Offside: Processo alla Juventus
Tre capi d'accusa per la Vecchia Signora, Capello si mette la toga...
Contestare una squadra che sta vincendo per il secondo anno consecutivo lo Scudetto, è da pazzi scatenati, ma è altrettanto doveroso analizzare e capire quali sono i motivi che dividono la Juventus dall'Europa, nonostante un dominio incontrastato in Italia. Pertanto abbiamo simulato un processo immaginario, dando spazio anche alla difesa, tenendo conto delle dichiarazioni post-Arsenal (rilasciate prima del silenzio stampa) da parte di un avvocato di eccezione: Fabio Capello.
Primo punto di accusa
Accusa: La squadra è stanca, conseguenza diretta del fatto che si sono utilizzati pochi giocatori rispetto alla rosa a disposizione.
Difesa: Capello: "Non è vero, ho a disposizione le statistiche di tutti i miei ragazzi, solo Cannavaro ha giocato più di tutti, il resto della squadra, tra infortuni e squalifiche, si equivale".
Prove a favore dell'accusa: Coloro che hanno superato i 30 anni sono stati spremuti, rispetto ai giovani. Ecco le statistiche. Un gruppo di undici giocatori (titolari) non sono mai stati fatti rifiatare: Emerson 43, Cannavaro 43, Ibrahimovic 41, Nedved 40, Camoranesi 40, Mutu 40, Del Piero 39, Trezeguet 38, Zambrotta 37, Thuram 37, Vieira 37.
Gli altri giocatori (le riserve) arrivano a mala pena a 20 presenze: Zalayeta 25, Balzaretti 23, Chiellini 22, Giannichedda 20, Kovac 19, Blasi 18, Pessotto 14, Zebina 11, Oliveira 2.
L'unico ruolo dove si è realmente applicato il turnover è stato in porta, per ovvi motivi: Abbiati 24, Buffon 20.
Conclusione: Capello ha utilizzato (spremuto) 11 giocatori più il portiere, quasi tutti di età avanzata, per una media di 39.5 presenze, rispetto alle riserve che hanno una media di 17 presenze a giocatore. Una bella differenza di 22 partite. Capello quindi non ha assolutamente ragione. In pratica, il tecnico friulano non ha applicato assolutamente il turnover ed ha spremuto i trentenni della squadra.
Attenuante generica: La qualità di alcune riserve non è eccelsa, almeno non di livello come il Milan. Solo in attacco Capello ha potuto alternare i suoi giocatori avendo a disposizione Mutu e Del Piero, di fatto titolari al pari di Ibrahimovic e Trezeguet, anche se le statistiche presentano lo stesso un sovra-utilizzo di questi ultimi. Ma in difesa e a centrocampo sono mancate le alternative di qualità soprattutto sulle corsie esterne.
Aggravante specifica: Capello applica un gioco fisico, molto dispendioso. La Juventus ha nei muscoli dei suoi giocatori il suo segreto per il successo. Il tecnico friulano doveva tenerne conto, soprattutto per la mancanza di un giocatore dalla qualità sopra la media come Messi, Kaka, Ronaldinho o Deco, abili nel far girare la palla e far correre gli avversari, anche quando la propria squadra è sulle gambe.
Secondo punto di accusa
Accusa: Sbagliata la preparazione atletica, la squadra si è presentata stanca alla fase finale della stagione. Come tutte le squadre di Capello, destinate a frenare nel girone di ritorno.
Difesa: Capello: "E' fisiologico per un team che deve puntare a due obiettivi. Diventa difficile vincere campionato e Champions. Guardiamo negli altri campionati. Lione, Bayern Monaco, Chelsea e lo stesso Barcellona stanno vivendo un momento di appannamento. E' normale se si affrontano più competizioni".
Prove a favore della difesa: Da quando è cominciata la fase finale della Champions, considerando le ultime 8 partite, il Chelsea ha raccolto 16 punti su 24 e (può sembrare strano) è calata la sua media rispetto al girone di andata considerando che i blues hanno vinto le prime 9 partite; ben 17 su 19 nella prima parte della stagione. Stesso discorso per il Barcellona: i blaugrana hanno incassato 17 punti su 24 ed anche in questo caso c'è stato un calo negli ultimi due mesi, a confronto della spettacolare cavalcata a cavallo della metà del girone di andata e quello di ritorno, i catalani hanno incamerato 14 vittorie consecutive. Il Bayern negli ultimi due mesi ha raccolto "solo" 15 punti (su 24), al di sotto della media dell'andata (tutte vittorie ad eccezione di una sconfitta e due pareggi). Il Lione è quello che va più forte di tutti: 17 punti nelle ultime 8 settimane. Di un soffio inferiore alla media stagionale. E la Juventus? 16 punti raccolti e un'imbattibilità che dura da 22 turni.
Conclusione: ha ragione Capello!
Terzo punto di accusa
Accusa: Capello è una garanzia per il campionato ma non per la Champions. Il problema potrebbe essere di preparazione atletica ma anche di mentalità.
Difesa: Capello ha vinto una Coppa dei Campioni ed è arrivato per due volte in finale.
Prove a favore dell'accusa: Capello è da almeno undici anni che non arriva almeno in semifinale di una coppa europea. Ha iniziato bene, ma negli ultimi 10 anni il bilancio è molto negativo. In Europa ha legato i suoi successi solo guidando una squadra già esperta, con uomini che avevano alle spalle già due vittorie. Dal 1992 al 95 con il Milan vince una Champions e perde due volte in finale. Poi dal 1995-96 inizia un trend disastroso: eliminazione in Coppa Uefa con il Bordeaux di Zidane, vittoria a San Siro per 2-0 e sconfitta in Francia per 3-0. Con la Roma per due anni consecutivi viene eliminato negli ottavi in Coppa Uefa, e per altre due stagioni non supera il secondo turno eliminatorio di Champions. Infine con la Juventus due eliminazioni consecutive nei quarti di finale, entrambe patite da due squadre che non occupavano neanche la zona Champions della Premier League.
Conclusione: Capello è il numero uno in campionato (l'ha dimostrato anche in Spagna) ma un curriculum negativo in Europa, negli ultimi 10 anni. Ad eccezione del Milan di Baresi, non è mai riuscito ad arrivare neanche in semifinale.
Nel caso il popolo bianconero propenda per il pollice verso, il codice sportivo prevede una condanna in forma di esecuzione specifica: vincere a tutti i costi la Champions!
La giuria dovrà obbligatoriamente tenere presente un'attenuante generica rilevante: uno scudetto e mezzo conquistato in due anni.
Al lettore l'ardua sentenza.
Luciano Del Frate
Tre capi d'accusa per la Vecchia Signora, Capello si mette la toga...
Contestare una squadra che sta vincendo per il secondo anno consecutivo lo Scudetto, è da pazzi scatenati, ma è altrettanto doveroso analizzare e capire quali sono i motivi che dividono la Juventus dall'Europa, nonostante un dominio incontrastato in Italia. Pertanto abbiamo simulato un processo immaginario, dando spazio anche alla difesa, tenendo conto delle dichiarazioni post-Arsenal (rilasciate prima del silenzio stampa) da parte di un avvocato di eccezione: Fabio Capello.
Primo punto di accusa
Accusa: La squadra è stanca, conseguenza diretta del fatto che si sono utilizzati pochi giocatori rispetto alla rosa a disposizione.
Difesa: Capello: "Non è vero, ho a disposizione le statistiche di tutti i miei ragazzi, solo Cannavaro ha giocato più di tutti, il resto della squadra, tra infortuni e squalifiche, si equivale".
Prove a favore dell'accusa: Coloro che hanno superato i 30 anni sono stati spremuti, rispetto ai giovani. Ecco le statistiche. Un gruppo di undici giocatori (titolari) non sono mai stati fatti rifiatare: Emerson 43, Cannavaro 43, Ibrahimovic 41, Nedved 40, Camoranesi 40, Mutu 40, Del Piero 39, Trezeguet 38, Zambrotta 37, Thuram 37, Vieira 37.
Gli altri giocatori (le riserve) arrivano a mala pena a 20 presenze: Zalayeta 25, Balzaretti 23, Chiellini 22, Giannichedda 20, Kovac 19, Blasi 18, Pessotto 14, Zebina 11, Oliveira 2.
L'unico ruolo dove si è realmente applicato il turnover è stato in porta, per ovvi motivi: Abbiati 24, Buffon 20.
Conclusione: Capello ha utilizzato (spremuto) 11 giocatori più il portiere, quasi tutti di età avanzata, per una media di 39.5 presenze, rispetto alle riserve che hanno una media di 17 presenze a giocatore. Una bella differenza di 22 partite. Capello quindi non ha assolutamente ragione. In pratica, il tecnico friulano non ha applicato assolutamente il turnover ed ha spremuto i trentenni della squadra.
Attenuante generica: La qualità di alcune riserve non è eccelsa, almeno non di livello come il Milan. Solo in attacco Capello ha potuto alternare i suoi giocatori avendo a disposizione Mutu e Del Piero, di fatto titolari al pari di Ibrahimovic e Trezeguet, anche se le statistiche presentano lo stesso un sovra-utilizzo di questi ultimi. Ma in difesa e a centrocampo sono mancate le alternative di qualità soprattutto sulle corsie esterne.
Aggravante specifica: Capello applica un gioco fisico, molto dispendioso. La Juventus ha nei muscoli dei suoi giocatori il suo segreto per il successo. Il tecnico friulano doveva tenerne conto, soprattutto per la mancanza di un giocatore dalla qualità sopra la media come Messi, Kaka, Ronaldinho o Deco, abili nel far girare la palla e far correre gli avversari, anche quando la propria squadra è sulle gambe.
Secondo punto di accusa
Accusa: Sbagliata la preparazione atletica, la squadra si è presentata stanca alla fase finale della stagione. Come tutte le squadre di Capello, destinate a frenare nel girone di ritorno.
Difesa: Capello: "E' fisiologico per un team che deve puntare a due obiettivi. Diventa difficile vincere campionato e Champions. Guardiamo negli altri campionati. Lione, Bayern Monaco, Chelsea e lo stesso Barcellona stanno vivendo un momento di appannamento. E' normale se si affrontano più competizioni".
Prove a favore della difesa: Da quando è cominciata la fase finale della Champions, considerando le ultime 8 partite, il Chelsea ha raccolto 16 punti su 24 e (può sembrare strano) è calata la sua media rispetto al girone di andata considerando che i blues hanno vinto le prime 9 partite; ben 17 su 19 nella prima parte della stagione. Stesso discorso per il Barcellona: i blaugrana hanno incassato 17 punti su 24 ed anche in questo caso c'è stato un calo negli ultimi due mesi, a confronto della spettacolare cavalcata a cavallo della metà del girone di andata e quello di ritorno, i catalani hanno incamerato 14 vittorie consecutive. Il Bayern negli ultimi due mesi ha raccolto "solo" 15 punti (su 24), al di sotto della media dell'andata (tutte vittorie ad eccezione di una sconfitta e due pareggi). Il Lione è quello che va più forte di tutti: 17 punti nelle ultime 8 settimane. Di un soffio inferiore alla media stagionale. E la Juventus? 16 punti raccolti e un'imbattibilità che dura da 22 turni.
Conclusione: ha ragione Capello!
Terzo punto di accusa
Accusa: Capello è una garanzia per il campionato ma non per la Champions. Il problema potrebbe essere di preparazione atletica ma anche di mentalità.
Difesa: Capello ha vinto una Coppa dei Campioni ed è arrivato per due volte in finale.
Prove a favore dell'accusa: Capello è da almeno undici anni che non arriva almeno in semifinale di una coppa europea. Ha iniziato bene, ma negli ultimi 10 anni il bilancio è molto negativo. In Europa ha legato i suoi successi solo guidando una squadra già esperta, con uomini che avevano alle spalle già due vittorie. Dal 1992 al 95 con il Milan vince una Champions e perde due volte in finale. Poi dal 1995-96 inizia un trend disastroso: eliminazione in Coppa Uefa con il Bordeaux di Zidane, vittoria a San Siro per 2-0 e sconfitta in Francia per 3-0. Con la Roma per due anni consecutivi viene eliminato negli ottavi in Coppa Uefa, e per altre due stagioni non supera il secondo turno eliminatorio di Champions. Infine con la Juventus due eliminazioni consecutive nei quarti di finale, entrambe patite da due squadre che non occupavano neanche la zona Champions della Premier League.
Conclusione: Capello è il numero uno in campionato (l'ha dimostrato anche in Spagna) ma un curriculum negativo in Europa, negli ultimi 10 anni. Ad eccezione del Milan di Baresi, non è mai riuscito ad arrivare neanche in semifinale.
Nel caso il popolo bianconero propenda per il pollice verso, il codice sportivo prevede una condanna in forma di esecuzione specifica: vincere a tutti i costi la Champions!
La giuria dovrà obbligatoriamente tenere presente un'attenuante generica rilevante: uno scudetto e mezzo conquistato in due anni.
Al lettore l'ardua sentenza.
Luciano Del Frate
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