Marco Marchionni interview(Italian, sorry) (1 Viewer)

Mark

The Informer
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Dec 19, 2003
95,974
#1
This is an interview with Marco Marchionni from "Il Corriere dello Sport". He talks about Juve and other stuff. Too long to translate. :oops:

Qual è il suo ruolo vero? Esterno nel centrocampo a quattro?

«Penso di sì. E’ il ruolo che si addice di più alle mie caratteristiche. A me piace attaccare la profondità, con le spalle rivolte alla nostra porta».

Chi sono in questo momento i migliori tre esterni del campionato?

«Mancini, che è tornato alla grande da un momento negativo. Camoranesi, che sta facendo molto bene. E Semioli, che è forse quello più vicino alle mie caratteristiche. L’ho conosciuto anni fa in B e mi aveva già colpito, ma adesso è migliorato tantissimo e sta dimostrando che anche i giovani possono dire la loro in serie A».
’’
Nella Juve troverà parecchia concorrenza.
Non potevo andarmene adesso: voglio lasciare il Parma in serie A Mi hanno amato, e mi hanno aspettato tanto «A quello proprio non penso, non ancora. E’ qualcosa che succederà fra sei mesi, un salto di qualità enorme, e se ci penso mi gira la testa. Certo non penso di partire titolare, ma ci sono tante partite».

Ha visto Roma-Juve?
’’
«Sì. Una partita fra due squadre in gran forma. Meglio che la Roma abbia appena giocato questa partita, così magari contro di noi sarà un po’ stanca. Ma no, meglio non pensarci neanche, dovremo dare il massimo e basta».

La corsa scudetto è ancora aperta, o la Juve ha già vinto?

«Dall’esterno è difficile dirlo, vedi otto punti e ti sembrano troppi. Però giustamente all’Inter penseranno che negli anni passati i ribaltoni ci sono stati. Devono pensarlo, così al primo passo falso della Juve potranno approfittarne».
E’ un salto enorme, non ci penso. Però sapere dove andrò mi dà una grande tranquillità La Juve è un sogno
Ha parlato con Cannavaro ultimamente?

«Sì, con Paolo. (ride). Mi ha passato suo fratello al telefono, ci siamo salutati. Di Fabio ho un ottimo ricordo, si è sempre comportato benissimo qui».

E’ un calcio strano. Dovrà giocare questi ultimi mesi con il Parma sapendo che a giugno passerà alla Juve.

«E’ un grande vantaggio, una sicurezza in più. Sapere dove andrò mi dà una grande tranquillità, sono libero mentalmente, posso pensare soltanto a giocare, alla salvezza del Parma. Che è il motivo per cui ho voluto rimanere fino a giugno. Non potevo pensare di chiudere così dopo cinque anni. Io il Parma voglio lasciarlo in A».


Mercoledì c’è Juve-Parma.

Q«Un motivo in più per dimostrare anche alla Juve che ha fatto bene a scegliere me».

uest’anno i motivi non mancano. A fine campionato ci sono anche i Mondiali.

«La Nazionale è sempre la conseguenza di quello che hai fatto nel tuo club. L’importante è che io dia il massimo per salvare il Parma».

Proprio non ci pensa all’azzurro?
’’
«Penso che Camoranesi e Diana hanno giocato le qualificazioni, e meritano di esserci anche in Germania. Ma certo l’anno dei Mondiali è sempre il più bello: sai che se fai bene puoi aspirare ad andarci ».

Nei momenti cruciali della sua carriera, c’è stato sempre un infortunio a frenarla. Adesso che è tornato, le capita mai di avere paura?

«No, neanche per un attimo. Mi viene così: gioco, non penso a nient’altro».
Capello: dopo quello che ha detto, inserirmi dovrebbe essere un po’ più facile Questa volta che cosa c’è stato di diverso?

«Pensavamo che ci sarebbe voluto meno tempo. Poi purtroppo si è scoperto che non era soltanto il menisco. Ho dovuto imparare la calma. L’importante era tornare, e tornare quello di prima ».

Stavolta però è tornato da giocatore importante.

«Una consapevolezza che mi ha agevolato. Nessuno mi ha mai messo in dubbio. Parlo anche della gente, dei tifosi: a Parma ho sempre avuto tutto l’amore possibile, mi hanno saputo aspettare».
’’ A parole mi volevano in tanti: la Juve ha fatto qualcosa di più. Un giorno vorrei tornare a giocare per Prandelli
Si ricorda quando arrivò a Parma?

«Arrivai da gregario in mezzo a tanti campio- ni. E anche nel mio ruolo eravamo parecchi, cinque se non mi ricordo male».

Un gregario costato trentadue miliardi?

A«Così si dice. Ma allora le cose andavano in quel modo. E comunque quel primo anno riuscii a fare venti presenze, nonostante tutto. Fra l’altro, Ulivieri che mi aveva voluto se n’era andato presto ».

chi deve dire grazie se è diventato Marchionni?

«Tutte le persone che ho incontrato mi hanno insegnato qualcosa. Ma se sto facendo queste cose lo devo principalmente a Domenico Alivernini, il tecnico che ho trovato a Castel Chiodato, vicino a casa, e che ha sempre creduto in me. Gli altri mi dicevano soltanto che ero troppo piccolo, lui insisteva che avrei giocato in serie A».

A proposito di insistenze. Lei ha sempre detto di voler rimanere a Parma fino a giugno. Ad ogni costo.

«Vorrei lasciare il ricordo più bello. Anche perché sinceramente un po’ mi dispiace andarmene. In cinque anni ti affezioni al posto, alla gente, io ho anche comprato casa. Mi vogliono bene, e io a loro».

Anche adesso che ha firmato proprio per la Juve?

«Non mi ha detto niente nessuno. Forse perché capiscono che sto dando tutto».

I due gol di San Siro contro il Milan sono un caso?

«Non lo so. Devo ringraziare la squadra, anche se io sono nato seconda punta. E avere in squadra un ariete come Corradi ovviamente mi agevola. Ma sinceramente io mi trovo più a mio agio sulla fascia».

(interviene Sandro Melli, che adesso è il team manager del Parma e una volta, mica tanto tempo fa, era quello che faceva i gol: «A Reggio Calabria ha fatto la prima punta, e ha fatto benissimo. La sua qualità più grande è la duttilità: lo puoi mettere dappertutto, e fa bene comunque»)



Ha sentito che cosa ha detto Capello di lei?

«Sì. Non pensavo che si sbilanciasse tanto. Posso solo ringraziarlo».

Pensa di trovarlo sulla panchina della Juve?

«Lo spero. Dopo quello che ha detto, credo che il mio inserimento sarà più facile».

A proposito di inserimento. Ne ha parlato con qualcuno dei suoi ex compagni che sono alla Juve?

«Ne ho parlato con Blasi. Mi ha detto che non c’è niente di più facile. Dove ci sono regole precise basta rispettarle. E lì le regole sono uguali per tutti, giovani e campioni affermati. La Juve sta dimostrando che con la serietà e i campioni, e fra i campioni ci metto anche Capello, si vince».

Magari inserirsi nella Fiorentina, con Prandelli, sarebbe stato anche più facile.

«Quando una società dimostra di volerti veramente, scegliere diventa più facile. E io penso di avere fatto la scelta migliore. A parole mi volevano in tanti, la Juve ha fatto qualcosa di più concreto ».

La Fiorentina insisteva per averla almeno fino a giugno.

«Lasciare la barca sarebbe stato da egoisti. La prima cosa che ho detto al mio procuratore, Bruno Carpeggiani, è che volevo rimanere fino a giugno. La seconda è che mi sarebbe piaciuto tornare con Prandelli. Ma la Fiorentina ha fatto poco».

Ne ha parlato con Prandelli?


Spero di trovarci

«Gli ho telefonato subito per dirgli che cosa avevo deciso. Mi ha detto in bocca al lupo. Ma spero ancora che un giorno potremo lavorare ancora assieme. Magari un giorno sarà lui a venire da me».

L’allenatore bravo qual è?


«Quello che sa mantenere il gruppo compatto. Prendiamo Prandelli: bravissimo dal punto di vista tecnico e tattico, ma anche una bravissima persona, uno che sa sempre trovare il meglio di te. Perché lo cerca».

In allenamento era capace di chiamarla cento volte. Marchino, Marchino, Marchino.

«Qualche volta può essere pesante. Poi però capisci che lo faceva per il tuo bene, e che ti ha fatto crescere».

Con Prandelli è arrivato anche in Nazionale.

«Due presenze, a novembre 2003, con Trapattoni in panchina».

L’anno del crac, ancora.

«Calcisticamente parlando è stato l’anno più bello. Ma non bisognava dimenticare quello che stava succedendo fuori. Quello che è successo ci ha indeboliti e rafforzati allo stesso tempo».

La sente già la musichetta della Champions League?

«Finora l’ho sentita soltanto in tivù. Penso che dal vivo sia un’emozione unica».

Gilardino che cosa le ha detto?

«Mi ha fatto i complimenti. E mi ha detto di stare tranquillo, lui il salto lo ha fatto da poco, e sta bene».
La Nazionale è il sogno più grande. Ma adesso non ci penso. Se salvo il Parma, posso anche sperare in qualcosa
Davvero?

«Vi sembra che stia facendo male? Dodici gol a questo punto sono tanta roba. Gila è una garanzia, io lo conosco bene. Ecco, vorrei fare come lui. Lasciare il Parma in A».

E andare ai Mondiali.
Ibrahimovic la fantasia Del Piero un esempio E un giorno vorrei giocare assieme a Totti
«La Nazionale è il sogno più grande, il sogno di tutti i bambini che giocano a pallone. E la Juve è un altro sogno, una squadra che ogni anno lotta per qualcosa».

Se Beretta salverà il Parma sarà quasi come aver vinto uno scudetto.

«Io penso di sì. Sono quattro mesi che ogni giorno si sente parlare di un altro allenatore per il Parma. E lui niente, è andato avanti, lavorando, in silenzio. La salvezza in queste condizioni sarà un grande traguardo. Noi abbiamo cercato di stargli vicino, di fare cerchio attorno a lui e basta. Abbiamo tenuto fuori i problemi della società per quanto possibile, ci siamo detti che dovevamo credere nel lavoro del nostro allenatore e i risultati cominciano a vedersi. Due o tre mesi fa la classifica era più drammatica».

Come avete vissuto la vicenda-Sanz?


«All’inizio ci avevamo anche un po’ creduto, e questi tira e molla ci hanno pesato, non riuscivamo a compattarci. Dopo due, tre mesi abbiamo capito che l’importante erano il gruppo e i punti. E adesso stiamo decisamente meglio».

Quanto è stata importante l’esperienza di chi, come lei, aveva vissuto anche l’anno del crac Tanzi?

«Tantissimo. Perché allora ci avevano coinvolto dall’inizio, dicendoci le cose come stavano, senza nasconderci niente. Così nessuno si era tirato indietro, ed eravamo arrivati a un punto dalla Champions. Non siamo rimasti molti, da allora, ma noi pochi stiamo cercando di trasmettere a tutti quell’esperienza, di fargli capire che se lavo-

’’

Trezeguet è il gol ’’ riamo e se tiriamo tutti dalla stessa parte, il resto arriverà».

A stipendio come state?

«Siamo a posto. La società non ci fa mancare niente».

Fra quelli che hanno giocato con lei, c’è qualcuno su cui avrebbe scommesso e che invece non è arrivato dove pensava?

«Per certi versi Maccarone. Ero convinto che in Inghilterra avrebbe sfondato».

Lei all’estero ci andrebbe?

«Come esperienza mi affascina. Il mio amico Matteo Ferrari mi ha fatto venir voglia di Inghilterra: per due ore giochi dentro un’atmosfera unica, poi quando l’arbitro fischia finisce tutto. E fino alla prossima partita sei una persona normale ».

Le piacerebbe essere una persona normale?

«Non ho mai pensato che i calciatori fossero qualcosa di speciale, neanche da bambino. E infatti non lo sono».

Allora la vedremo in Inghilterra?

«Quando arrivi alla Juve, sei hai fortuna chiudi lì la carriera. Sarebbe il massimo. L’importante non è arrivarci, è rimanerci».

Chi è Ibrahimovic?

«La fantasia. Come lui ce ne sono pochi. Ronaldinho, ecco».

Ma chi è il numero uno al mondo?

«Ronaldinho, è talento puro. Ma finchè giocherà anche Zidane: uno che con la palla fa sempre quello che vuole».

E Totti?

«Mi sono allenato con lui in Nazionale: fa cose che nessuno fa. Se un giorno dovessi giocare con lui sarebbe il massimo, verticalizza come nessuno. Devi essere molto sveglio per capire cosa sta per fare».

Prendiamo Del Piero.

«Del Piero è un esempio per me. Ha parlato con i fatti, non con le chiacchiere. E’ stato zitto dopo tutte quelle critiche, poi ha fatto stare zitti tutti con quello che ha fatto sul campo. Adesso è uno dei più forti giocatori italiani, anzi uno dei più forti del mondo».

Chi è Trezeguet?

«E’ il gol. Uno di quei rarissimi giocatori che possono anche non toccare palla per novanta minuti, poi ne toccano una e la mettono dentro».

Magari un gol facile facile.

«I gol facili non esistono. Devi sempre essere lì al momento giusto».

Se potesse portarsi qualcuno alla Juve, chi sceglierebbe?

«Con Morfeo ho legato in maniera incredibile, giocare con lui è facile, devi solo aspettare la giocata giusta, e prima o poi arriva. Ma forse mi porterei Ferrari, non perché sia un mio amico ma perché è un ottimo difensore. Alla Roma non ha avuto vita facile, ma era l’anno sbagliato, nessuno rendeva molto».

Lei usa spesso la parola amico. Esistono davvero nel calcio?

«Io ne ho. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno dato tanto, e con alcuni di loro ho mantenuto ottimi rapporti. Dico Blasi e Ferrari, ma anche Frey, e Amelia. E l’amico di sempre, Giampieretti, del Modena».

A proposito di amici di sempre, a Monterotondo torna spesso?

«Ultimamente no, siamo sempre in campo. Ma appena posso torno a casa, dai miei e dagli amici. Anche Claudia, mia moglie, è di lì».

Tornando a Ferrari, di voi due si diceva che mancate un po’ di personalità.

«Mi è sempre dispiaciuto leggerlo, e sinceramente non ho mai capito perché. E poi cosa vuol dire: perché non me lo spiegano quale personalità dovrei avere?».

Potrebbe dimostrarlo proprio mercoledì.

«Prima pensiamo alla Roma. Siamo sulla buona strada. All’andata la Roma ci fece a pezzi, chissà, magari stavolta lo facciamo noi».

Poi c’è la Juve. Chi spera di non trovare in campo mercoledì?

«Chi trovi, trovi, è sempre qualcuno che ti mette in difficoltà».

Spera di trovare Zambrotta sull’altra fascia?

«Sinceramente sì. Ma se poi mi trovo Balzaretti, devo sempre rincorrere. Contro squadre come la Juve correre non basta».

E allora?

«L’ho già detto. Darò tutto per la mia squadra, il Parma. Quanto alla Juve, devo dimostrargli che non si sono sbagliati».
 

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swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
83,420
#2
Thanks, mark! Wow. What a long article -- it will even make Cheta blush. :oops:

But it's interesting to see how he's deferring heavily to Camo... smart man. He obviously wants to fit in with the squad. Can't wait until he's in the bianconeri. :weee:
 

swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
83,420
#4
I think he's pretty good. He's been my favorite player at Parma this side of Gila and Adriano over the past 2 1/2 seasons (yes, I even like him more than Frey). Still relatively young (25), and contributes a lot offensively ... and can score himself.
 

Mozart

F*ck the media
Feb 3, 2006
520
#5
his definitly a good player..otherwise we wouldnt have signed him...he showed his class against milan when he scored 2 goals against them..camo will have to watch out.
 

Dominic

Senior Member
Jan 30, 2004
16,692
#6
swag said:
I think he's pretty good. He's been my favorite player at Parma this side of Gila and Adriano over the past 2 1/2 seasons (yes, I even like him more than Frey). Still relatively young (25), and contributes a lot offensively ... and can score himself.
Agree here. One comment on Marchionni is that he is a pretty one-dimensional player, compared to Camo for example. Marchionni relies very much on his pace(though he is also a good crosser)to get things moving on the flank, where as Camoranesi can also rely purely on technique. Camoranesi would offer our attack more dynamicy. Marchionni is still a great player though.
 

del pietro

Senior Member
Aug 13, 2005
900
#7
Hes great addition to our flanks... IMO juve now have the best set of wingers in the world. I wonder how camo would be in a more central role.. A camo, marchionni combo could be nice.
 

Desmond

Senior Member
Jul 12, 2002
8,938
#10
Cover, yes. But we need someone full time on the job if we're going to rely on Neddy's replacement to drive the team forward like the he did two years ago.
 

Mozart

F*ck the media
Feb 3, 2006
520
#14
Cronios said:
but Mancini uses his right-foot..while Nedved can use both of his foot to shot and cross the ball...we need that type of player..sjnider(the ajax player) might be the answer..:agree:
 

Cronios

Juventolog
Jun 7, 2004
27,412
#15
All of the last games i ve watched with Roma Mancini played from the left side,
he was able to cross using his left foot,
dribble and shoot(and score) with his right,
his speed and dribbling give him a great advantage, he can handle it,
he prooved it
 

Cronios

Juventolog
Jun 7, 2004
27,412
#16
And Mancini is very a player tasted in Serie A,
(smth Juve values very match)
he is ready,
he is not a bargain,
he impressed me from day one, i watched him play
and never ceased to surprise me...

The only problem would be his price:pumpkin:
 

swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
83,420
#17
Watching Mancini and Marchionni play in today's Roma-Parma match, it became pretty clear that while Marchionni is pretty talented, Mancini is almost on another level. At least with his form in particular lately.
 

swag

L'autista
Administrator
Sep 23, 2003
83,420
#19
To what Dominic wrote, Marchionni is best at the wing and loses effectiveness the closer he gets to the middle of the pitch. This is where Mancini has proven himself more lately, and the same goes for Camoranesi.
 
OP

Mark

The Informer
Administrator
Dec 19, 2003
95,974
  • Thread Starter
  • Thread Starter #20
    Mancini plays with Roma
    Marchionni plays with nothing.
     

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