e questa preferenza collima con quella operata alla voce "coperte di Linus", nel senso delle persone o cose di cui non si può fare a meno. Qui comanda il pallone inteso come attrezzo ("Feticcio e portafortuna"), tallonato dalla casa, il vero porto-rifugio. La moglie Sonia non va oltre il bronzo, è terza. Del Piero italiano anomalo, per niente pizza e mandolino. Per trovare la mamma, totem di ogni esemplare maschio del nostro Paese, bisogna scendere fino all’ottavo gradino ("Sapere che lei è sempre lì a casa, che certe cose non cambiano mai"). E proprio la pizza è solo 4ª tra i piatti preferiti, battuta da patatine fritte, pasta in bianco e arrosto. Sfiziosa la lista degli odori: Ale gradisce la puzza di benzina (4ª posizione) e il quasi profumo "che c’è nell’aria dopo una nevicata" (7ª), ma la medaglia d’oro va all’aroma del "grasso sugli scarpini".
PUNIZIONI - Un po’ di reticenza traspare alla voce "i 10 segreti delle mie punizioni". Del Piero non svela la sua tecnica. Non ci dice con quale parte del piede calcia e come. Numero 4: "La mia esecuzione è un tiro forte, che passa sopra la barriera e poi si abbassa all’improvviso". Numero 6: "La distanza ideale è fra i 20 e i 25 metri". Numero 7: "Io guardo solo il pallone e decido come tirare". Numero 8: "La rincorsa è di 4-5 metri, non lunghissima, ma è importante, come la scioltezza del corpo". Vabbé, Ale, ma la meccanica del tuo magnifico destro a girare è un segreto di Stato?
CANZONI - Da urlo le prime tre caselle dei "10 dischi dai quali non mi separo mai". Numero 1: The Joshua Tree, U2. Numero due: (What’s the story) Morning Glory?, Oasis. Numero tre: How to Dismantle an Atomic Bomb, ancora U2. Bono, The Edge e gli altri due più gli Oasis dei fratelli Gallagher che sconvolsero il brit-pop anni Novanta. Ci piace l’idea che Del Piero festeggi un gol fischiettando Where the streets have no name (U2) o baci Sonia con Wonderwall (Oasis) nella testa.
RIVELAZIONI - Non solo classifiche, 10 + registra confidenze. Si scopre che nella terribile estate del 2006 Ale meditò di lasciare la Juve per andare all’estero, ma non al Manchester United. No: "Pensavo a una piccola squadra, in una bella città con una bella tifoseria, un bello stadio". Un Del Piero amabilmente low profile. E che nel primo capitolo ("Quel momento lì") spiega come il genio lo coglie: "C’è un momento di profonda solitudine, quando stai per fare una cosa e i tuoi avversari non sanno cosa farai, e soprattutto non lo sai ancora neanche tu: lì il calcio non è più uno sport di squadra e sei solo con la palla che sta arrivando. (...) Diventi quello che fai, sparisci nel tuo gesto. Sono momenti di grazia assoluta".
http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/Primo_Piano/2007/02_Febbraio/20/delpiero.shtml